
Il quaderno ISPRA che cita il Giardino della Memoria di Lucoli
Il Parlamento ha approvato un provvedimento che impone di valutare l’impatto sociale e ambientale delle nuove norme anche sugli adulti di domani, sancendo per la prima volta l’equità intergenerazionale come principio «Le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale anche nell’interesse delle generazioni future». Così recita il disegno di legge governativo approvato definitivamente la scorsa settimana dalla Camera dei Deputati, con il voto favorevole (sull’articolo in questione) di tutte le forze politiche, caso più unico che raro. La legge prevede anche che, d’ora in poi, tutte le nuove normative dovranno essere preventivamente valutate rispetto al loro impatto sociale e ambientale non solo sulle giovani generazioni, ma anche su quelle future. Si tratta di un principio “forte” e di una scelta politica impegnativa, coerente con la Costituzione italiana come riformata nel 2022, che ora indica, all’art. 9, che la Repubblica «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni».
Come mostrato nel Rapporto ASviS 2025 (https://asvis.it/rapporto-asvis-2025), tra il 2010 e il 2024 l’Italia registra un arretramento per sei dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (povertà, acqua pulita e servizi igienico-sanitari, disuguaglianze, ecosistemi terrestri, istituzioni e partnership), una stabilità per quattro (alimentazione, salute e benessere, imprese-innovazione-infrastrutture e città sostenibili), un miglioramento per sei (istruzione, parità di genere, energia pulita, lavoro e crescita, clima ed ecosistemi marini) e un forte aumento solo per l’economia circolare. Insomma: non ci siamo. Serve che tutta la società italiana si impegni per la giustizia tra generazioni, qui e ora, come recita la nuova legge.
La nostra Associazione si è impegnata su questa finalità dalla sua nascita ricercando e proteggendo specie da frutto antiche da salvare dall’erosione genetica e dall’oblio: con i nostri mezzi abbiamo promosso uno sviluppo sostenibile (uno sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza pregiudicare il fatto che anche le generazioni future possano fare altrettanto). I frutti antichi sono sostenibili perché sono più resistenti a malattie, parassiti e cambiamenti climatici, e spesso necessitano di meno trattamenti chimici e meno acqua. Inoltre, il loro recupero e la coltivazione contribuiscono a preservare la biodiversità agricola. Il nostro lavoro voleva sottolineare l’importanza di conservare, proteggere e ripristinare la natura e gli ecosistemi.

La mela Renetta ruggine della quale NoiXLucoli è agricoltore custode
Il volontariato ambientale sta guadagnando sempre più terreno come una forma potente e diretta di contributo alla conservazione della natura. E quando parliamo di conservazione, ci riferiamo a un’azione concreta, tangibile e immediata che aiuta a proteggere specie a rischio e a promuovere la sostenibilità per le generazioni future e questo anche a Lucoli.
A differenza di molte forme di volontariato tradizionale, che si concentrano su interventi a breve termine, il volontariato ambientale punta a risultati a lungo termine, influenzando positivamente la salute dei territori per le generazioni future.
In quindici anni del nostro lavoro abbiamo raccolto molte specie di piante da pomo, le abbiamo riprodotte e donate a chi ce ne faceva richiesta, le abbiamo studiate e contribuito a diffonderne il valore.

la predisposizione del roseto nel Giardino della Memoria




























Stiamo organizzando un Convegno, per il mese di settembre, sui frutti locali allevati nel Giardino di Lucoli e i risultati del progetto indicato saranno illustrati ai partecipanti.
