ABBAZIA SAN GIOVANNI BATTISTA—CRONOLOGIA STORICA DAL 1077 AL 1915

by Amministratore
L’insieme delle notizie cronachistiche (desunte da atti notarili o scritture formali) interessanti il complesso di San Giovanni Battista permette la conoscenza anche del rapporto tra gli elementi naturali scatenati dai sismi, l’evoluzione architettonica ed artistica e le variazioni delle dipendenze di proprietà che, purtroppo hanno sconvolto la lettura “didattica” del monumento.

Tratto dalla pubblicazione di Renzo Mancini: “San Giovanni Battista di Lucoli”. Edizioni Japadre 2001. L’elencazione dei terremoti è tratta dall’autore da: “Storia dei terremoti in Abruzzo” di E. Cerasani, edito in Sulmona nel 1990.
Veduta dell’Abbazia di San Giovanni Battista
ANNO 1077:
Il conte Odorisio dona al monastero di S. Giovanni in località Ranfonesso, presso quel castello, nelle mani dell’abate Pietro, alcuni beni di sua proprietà intorno al monastero, per circa mille moggi, tra i confini di via del Castagneto, la Valle Luparia, la terra dei Forconi e il quarto della fontana di Gualberto, o Vicalporto, con tutti gli uomini e i servigi. L’atto fa riferimento ad una precedente donazione data in territorio Forconese nel castello di Colomonte. Poiché la donazione viene posta sotto la protezione pontificia, il monastero non è tenuto a contributi a chicchessia.
ANNO 1126:
Donazione al monastero, nelle mani dell’abate Pietro e i suoi successori, da parte di Pagano Prete e Gualtiero suo fratello, di cinque parti di un mulino sito presso la chiesa di S. Vittore in località Ranfonesso nel castello di Collimento.
ANNO 1130:
L’abate Pietro fa confermare da Papa Innocenzo II la donazione di Odorisio poiché il precedente documento era stato distrutto dai suoi ministri.
ANNO 1204:
Bolla di Papa Innocenzo III con la quale descriveva all’ordinario di Forcona, Giovanni, l’estensione della sua diocesi, comprendendovi anche “Ecclesia S. Johannis de Collimento cum cappellis, ho minibus et tenimentis suis”.
ANNO 1204:
Viene riportato l’elenco delle chiese della vallata che pagano il censo alla curia di Roma: S. Maria di Bominaco, S. Maria di Goriano, S. giovanni di Lucoli. Nel documento concordato, del 16 settembre 1204, si stabiliscono alcuni principi di rapporto con la curia quali, ad esempio, l’ospitalità dovuta al vescovo in occasione della visita annuale alla parrocchia, l’obbligo, da parte dell’abate, se invitato in occasione dei sinodi diocesani, di partecipare o di inviare a rappresentarlo un monaco competente, l’impegno di corrispondere al vescovo la quarta funeraria ed altro ancora.
ANNO 1215:
Emissione del titolo concistoriale “Religiosam vitam eligentibus” di Innocenzo III nel testo del quale viene riportata la protezione pontificia nei confronti del monastero di S. Giovanni e si confermano i privilegi, le proprietà e le immunità.
ANNO 1215:
Con bolla papale Innocenzo III riceve sotto la protezione pontificia il monastero che per la prima volta viene descritto nel codice della tassa camerale.
ANNO 1275:
Nuova conferma dei privilegi da parte di Giovanni XXI; egli dichiara il monastero immediatamente soggetto alla Curia romana nonostante appartenga alla Diocesi Aquilana. Con Breve papale ne viene data conferma al monastero.
ANNO 1280:
Terremoto con effetti disastrosi nella fascia aquilana (crollo del castello d’Ocre).
ANNO 1291:
Con Bolla “Dudum monasterio S. Joannis de Collimento” data in Viterbo, il Papa Nicolò IV incarica il vescovo di Chieti, Tommaso, di confermare l’elezione di Pietro Matthei, monaco diacono, ad abate del monastero di S. Giovanni “ad romanam ecclesiam, nullo medio, pertinente”, eletto a tale titolo dal vescovo aquilano Sinizzo, cistercense, e dal monaco Tommaso, dello stesso monastero.
ANNO 1294:
Vengono rogati tre atti di subordinazione del monastero all’Ordine Celestino; uno di questi riguarda l’assoggettamento di S. Giovanni alla Badia di S. Spirito di Sulmona. L’atto è espressione consequenziale del rifiuto, da parte dell’abate Matthei, di conservare il titolo, date le situazioni disastrose della vita spirituale e temporale dei monaci; il Papa Celestino V accettò la rinuncia e, con la bolla Meditatio cordis nostri del 27 settembre 1294, appena un mese dopo la sua consacrazione in Collemaggio, decretò quanto su riportato.
ANNO 1315:
Terremoto effetti disastrosi nella fascia aquilana, compresa Cittaducale; epicentro Paganica.
ANNO 1318:
Matteo di Bagno, su incarico dei monaci, propone a titolo di abate minorista Angelo, il quale, a sua volta, indeciso sull’accettazione dell’incarico, si reca, per conforto, ed assieme al procuratore ed al nunzio, presso la Santa Sede per esporre quanto a lui proposto. Il Papa, Giovanni XXII, fa esaminare la situazione ad una commissione composta di tre cardinali e, a seguito del loro parere, conferma, con la bolla “Sedula nos cura sollicitat”, emessa il 1 agosto 1318 da Avignone, la nomina di abate al monaco Angelo.
ANNO 1324:
L’Abbazia paga ai collettori “pro censu quem dictum monasterium romanae ecclesiae dare tenetur”, ovvero una libbra di cera l’anno che l’Abbazia non ha pagato per ben tredici anni, ragione del pagamento di due carlini per tareno computati in tareni d’argento 8.
ANNO 1349:
Sisma disastroso riferibile a quello del 1703; epicentro l’Aquila.
ANNO 1353:
Lettera apostolica di Papa Innocenzo VI, Nuper pro parte, data in Avignone, al legato papale cardinale Egidio Albornoz nel testo della quale viene riportato che i prelati di S. Maria di Bominaco e di S. Giovanni di Collimento denunciano reclamo per l’invasione di potenti laici aquilani e di frati apostati minori e celestini e che, nel contempo gli stessi edifici sono in totale stato di fatiscenza da minacciare crollo.
ANNO 1371:
Gregorio XI nomina l’abate di Collimento difensore del clero della diocesi aquilana contro i gravami imposti dagli ordini mendicanti.
ANNO 1429:
L’abate Lorenzo assiste alla fondazione della chiesa di S. Maria del popolo al ponte di Roio.
ANNO 1439:
Il vescovo di Veroli, Angelo di Martino de Caccia, ottiene, per concessione apostolica, in commenda il monastero di Collimento, ma non può prenderne possesso.
ANNO 1456:
Terremoto disastroso per l’Aquila; effetti anche nella Marsica e Valle Peligna.
ANNO 1461:
Bolla di Pio II “Romanum decet pontificem” nella quale si riporta che viene soppressa la vita monastica per darne l’uso ai preti, secondo quanto suggerito dal vescovo aquilano Amico Agnifili, al quale è diretta la bolla e con una serie di norme che riguardano la rivitalizzazione del monastero.
ANNO 1461:
Con bolla papale Pio II, non potendo il vescovo di Veroli prendere possesso dell’abbazia, commise ad Amico Agnifili di accettare la cessione del vescovo verulano e di nominare abate Giovanni Battista de Gaglioffi, dopo che lo stesso abbia assunto l’abito dell’ordine benedettino.
ANNO 1461:
Terremoto con epicentro l’Aquila e Lucoli; per Lucoli il massimo è l’8° grado.
ANNO 1462:
Atto relativo alla cessione, da parte del vescovo di Veroli, della badia di Collimento; nel frattempo il Gaglioffi chiede al Papa di trasformare l’abbazia in collegiata in quanto “…nel monistero non vi dimorava più che un sol monaco, né vi era speranza che l’abate con un numero maggiore di essi vi fosse potuto dimorare, sì per la esilità delle rendite, sì per la inettitudine del luogo”.
ANNO 1467:
Il vescovo Agnifili accetta la cessione del vescovo di Veroli, sopprime la conventualità dell’abbazia e la regola benedettina. Da allora S. Giovanni di Collimento divenne chiesa Collegiata secolare con gli stessi privilegi di cui godeva il monastero “…deputò all’edificio e sacristia un pezzo di terra selvata comune all’abate”.
ANNO 1477:
G.B. Gaglioffi. abate di San Giovanni, esprime parere favorevole alla costruzione della torre del monastero di Bominaco e conferma il patronato dell’abbazia a Fioravante e Pietro Conti di Giacomo, nipoti di Cipriano Jacobuccio.
ANNO 1481:
Testamento di Giovannella di Lucoli, moglie di notar Nembrotto Mici di Lucoli, redatto da notar Nardo di Marino di Cambiano, la quale elegge sepoltura nella badia lucolana.
ANNO 1493:
Il Papa conferisce la badia al cardinale G. Colonna che ne tiene il possesso sino al 1508, anno della sua morte.
ANNO 1501:
La chiesa vende alcuni fondi per costruire il campanile.
ANNO 1504:
Decreto di scomunica di Papa Giulio II verso tutti coloro che depredavano l’abbazia dei beni mobili e immobili.
ANNO 1522:
Il sindaco e i focolieri di Lucoli promettono 10 ducati annui per 10 anni al fine di fondare una cappella nella sagrestia.
ANNO 1522:
Viene fondata una cappella (intus o extra moenia).
ANNO 1527:
Pietro di Stefano dell’Aquila (scuola di Silvestro) compie l’altare di Matteo di Pietro Calvocchi presumibilmente per l’abbazia di Lucoli.
ANNO 1543:
Viene tolta la campana da 860 libbre per fonderla e produrre cannoni per la fortezza di l’Aquila.
ANNO 1569:
La chiesa di S. Giovanni di Lucoli fa costruire l’organo da Giovanni Farina di guardigrele, simile a quello di S. Massimo di L’Aquila.
ANNO 1571:
Lamentele rivolte al Papa perché la chiesa di S. Giovanni sta perdendo progressivamente i diritti giurisdizionali sulle chiese che ad essa erano da sempre assoggettate.
ANNO 1595:
Domenico de Aloisio Casella dei Lucoli fonda nella chiesa di S. Giovanni una cappella dedicata alla Madonna della Pietà.
ANNO 1605:
Conferimento della cappellania della Concezione a S. Giovanni.
ANNO 1620:
Conferimento della cappellania di S. Sebastiano in S. Giovanni di Collimento a Pascale di Biancuccia di Lucolo.
ANNO 1549:
Conferimento delle varie cappellanie tra le quali quella di S. Lucia nella chiesa abbaziale:
ANNO 1655
Sisma nella fascia aquilana con effetti nella Marsica; attorno al lago si formano ampie voragini.
ANNO 1703
Sisma, con epicentro l’Aquila-Lucoli, Lucoli subisce due scosse dell’8° grado essendo epicentro.
ANNI 1785, 1786, 1787, 1791:
Terremoti.
ANNO 1809:
Terremoto a Lucoli e l’Aquila; danni agli edifici.
ANNO 1810:
Perizia dei lavori per l’accomodo del corridoio che introduce alla chiesa dalla porta laterale e che immette agli alloggi del parroco e del sagrestano, compreso il restauro della fontana antistante la chiesa stessa.
ANNO 1821:
Rifusione della campana di S. Giovanni.
ANNO 1832:
Salvatore Fedri, organaro, rimette perizia dei lavori occorrenti per restaurare l’’organo di S. Giovanni che sono i seguenti: scomposi tura e pulitura dell’organo, si rifanno 30 canne del ripiano ex novo, si accomoda il bancone e la registratura, si rifanno 6 canne (portate via dai sorci), si accomodano tre mantici che si rifanno con la pelle nuova, si accomoda la tastiera, il canale del vento e si fa la raccordatura.
ANNO 1834:
Salvatore Fedri interviene nuovamente all’organo andando a riparare la parte lignea e otto contrabbassi come da perizia.
ANNO 1848:
Terremoto con epicentro a Lucoli del 5° grado; forte scossa ondulatoria e sussultoria.
ANNI 1849, 1850, 1887:
Terremoti con epicentro Lucoli, scosse del 5° e 6° grado.
ANNO 1897:
Terremoto con epicentro Lucoli del 5° e 6° grado; scosse della durata di 4/5 minuti con ulteriori repliche.
ANNO 1901:
Terremoto con epicentro Lucoli; scosse del 5° grado.
ANNO 1904:
Perizia dei lavori eseguiti nella casa canonica della parrocchia di S. Giovanni Battista di Lucoli.
ANNO 1908:
Terremoto con epicentro Lucoli 5° grado, (tre terremoti).
ANNO 1914:
Perizia giurata per lavori di somma urgenza nell’abbazia; i lavori interessano la sagrestia (cappella Gaglioffi) e il chiostro con rifacimento del tetto. Inoltre, si esegue la revisione dei seguenti corpi: portico, chiesa e tutta la sagrestia.
ANNO 1915:
Disastroso terremoto di Avezzano.
Altare della Madonna del Rosario – 1545

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