IL “TESORO” CAMPO FELICE E L’AZIONE DEI VOLONTARI PER RIPULIRLO DAI RIFIUTI

by Amministratore
E’ questa meraviglia ambientale che vorremmo proteggere ad ogni costo – Foto di Rossano Soldati
Quando parliamo dell’altipiano di Campo Felice, dobbiamo tenere conto della sua storia. Lo sfruttamento economico di quest’area parte da lontano, dalla pastorizia e dall’economia agro-silvo pastorale: basti pensare alla transumanza, ed arriva anche allo sfruttamento minerale e turistico.
Nel dopo guerra, anni 50/60 a causa crisi economica si tentò lo sfruttamento minerario attraverso l’estrazione della bauxite.
Da cave e miniere furono estratti circa un milione di quintali di bauxite. Questa attività venne, però, presto abbandonata per motivi logistici e di commercio. Quello che oggi è rimasto, sono le ferite indelebili causate dalle voragini delle miniere, mai bonificate. Quasi tutte le cave sono divenute ricettacolo di rifiuti riversati con azioni anche legali. Ed è in una di queste cave, divenuta discarica, oggi dismessa, che i nostri volontari hanno lavorato domenica scorsa.
Parlando dei cunicoli delle ex miniere, sussiste oggi anche un pericolo tangibile a causa della mancata messa in sicurezza delle pareti a strapiombo. La miniera di Valleona, ad esempio (500 mq di cunicoli sotterranei) sta producendo un dissesto geologico di tutta la superficie soprastante.
L’altopiano è soprattutto interessato da attività turistiche e commerciali.
Gli obiettivi connessi al turismo sono stati perseguiti dagli anni ’60 naturalmente concretizzati con speculazione edilizia, a quel tempo non si pensava a preservare il paesaggio. In questo periodo nasce il mega progetto delle lottizzazioni della Valtour, dei complessi residenziali di terriccio, delle sponde del lago nivale, di Pratolonaro e della superstrada di collegamento Roma/L’Aquila-Campo Felice.
Questi progetti hanno prodotto il cambiamento paesaggistico del versante Sud di Monte Orsello.
Oggi, a Lucoli paese si sente il peso di oltre 1.200 mini appartamenti residenziali abitati da fantasmi. Uno sviluppo ideato a quel tempo strategicamente con un piano di area, avrebbe rafforzato il tessuto economico ed urbano delle principali Frazioni, valorizzando anche i loro borghi, bellissimi.
Queste attività economiche sono state poggiate sul grande valore naturalistico dell’Altipiano. L’unico vero tesoro economico della valle di Lucoli.
Oggi l’Altopiano di Campo Felice, inteso come risorsa turistica, è devastato da scempi irreversibili.
La risorsa ambientale costituita dalle montagne, dai boschi, dalla flora e dalla fauna e da tanto altro ancora, viene erosa passo dopo passo, ad esempio dai parcheggi asfaltati, dai rifiuti, da ciò che viene costruito e non utilizzato perché mal progettato e da ciò che non viene rispettato.
Pensiamo che una volta che sarà danneggiato irreversibilmente l’ambiente, si distruggerà il futuro economico di Lucoli e non solo.
Di seguito elenchiamo i riferimenti a Leggi e normative da rispettare in ogni intervento umano su Campo Felice:
1) CITES – Sul commercio, conservazione e salvaguardia della biodiversità e conseguenti habitat (Convenzione di Washington);
2) P.A.T.O.M .(Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano);
3) Progetto Life Salviamo l’Orso 2003 2007 finanziato dalla Comunità Europea;
4) S.I.C. e Z.P.S. e varie modificazioni. Loro biogeografia di appartenenza secondo suddivisione operata dalla Commissione Europea;
5) Progetto Life Natura 2000;
6) Zone umide, torbiere, sorgenti reocrene e limnocrene perenni o temporanee regolamentate e protette da direttive CEE. (allegato 1 9243);
7) Gestione dei siti Natura 2000 nella Regione Abruzzo;
8) Progetto A.P.E (Appennino Parco d’Europa);
9) Convenzione di Parigi;
10) Convenzione di Ginevra;
11) Protocollo di Montreal;
12) Convenzione di Aarhus;
13) Convenzione di Rio de Janeiro;
14) Protocollo di Kyoto;
15) S.I.C. N. 6263;
16) S.I.C Monte Cagno Monte OcreIT 7110087;
17) S.I.C Monte Sirente Monte Velino IT 7110206;
18) Legge Galasso e successive modificazioni ed integrazioni; 
9) Articolo N. 9 della Costituzione Italiana.
 
La nostra Associazione per voler bene a Campo Felice ha iniziato dai rifiuti.
Una delle due discariche dismesse quella in località “arco”
Come già scritto in altre pagine di questo nostro blog, che vuole rappresentare ai lettori le nostre passioni e le nostre idee, domenica 9 giugno u.s., con diversi amici che ci hanno raggiunto per l’occasione, abbiamo lavorato per raccogliere alcuni rifiuti presenti sull’Altopiano di Campo Felice. Di questa attività di ecopulizia abbiamo fatto il nostro emblema, pensando alle opportunità offerte da una sana relazione con l’ambiente che ci circonda, questa attività è stata inserita in quelle programmate nell’edizione 2013 di Piccola Grande Italia.
Nel territorio di Campo Felice sono stati sversati i rifiuti di Lucoli, utilizzando due discariche (oggi dismesse), che si collocavano negli scavi prodotti dall’attività estrattiva.
Queste aree potrebbero essere oggi sanate in ottica ambientale, realizzando una prospezione geologica ed eliminando i rifiuti più ingombranti ed inassimilabili, in attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, e secondo il Decreto Ronchi, aggiornato, da ultimo, alla Legge 15 dicembre 2004, pubblicata su GU n. 302 del 27 dicembre 2004. 
E’ per questo motivo che abbiamo attivato spontaneamente un’azione sinergica tra i cittadini e le Istituzioni locali e Regionali, per dare il via ad una primissima bonifica.

Filmato della giornata
Volevamo anche stimolare le Istituzioni a reagire, prendendo la nostra azione come punto di partenza: non volevamo sostituirci alle stesse ma solo fare in modo che le amministrazioni potessero tenere conto delle esigenze evidenti agli occhi di tutti e della necessità di salvaguardare una bellezza naturale dal valore inestimabile qual’é Campo Felice. Volevamo anche sensibilizzare la coscienza di ognuno nell’adoperarsi in prima persona per il mantenimento di quest’area protetta.
Abbiamo avuto l’appoggio del Comune di Lucoli, del Corpo Forestale che ci ha seguito per l’intera mattinata di domenica e di altre realtà associative: ringraziamo tutti, soprattutto i volontari di L’Aquila, Roma e Tivoli e, naturalmente, i nostri soci.

Una volontaria ed i rappresentanti del Corpo Forestale
La nostra è stata un’azione costruttiva e collettiva per la presa di coscienza di un problema reale ed anche culturale che, purtroppo, solo poche persone a Lucoli hanno compreso, essendosi attivate autonomamente per la raccolta anche dei rifiuti ferrosi. 
Siamo convinti che potremmo fare tutti di più anche collaborando su altre iniziative future.
Filmato della giornata realizzato da Pina Cali: http://www.youtube.com/embed/jCboRvkgVI0

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4 comments

Anonimo 14 Giugno 2013 - 17:31

Detto e ri-detto ma sempre valido: abbiamo una sola Terra, non la facciamo morire (con tutti noi dentro) Beti Piotto

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Gianni 15 Giugno 2013 - 14:34

mi piacerebbe che sulla piana venissero installati in maniera "poco invasiva" alcuni cartelli che invitano i visitatori a rispettare l'ambiente e magari illustrare alcune specialità floreali salienti che vi si trovano. Teniamoci caro questo altopiano bellissimo, godiamocelo e rispettiamolo con la consapevolezza che non è AUTOPULENTE.

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Anonimo 15 Giugno 2013 - 22:49

Alcune considerazioni rilevate durante la giornata X Campofelice: 1)I rifiuti giacenti nelle radure e cave, sono tutti di vecchia data, non vi sono materiali recenti.2) I materiali rinvenuti, Provengono in buona parte da lavorazioni eseguite a breve distanza (a buon intenditor poche parole). 3) Il vizio di apporre cestini vari per la spazzatura in diversi posti, è sbagliato! Sono di esempio quelli apposti a Pratocapito; divenuti essi stessi fonte di immondezzaio. (Ora sono stati tolti). Stesso errore commesso presso il nuovo parcheggio! Anche questi devono essere rimossi! perchè non li svuoterà mai nessuno, e poi, i gitanti, devono imparare, che è loro cura smaltire qualsiasi rifiuto! 4) Gli unici rifiuti recenti, sono quelli della zona adiacente i parcheggi degli impianti da sci! Per cui è opportuno sollecitare i vari gestori a tenere pulite le loro aree. La competenza in questo caso spetta alle relative amministrazioni ed al Parco Velino Sirente! Al Parco chomunque spetterebbero anche tante altre cose sulle quali per il momento sorvoliamo. ROSSANO SOLDATI

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amministratore 19 Giugno 2013 - 13:02

Ringraziamo tutti dei contributi.
Con questa ulteriore nostra risposta vorremmo fornire un altro spunto di riflessione considerando il tema dei rifiuti da un punto di vista sociologico.
Il collegamento tra una comunità e la sua produzione/raccolta dei rifiuti esprime un orientamento di cultura sociale dal quale si può verificare la relazione nei confronti del contesto in cui si vive.
Certi atteggiamenti individuali rivelano una relativa incapacità degli italiani di immaginare se stessi come appartenenti ad un contesto che dovrebbe coincidere con quello che viene definito lo Stato-nazione, generalmente in altre parti d'Italia, ci sono delle forti appartenenze e identità di raggio più ridotto che coincidono con le comunità locali, che, a Lucoli risultano ancora più parcellizzate. E' per questo che si parla dell'Italia come di una nazione a ridotto "capitale sociale".
A Lucoli, se consideriamo le due discariche di Campo Felice sembra sussistere un ridotto "capitale sociale" che si unisce ad uno scarso rendimento istituzionale.
Dietro al mondo dei rifiuti dovrebbe esistere un mondo fatto di attenzione dietro al quale ci dovrebbe essere la manifestazione di un senso di responsabilità nei confronti degli altri cittadini, della collettività e dell'ambiente.
Una ricerca svolta da un politologo americano Robert Putnam (Princetown University Press)evidenzia che è il capitale sociale che condiziona la qualità delle istituzioni. L'orientamento culturale reagisce all'azione delle istituzioni: istituzioni che funzionano diventano valori, creano integrazione e alimentano legittimità, responsabilità e fiducia. Istituzioni che non funzionano diventano disvalori, creano distacco, risentimento e sfiducia. Il senso può essere rappresentato da un esempio: se il turista o l'escursionista o l'abitante del luogo getteranno il rifiuto nel cestino e questo rimarrà pieno, si sentiranno dis-obbligati per il futuro e scioglieranno il vincolo della corresponsabilità, lasciando spazio alla delusione.
Una visione strategica della gestione di un territorio dovrebbe fondarsi su leve specifiche ed una di queste è la regolazione dell'uso e consumo delle risorse naturali, che abbiano caratteristiche magari fondate sul turismo ma, che, consentano anche la valorizzazione del territorio e delle sue bellezze ambientali che non debbono essere ulteriormente corrotte dai rifiuti. La gestione sostenibile dei rifiuti potrebbe rappresentare un esempio concreto per sviluppare il concetto di identità territoriale della comunità fondato sulla salvaguardia ambientale: è per questo che le due discariche, oggi a cielo aperto, vanno bonificate.
Si tratta di un tema impegnativo, ma non impossibile da affrontare, anche in presenza di scarse risorse economiche.
Alcuni processi come quello dei rifiuti hanno la necessità di avere un quadro di riferimento di "area vasta" che si confronti con gli obiettivi ambientali e di sostenibilità, che non possono prescindere però dalle caratteristiche territoriali e dal coinvolgimento della comunità locale. Occorrerebbe lavorare sul tema dell'educazione civica nella scuola e parallelamente si dovrebbe costruire un rapporto di corresponsabilizzazione e di fiducia che promuova educazione anche nei confronti dei turisti del tipo "mordi e fuggi" che sembrano popolare l'Altopiano di Campo Felice.
Dal canto nostro vogliamo lavorare per incrementare il valore sociale della nostra azione volontaria e realizzeremo altre iniziative analoghe per sviluppare attenzione e dibattito sulla tematica.

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