Sulla piana di Campo Felice c’è da gestire in questi giorni l’annoso problema del pascolo abusivo.

by Amministratore

AGGIORNAMENTO AL 25 GENNAIO 2017

Il 24 u.s. si è verificato a Campo Felice il tragico incidente dell’elicottero dei soccorritori del 118, testimoni muti anche i poveri cavalli affamati. Le foto del 25 gennaio mostrano i cavalli seguire la scia della neve smossa dai soccorritori per ricercare erba sotto la neve.

La drammatica vista dell’elicottero – Foto R. Soldati

I cavalli salgono verso il relitto seguendo la neve smossa



I cavalli presenti sul vastissimo territorio del Comune di Lucoli, sono nella quasi totalità, abusivi. Provenienti dal Comune di L’Aquila, dall’Altopiano delle Rocche, da Rosciolo, da Corvaro. Sui nostri pascoli in alcune occasioni hanno gravitato anche 300 capi. Essi creano problemi alle colture, al manto erboso dell’area protetta SIC di Campo Felice, alla viabilità e anche dissapori rilevanti all’interno del territorio: ci sono allevatori in regola con le imposte ed i permessi che si vedono tolti i pascoli. 

Al momento non c’è un’idea precisa di quanti capi potrebbero trovarsi prigionieri della neve. Ricordiamo che tutti i capi al pascolo, secondo normativa, avrebbero dovuto essere ritirati entro il 30 novembre 2016. Potrebbero essere circa 60 in almeno tre branchi separati sopra a Cefalone, Altopiano di Campo Felice  e Monte Orsello. 

Nel territorio il problema delle mandrie vaganti continua ad essere preoccupante. Alcuni allevatori non rispettano la normativa e creano una concorrenza sleale per le imprese agricole locali e regolari e un rischio per la salute pubblica, poiché gli animali non risultano sottoposti alla prevista profilassi veterinaria e causano danni anche all’integrità dei terreni e dei pascoli in cui gli animali si stabiliscono senza alcun controllo. Tale fenomeno è proibito dalla legge 320 del 1954 ed è perseguibile in base al dettato dell’articolo 636 del Codice penale, che vieta l’introduzione e l’abbandono di animali su terreni altrui e la pratica del pascolo abusivo. 

Tutti gli enti preposti sono a conoscenza che c’è una situazione che genera problemi di vario tipo e di vario livello di gravità, la prima tra tutte: le mandrie stazionano sulle strade frequentate per le località sciistiche, non è raro trovarsele di fronte all’improvviso e causano incidenti. Siamo in un momento di emergenza per le comunità colpite da eventi naturali catastrofici ma non è male pensare anche alla tutela dei diritti degli animali che ora a Campo Felice sono abbandonati, senza cibo e saranno prede dei lupi. 

Gli umani non imparano facilmente cos’è il rispetto della vita. 

Non considerano gli altri animali come compagni con cui convivere, ma come cose da utilizzare e buttare via subito dopo. 

Il cavallo è la specie che più di tutte subisce questa cultura, che ha poco di naturale e molto di antropocentrico. Quasi mai il cavallo è considerato un amico, perché è sempre un “cavallo da”: da trotto, da galoppo, da salto a ostacoli, da dressage, da scuola di equitazione, da carrozza, da circo….da macello: anche la stessa terminologia sottolinea che, nella considerazione media, non esiste come individuo, ma solo in base alla sua utilità. Non ha diritti.

Ci sono sempre tutti gli estremi per intervenire bloccando chi deve essere bloccato anche se molti allevatori operano al limite del lecito e navigano benissimo tra leggi e cavilli. Alcuni di questi allevatori dimostrano, oltre al non rispetto delle leggi in materia, anche scarsissima sensibilità e considerano il loro branco come selvatico. Ovvero, essendo il cavallo, un animale rustico e frugale, viene lasciato al pascolo brado come se fosse un selvatico. La teoria, per dirla in maniera spicciola: quello che vive è un valore, quello che muore va bene lo stesso. Si guadagna in ogni caso con pochissime spese.

C’è da dire che le sanzioni sono irrisorie e difficili da applicare, ora il reato è anche tra quelli depenalizzati. Gli organi di controllo hanno difficoltà ad operare (avvicinare un cavallo non è cosa semplice specialmente a causa delle condizioni in cui si opera ed ora siamo in inverno con diversi centimetri di neve. Nel caso in cui si rileva un animale microchippato e quindi si risale al proprietario, si eleva una sanzione che quasi certamente non verrà pagata o verrà contestata per vari motivi. Anche la denuncia penale per pascolo abusivo e per mancato controllo sanitario non è semplice da spiccare. Molti cavalli non hanno microchip ed in questo caso nessuno pagherà e nessuno verrà denunciato. Ricordiamo che il cavallo privo di microchip diventa proprietà del Comune che ne è responsabile. Il sequestro dei cavalli è soggetto a procedure complesse ed onerose. Gli animali vanno radunati e poi caricati in appositi mezzi per raggiungere la stalla di sosta. Particolarmente delicata è la fase di carico dei cavalli, che essendo inselvatichiti non sono abituati a salire sull’autocarro, occorre professionalità per procedere alle operazioni di carico, soprattutto per rispettare la normativa sul benessere animale. Poi è necessario avere un contratto con una stalla autorizzata per la sosta, cattura e trasporto. Il sequestro va organizzato con il Corpo Forestale e con il personale veterinario e ora sappiamo tutti che il Corpo Forestale non c’è più……..

Si sono verificati in passato episodi di contrasto malavitoso alla vendita dei cavalli sequestrati che debbono essere venduti all’asta: minacce di ritorsioni portano spesso ad aste deserte o alla presentazione di offerte ridicole. Molto spesso i cavalli sono ricomprati dagli stessi allevatori che li avevano abbandonati.

In questo momento sollecitiamo alle Autorità Preposte una ricognizione aerea per individuare i cavalli che sono in difficoltà e per portare loro del cibo. La neve a 2000 metri potrebbe andare via anche ad aprile.

Il Comune di Lucoli dovrebbe farsi promotore di un tavolo tecnico che coinvolga tutte le Istituzioni. In emergenza maltempo e terremoto e con la difficoltà di essere ascoltati, insieme al Vice Sindaco di Lucoli, abbiamo chiesto aiuto alla nostra rete di associazioni animaliste ed ambientaliste per monitorare i cavalli e dargli assistenza e cibo…perchè noi siamo dalla parte dei cavalli!

COSA FA LA HORSE PROTECTION ONLUS              
 (cliccare sul link del testo)

Ci è venuta in aiuto IHP – L’Italian Horse Protection Onlus che è un’Associazione di Firenze nata per tentare di favorire un cambiamento e per scuotere le coscienze della gente: svolge il suo solenne impegno per gli equini, che, con la loro delicatezza, la loro profondità e la loro fierezza fanno diventare persone migliori. 

Ringraziamo il Presidente Sonny Richini per il suo efficace interessamento e lo invitiamo sin da ora a Lucoli a vedere il nostro bel territorio. http://www.horseprotection.it/
Ringraziamo l’amica giornalista Maria Trozzi infaticabile difensore dell’ambiente dalle pagine del suo blog: REPORT-AGE.COM.
https://report-age.com/2017/01/21/decine-di-cavalli-prigionieri-della-neve-senza-cibo-da-settimane-a-campo-felice/

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4 comments

Anonimo 25 Gennaio 2017 - 7:38

Da Beti Piotto
Molto interessante l'articolo sulla visione che noi umani (ma non sempre) abbiamo del cavallo. Non avevo mai riflettuto sulla definizione del cavallo in base all'uso (ad es. cavallo da trotto), che, infatti, risulta crudele.
Voglio ricordare però gli anni d'oro dei cavalli, quando possedere un cavallo era cosa da pochi: dalla famosa cavalleria numidica di Annibale agli anni '50. Quando ero piccola e al mio paese vi erano pochissime macchine, arrivavano in sulky i contadini più ricchi, ammirati/invidiati da tutti. In pochi anni tutto è stato capovolto e ora i (poveri) cavalli trascinano carretti della (povera) gente che vive di (povere) occasionali recuperi di cose abbandonate.
Beti Piotto

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amministratore 25 Gennaio 2017 - 7:43

Grazie del contributo,
rimanendo su una trattazione di livello internazionale ci è sembrata interessante la World Horse Welfare Conference, la più importante conferenza internazionale sul benessere di cavalli, organizzata dalla britannica World Horse Welfare.
Tema di quest'anno gli Invisible Horse, ovvero tutti quei cavalli che, lontano dai riflettori, vivono in situazioni di trascuratezza e abbandono.
World Horse Welfare, fondata 90 anni fa è attivamente impegnata nel miglioramento delle condizioni di vita dei cavalli sia in Gran Bretagna che all'estero, con numerosi progetti nei Paesi in via di sviluppo.
La conferenza è stata trasmessa in diretta streaming ed è possibile rivederla nel canale YouTube della WHW
https://www.youtube.com/watch?v=uIKSeCCvs18
Buona visione.

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Anonimo 25 Gennaio 2017 - 9:53

da Beti Piotto
A proposito di CAVALLI avevo dimenticato qualcosa di molto importante. L'indipendenza dell'Argentina dalla Spagna (1816) è stata preceduta da una battaglia decisiva nel 1813: la Battaglia di San Lorenzo (3 febbraio 1813). In quell'occasione EL REGIMIENTO DE GRANADEROS A CABALLO distrusse le forze spagnole che erano SENZA CAVALLI. Vedi e senti la nostra più amata delle marce: https://www.youtube.com/watch?v=fz4LhWi4oDs

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Anonimo 30 Gennaio 2017 - 8:14

Da maremmano,di molte generazioni di butteri,dove l'unica foto da apporre sul proprio epitaffio era a cavallo dell'unico compagno,ritengo vergognoso un simile oltraggio ad un nobile animale ed al suo totale abbandono…da cacciatore di uomini ritengo indegna la totale indifferenza delle istituzioni che nel sapersi destreggiare alla ricerca delle pacifiche risoluzioni,ottemperano alla più totale delle indifferenze…ma che vi paghiamo a fa!…forestali-carabinieri VOI SAPETE E NON FATE NIENTE ..VERGOGNATEVI !!!!1

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