IL “SEDUM AQUILANUM” IDENTIFICATO A CAMPO FELICE ATTRAVERSO IL PREZIOSO LAVORO DEGLI APPASSIONATI DI “FLORA DI LUCOLI”

by Amministratore
SCOPERTA UNA NUOVA PIANTA A CAMPO FELICE, E’ IL SEDUM AQUILANUM

L’AQUILA – Una nuova specie, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, che comprende le piante grasse spontanee, è stata descritta da Fabio Conti, responsabile scientifico del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino del Parco nazionale Gran Sasso – Laga.  Il ricercatore dell’Università di Camerino, ateneo che gestisce il Centro in collaborazione con l’Ente Parco.

Nel suo studio Conti si è avvalso della collaborazione dello specialista di Crassulaceae, Lorenzo Gallo, ed ha aggiunto così aggiunto una nuova tessera al grande mosaico della flora abruzzese.

La nuova specie è stata rinvenuta a Campo Felice dove è presente con una piccola popolazione e in un ambiente umido particolarmente delicato, ragion per cui è stata immediatamente inserita tra le piante più minacciate del territorio italiano.

Ad essa è stato dato il nome di Sedum aquilanum, in omaggio alla città dell’Aquila, e andrà così ad aggiungersi ad altre piante che  già testimoniano la ricchezza e la  peculiarità della flora del suo territorio, come l’Astragalus aquilanus, la Stipa aquilana, la Genista pulchella subsp. Aquilana.

‘La specie  più vicina a quella del Sedum aquilanum – spiega Conti – è il  Sedum nevadense, descritto nella Sierra Nevada e presente  in stazioni molto isolate anche  in Marocco e Provenza, dal quale si sarebbe differenziato durante il Quaternario’.

I GIORNALI RIPORTANO LA NOTIZIA DELLA SCOPERTA DELLA NUOVA SPECIE RINVENUTA A CAMPO FELICE DA PARTE DI CONTI E GALLO . VOGLIAMO RICORDARE, RIPROPONENDO UN NOSTRO POST DEL 3 OTTOBRE 2013, IL PREZIOSO LAVORO DI IDENTIFICAZIONE NELL'AREA E MONITORAGGIO DELLA STESSA SPECIE ANNUNCIATA DAI COMUNICATI STAMPA SVOLTO DAGLI AMICI CHE ARRICCHISCONO IL SITO "FLORA DI LUCOLI": Rossano Soldati ed Enzo De Santis.

ESEMPI DI BIODIVERSITA’ NELL’ALTOPIANO DI CAMPO FELICE: LA SEDUM NEVADENSE. The Sedum sp. was found in Campo Felice. 3 Ottobre 2013.

La Sedum nevadense è una pianta del Mediterraneo occidentale, recentemente rinvenuta a Campo Felice, nuova per l’Italia e per l’Europa sud orientale (Minutillo F., Tondi G. & Conti F., 2009 – Sedum nevadense (Crassulaceae), new for the Italian flora. Fl. Medit. 19: 115-117.)


Sedum Nevadense

La specie botanica, è presente ma comunque rarissima, solo in Spagna e Nord Africa.
ALCUNE TAPPE DI UN’OSSERVAZIONE ATTENTA
Questa piccola e fragile entità botanica, è stata monitorata sull’altopiano di Campo Felice dal 2009 fino ad oggi. 
E’ stata individuata nell’area est dell’altopiano, nella zona mediamente più umida, preferisce infatti le zolle fangose, con poca vegetazione concorrenziale. La colonia, nel 2009, aveva una estensione di ca 1.000 mq ed una buona densità di individui disposti in gruppi più o meno estesi. Nel 2010 c’è stato un regresso per motivi che non conosciamo, ma comunque le piante e fiori erano presenti e diffusi. In maniera minore di ca il 70%.

Foto di Rossano Soldati 
Nel 2011 e 2012, la riduzione dell’area e degli individui, si è rivelata molto più drastica: sono stati osservati solo pochissimi individui decentrati rispetto alla colonia originale.

Il 2013, è stato un anno sorprendente. Potrebbe aver influito la stagione fortemente umida: la colonia, ha avuto una crescita esponenziale sia come allargamento dell’area passando da ca 1.000 mq a 10/12 ha. L’area è rimasta concentrata nel raggio di quella originale allargandosi di 300/400 ml. E’ presente sotto la costa di monte Cefalone, nella parte mediamente umida. Ha interessato in pochi casi zone mediamente aride, risalendo di pochi metri altitudinali, la scarpa del Cefalone. Nessun individuo è stato osservato nelle zone particolarmente umide. Nessun individuo è mai stato rinvenuto al di fuori dell’area originale e nel lato sud della strada che taglia l’altopiano. 

La concentrazione delle piantucole, è stata simile a quella dell’anno 2009. Nessuna area è risultata particolarmente densa. La fioritura è da considerare buona.


Foto di Rossano Soldati

Gli habitat sono risultati sempre uguali, privi di vegetazione o comunque con erba rada.


Foto di Rossano Soldati

La forte gelata tardiva di quest’anno, ha toccato il periodo di germinazione, essendo stati osservati alcuni individui già prima della gelata di fine giugno che ha toccato punte di -7°/-10°.
Le ulteriori minacce, oltre quelle climatiche, che potrebbero colpire la specie, già rilevate, potrebbero essere determinate dalla forte concentrazione del carico di bestiame al pascolo che, dovrebbe essere ridotto di almeno il 50%.
C’è poi il possibile inquinamento proveniente dagli autoveicoli legati allo sport sciistico che nelle giornate di punta originano una coltre nebbiosa proprio nell’area popolata dal Sedum e da altre specie a rischio.
Uno dei forti pericoli, potrebbe essere rappresentato dal nuovo lago nivale che nel 2013 ha coperto per alcuni mesi, un’area di 16 ha, fino a lambire l’area interessata dal Sedum e da altre specie molto rare come Artemisia atrata e la Klasea lycopifolia.


Lago nivale – Foto di Rossano Soldati

Il Parco Velino Sirente ed i lavori della galleria hanno forti responsabilità sulla modificazione idrogeologica di questo delicatissimo habitat. La carenza o mancanza del procedimento VIA. È il fattore maggiormente responsabile di questa grave modificazione ambientale.
In linea generale, riteniamo che il Sedum nevadense, sia in assoluto la specie maggiormente a rischio di estinzione su tutto l’altopiano e quindi dall’Italia intera. Un monito va presentato alle Istituzioni ed alle Amministrazioni locali, affinchè tutelino a sufficienza queste aree di estremo interesse scientifico e naturalistico contrastando la speculazione turistica o affaristica elaborando con maggiore professionalità e senso etico le valutazioni di impatto ambientale.


Il parcheggio di Campo Felice situato nelle vicinanze delle aree umide e popolato nei mesi invernali da molte auto Foto di Rossano Soldati

SEDUM NEVADENSE DETAIL During a floristic excursion carried out in Abruzzo (central Italy) a Sedum sp. was found in Campo Felice. Campo Felice, Lucoli (L’Aquila), depressioni umide con Sesleria uliginosa, 1528 m a.s.l., 42°13’26’’ N 13°26’50’’ E, 12.06.2009, F. Conti; ibidem, 26.06.2009, R. Soldati.
According to literature data and on the basis of the comparative morphological analysis of herbarium specimens (MA, SALA, APP) it has been identified as Sedum nevadense Coss. In the same locality some other very interesting plants occur such as Sesleria uliginosa, Ranunculus marsicus, Serratula lycopifolia and Artemisia atrata.
S. nevadense is a west oro-mediterranean plant occurring in Spain (Castroviejo & Velayos 1997), France (Haut-Var) (Raymond-Hamet 1952, 1957, Bouchard 1956), Algeria and Morocco (Maire 1976, Quézel & Santa 1962, Fennane & al. 1999). In France it is considered extinct (Olivier & al. 1995) and, although it has been sought, needs to be confirmed (Michaud, in litt.).
Plants from Abruzzo have five well developed stamens and five more reduced to a brief part of the filaments. This character was also observed in the specimens from Morocco and Spain. The new locality is the eastermost of the species’ distribution area. S. nevadense is new for SE Europe and can be considered as an Oro-Mediterranean plant.
In the new locality some hundreds of individuals of S. nevadense have been observed in a few square metres surface. Given the rarity and phytogeographical importance we recommend to include this species in the Red Book of Italian vascular Flora.

References
Bouchard, J. 1956: Plantes nouvelles ou peu signalées pour le départment du Var (2éme supplément au catalogue d’Albert et Jahandiez). – Bull. Soc. Bot. France 103: 619-624.
Castroviejo, S. & Velayos, M. 1997: Sedum L. – Pp. 121-153 in: Castroviejo S. & al., Flora Iberica 5. – Madrid.
Fennane, M., Ibn Tattou M., Mathez, J., Ouyahy, A .& El Oualidi J.(eds.) 1999: Sedum. – P. 473 in: Flore pratique du Maroc, 1. – Rabat.
Jahandiez, E. & Maire R., 1932: Sedum. – P. 321 in: Catalogue des Plantes du Maroc, 2. – Alger. Maire, R. 1976: Flora de l’Afrique du Nord, 14. – Paris.
Olivier, L., Galland, J. P. & Maurin H. 1995: Livre rouge de la flore menacée de France, 1. – Paris. Quézel, P. & Santa, S.1962: Sedum. – P. 446 in: Nouvelle Flore de l’Algérie et des régions désertiques méridionales, 1. – Paris.
Raymond-Hamet 1952: Sur une plante nouvelle pour la flore de France. – Bull. Soc. Bot. France 99: 5-7
1957: Percistance d’un minuscule fragment excentrique de l’aire de répartition géographique de deux Crassulacées. – Bull. Soc. Bot. France 104: 291-293.

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Il-Sedum-Aquilanum-nuova-pianta-scoperta-a-Campo-Felice/168942.htm

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1 comment

Unknown 16 Settembre 2016 - 20:31

Mi presento:
Mi chiamo Alberto Marvelli e, come hobby, da più di 20 anni conduco l'associazione CACTUS & Co. che produce una bella rivista apprezzata da molti appassionati.
Siamo in procinto di pubblicare un libro particolare sui Sedum & Petrosedum italiani scritto da un nostro socio (circa 160 pagine a colori formato A4).
Il testo è pronto e, a mio giudizio, fatto anche bene, il problema sono le immagini di tutte le specie e sottospecie che vorrei fossero di alta qualità, consone alla qualità della rivista a cui i nostri lettori sono ormai abituati.
So che non sarà facile, in quanto "queste erbacce" non sono molto appetibili dagli appassionati di succulente e, per di più, non sono così facili da fotografare al meglio.
Ho visto che lei ha sul sito NoiLucoli delle belle foto di sedum nevadense: sarebbe possibile averle in alta definizione?
Ovviamente tutti i fotografi saranno creditati e ringraziati sul libro

Grazie in anticipo

Alberto

Alberto Marvelli email: alberto.marvelli@gmail.com

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