NOI X LUCOLI
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Noi x lucoli

Noi x lucoli

Il Giardino della Memoria

NoiXLucoli da tredici anni protegge la biodiversità frutticola all’interno del Giardino della Memoria del Sisma

by Noi x lucoli 15 Maggio 2023

Il Giardino della Memoria è stato curato i primi di maggio rasando l’erba e nutrendo le preziose piante dei frutti antichi che vi si coltivano, attività svolta da un manutentore che ha un contratto con la nostra Associazione. I costi agricoli sono importanti anche perché nessuna forma di commercializzazione dei frutti viene realizzata per produrre ricavi.

Senza la natura e la sua preziosa biodiversità non avremmo aria pulita, acqua, cibo di qualità. Non potremmo emozionarci per il susseguirsi delle stagioni, lo sbocciare dei fiori in primavera e non potremmo riscoprire i sapori genuini dei frutti coltivati biologicamente.

NoiXLucoli da tredici anni protegge la biodiversità frutticola a Lucoli , difende le specie botaniche in corso di erosione genetica, tutela il prezioso habitat circostante l’Abbazia di San Giovanni Battista, parla di natura ai ragazzi e alla gente. I nostri soci con queste azioni mantengono ancora vivo il ricordo delle vittime del terremoto del 2009.

Per proteggere queste piccole e grandi meraviglie della natura e questi valori abbiamo bisogno di sostegno economico:  è tempo di dichiarazione dei redditi e anche quest’anno vi invitiamo, se potrete e vorrete, a destinare il 5 per mille delle imposte che ciascuno di voi verserà (o ha già versato) all’Erario a favore della nostra Associazione.

In tanti anni abbiamo sempre mantenuto le nostre promesse e abbiamo meritato la fiducia della Comunità e di chi si immedesima nei nostri valori.

15 Maggio 2023 0 comment
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Il Giardino della Memoria

THANK YOU GILLIAN and DAN

by Noi x lucoli 14 Maggio 2023
"True friends are those who are supportive and reliable in times of need, not those who flatter you when they want something from you. Not everyone who is willing to compliment you  is  also going to be a true, strong friend in one's time of need" (William Shakespeare).

Gillian e Dan Nevers

Gillian e Dan Nevers hanno un albero di pero adottato nel Giardino della Memoria di Lucoli e con grande piacere, quando tornano in Italia, lo vogliono vedere. Sono soci della nostra Associazione e quest’anno hanno, come sempre, donato un piccolo sostegno economico per la coltivazione del loro albero.

Hanno una grande sensibilità ambientale e sono dei veri amici della nostra Associazione volendo sempre sapere le difficoltà e i successi che essa vive. Siamo commossi, persone come loro ci aiutano ad andare avanti nei momenti di difficoltà.

14 Maggio 2023 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della MemoriaSenza categoria

Alla ricerca dei Frutti Antichi: una nuova cultivar è stata piantata nel Giardino della Memoria il “Biricoccolo”

by Noi x lucoli 30 Aprile 2023

Il compito della nostra Associazione, spesso poco visibile ai più, è anche quello di ridare significato ai frutti antichi; ricercarli e recuperarne conoscenze intorno ai nomi, agli usi, agli aspetti agronomici; contribuire alla reintroduzione; riassaporarli e condividerli. Gli alberi della tradizione alimentare dovrebbero essere considerati veri e propri beni culturali da tutelare in quanto patrimonio collettivo: ricominciare a coltivarli nel Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli significa riallacciare un legame identitario con un’agricoltura del passato che vive assieme alla natura che la circonda, rispettandola e costituendone parte integrante.

Le specie coltivate solo 50 o 100 anni fa sono state bruciate o estirpate, relegate ai margini di un modello di agricoltura che predilige la quantità di prodotto alla sua sostenibilità, le varietà di frutta della tradizione alimentare italiana si sono ridotte notevolmente, fin quasi a scomparire. Con esse si stanno perdendo una varietà di sapori, aromi e profumi; di caratteristiche morfologiche specifiche di ogni varietà. Di alcuni frutti antichi oggi rimangono pochi esemplari che risultano di non facile riconoscimento e anche le denominazioni dialettali sono cadute nell’oblìo o vengono confuse, uno di questi è il “Biricoccolo” del quale attualmente rimangono cenni di coltivazione in Emilia Romagna e in Campania.

Probabilmente si tratta di un antichissimo incrocio tra l’albicocco e il mirabolano. Chiamato anche Susinococco è un ibrido spontaneo tra P. armeniaca x P. cerasifera. Questo ibrido viene attualmente denominato albicocco nero (Prunus x dasycarpa) ed incluso tra le specie molto affini all’albicocco (Maguly e Laimer, 2011). Osservato fin dal 1755, dagli abati francesi Nolin e Blavet, che lo chiamarono “albicocco violetto”, in seguito fu studiato dal botanico Le Berriays (1755) che lo denominò “albicocco del Papa”.

La pianta del Biricoccolo si presenta con un robustissimo e profondo apparato radicale e fascicolato. I suoi rami, sono estremamente fitti e molto robusti, caratteristica ereditata dall’albero del Prugnolo. Il frutto del Biricoccolo, chiamato anche prugna selvatica, matura durante i mesi estivi, dal mese di giugno al mese di luglio. La pianta di Biricoccolo, per poter garantire un’abbondante fioritura e di conseguenza abbondante produzione di frutta, deve essere coltivato in zone estremamente soleggiate, per questo lo abbiamo collocato in una sezione del Giardino in pieno sole.

La pianta, di per sé, è molto robusta e resiste benissimo al caldo, al vento ma soprattutto al freddo invernale, resistendo anche alle temperature che arrivano a -15° C.

Per quanto riguarda il terreno, la pianta non è particolarmente esigente. Cresce sana, forte e vigorosa sia in terreni con forte presenza di argilla, sia in terreni con un’alta presenza calcarea In entrambi i casi, i terreni devono essere sempre ben drenati.

Ci auguriamo che questo esemplare possa ben vegetare nel Giardino della Memoria … naturalmente la nuova pianta è in adozione, cerca cioè qualcuno che ne raccolga i frutti e insieme a noi lo curi.

30 Aprile 2023 0 comment
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Senza categoriaTerritorio

I MAGGIOCIONDOLI DEL PARCO DELLA RIMEMBRANZA DI LUCOLI

by Noi x lucoli 16 Aprile 2023

Quando NoiXLucoli ripristinò, nel 2015, il Parco della Rimembranza di Lucoli, in occasione dei 100 anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, si decise di piantare, a ricordo delle 91 vittime di Lucoli, degli alberi di maggiociondolo. Non c’era spazio per 91 alberi  (due sembravano essere rimasti dall’originario impianto: la grande quercia sul piazzale dell’Abbazia ed il cipresso che le è vicino) e così si piantarono nove maggiociondoli ognuno a simboleggiare il ricordo di dieci caduti.

Dopo otto anni gli alberi vegetano bene e soltanto due esemplari sono stati dovuti sostituire.

Queste splendide piante fanno da cornice alla scultura realizzata da Valter Di Carlo dal titolo “elevazione” che deve riportare al sacrificio dei soldati: le guerre passano, dopo cento anni le famiglie non ci sono più e dei soldati nessuno tiene più il ricordo.

Maggio si avvicina è il mese delle rose e delle spose. E, anche, del maggiociondolo, piccolo albero caducifoglio che può raggiungere un’altezza variabile dai 4 ai 6 metri. E’ anche chiamato laburno, il maggiociondolo ha una corteccia liscia e rami verde scuro, dai quali pendono piccoli ramoscelli. I suoi fiori, molto profumati, sono di colore giallo oro e adornano grappoli penduli che possono raggiungere i 25 centimetri di lunghezza.

Osservare questi alberi vicino al campanile dell’Abbazia di San Giovanni Battista è indubbiamente un piacere per la vista, con le loro macchie colorate che spiccano a contrasto delle retrostanti piante di querce.

Non tutti sanno che questo bellissimo arbusto è velenoso in ogni sua parte, sono però principalmente i semi contenuti nei baccelli, in particolar modo quando non sono ancora maturi, ad essere carichi di sostanze velenose.

Con l’ingestione anche di un solo seme si manifesta l’intossicazione, stranamente invece alcuni animali selvatici (come lepri, conigli e cervi) possono nutrirsi di questi semi senza alcuna conseguenza: per questo, in alcune regioni esso viene considerato una pianta magica.

Si narra anche che le streghe lo utilizzassero per preparare pozioni e bevande, e durante i sabba cavalcassero un bastone realizzato con il legno di questa pianta bella e misteriosa.

I maggiociondoli arricchiscono il paesaggio attorno al bene storico architettonico più importante di Lucoli: l’Abbazia di San Giovanni Battista e i nostri soci si prendono cura anche di questi testimoni vivi di una memoria che vale la pena di coltivare: quella dei tanti giovani del territorio che non fecero più ritorno a casa. Torna un altro maggio e noi ricorderemo questi ragazzi curando il Parco.

"Elevazione" una figura umana si libra verso il cielo

16 Aprile 2023 0 comment
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Senza categoriaTerritorio

PER RICORDARE UN AMICO DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE E DEL TERRITORIO DI LUCOLI: BRUNO LUDOVICI

by Noi x lucoli 6 Aprile 2023

Abbiamo appreso con tristezza della scomparsa di Bruno Ludovici con il quale abbiamo collaborato su iniziative in memoria di San Franco di Assergi.

Lo abbiamo stimato per la sua gentilezza, cultura e passione per i territori, compreso quello di Lucoli.

E’ stato molto vicino al Giardino della Memoria e ai suoi frutti antichi anche per la sua passione per la cura del patrimonio ambientale e boschivo.

Ci mancheranno la sua positività, motivazione ed esperienza qualità che ci hanno sostenuto non poche volte nel percorso di vita della nostra Associazione.

A Lucoli resta testimone della sua persona l’albero di ciliegio dedicato a San Franco che piantammo insieme in occasione dell’ottocentenario della morte del Santo.

Bruno in escursione con i nostri soci alla Grotta ove visse San Franco a Lucoli dopo aver lasciato l’Abbazia di San Giovanni

Dedichiamo un pensiero affettuoso ad Ivana sua gentile consorte.

La nostra Associazione dedicherà un albero del Giardino della Memoria a Bruno ed Ivana come segno di gratitudine pe r la loro vicinanza a questo progetto e per l’aiuto più volte fornitoci, non ultimo per la passione di Bruno per i frutti antichi e gli innesti.

 

6 Aprile 2023 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della Memoria

LA PRIMAVERA FA CAPOLINO AL GIARDINO DELLA MEMORIA

by Noi x lucoli 24 Marzo 2023

Ciliegio dedicato a Claudia Carosi

Pesco tabacchiera dedicato a Silvana Petricone

Pesco tabacchiera

Pesco tabacchiera

Abbiamo già iniziato la stagione agricola del Giardino della Memoria, realizzata la potatura a breve le piante saranno concimate.

Il Giardino sarà riaperto ad aprile, il cancello è chiuso per evitare che siano tagliate marze da persone non competenti che rovinino le piante.

Susino Goccia d’oro dedicato a Elvio

24 Marzo 2023 0 comment
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Il Giardino della Memoria

4 MARZO 2023: CORSO SULLA POTATURA DOCENTE ENZO SEBASTIANI

by Noi x lucoli 9 Marzo 2023

 

NoiXLucoli ha ripreso l’attività sul campo con la giornata dedicata alla potatura e al corso tenuto dal vivaista Enzo Sebastiani.

Abbiamo ripreso le nostre pratiche di “gentilezza”. Le nostre azioni in gentilezza verso le piante del Giardino della Memoria, il ricordo delle vittime del terremoto del 2009, i nostri soci. Una pratica di gentilezza ripetuta più e più volte diventa un’abitudine.  Costruiamo pratiche gentili per il bene comune, mettendo al centro chiunque sia interessato e voglia partecipare, significa puntare e, al contempo, lavorare su un futuro più solidale ed inclusivo. I nostri strumenti di gentilezza sono pratiche, azioni come quella della potatura, attribuzione di senso ad un luogo come il Giardino, giornate dedicate che contribuiscono a costruire una cultura condivisa della gentilezza.
I nostri soci sono volontari di gentilezza che donano il proprio tempo nel perseguire gli obiettivi dell’associazione cui prestano la loro azione, prendendosi cura del bene comune qual’é il Giardino della Memoria del Sisma del 2009.

Nuovi amici hanno partecipato i contenuti illustrati da Sebastiani sempre molto interessanti, racchiudono l’esperienza di una vita dedicata alla piante.

Ringraziamo il Sindaco Chiappini per esserci venuto a trovare e Claudio Robimarga che ha partecipato entusiasta all’incontro.

9 Marzo 2023 0 comment
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Il Giardino della Memoria

SI RIPARTE! IL RITO DELLA POTATURA

by Noi x lucoli 22 Febbraio 2023
                                         
Anche quest’anno iniziamo la stagione di lavoro al Giardino della Memoria con la potatura.

Oltre al normale lavoro agricolo del frutteto abbiamo voluto organizzare qualcosa in più: un corso sul campo di potatura, condotto da Enzo Sebastiani, che ne illustrerà i concetti basilari, mentre il giardiniere responsabile della manutenzione del Giardino eseguirà la potatura. Non dimentichiamo i nostri soci, persone che con il proprio tempo, la propria esperienza, la propria disponibilità e il semplice desiderio di mettersi al servizio di un’idea si impegnano nella cura del Giardino della Memoria, vogliamo offrire stimoli esperenziali di conoscenza. L’iniziativa è aperta a tutti.

Si parlerà della “potatura di riforma” che noi eseguiamo spesso per modificare la forma degli alberi: li sagomiamo per garantire una skyline di paesaggio che non nasconda l’Abbazia di San Giovanni Battista.
Si parlerà della “potatura di produzione” che realizziamo con regolarità per equilibrare lo sviluppo vegetativo e quello
riproduttivo, ed evitare inconvenienti come l’alternanza di produzione (annate di carica di frutti alternate ad annate di scarica). Per non asportare le parti sbagliate, bisogna conoscere bene tutte le diverse gemme; quelle appuntite, ad esempio, racchiudono i rami a legno e le future foglie, mentre da quelle arrotondate si sviluppano frutti e fiori.
Alcune piante infatti, come il melo e il pero, fruttificano sui rami vecchi e quindi l’intervento di potatura dovrà essere accurato e misurato ottiene il vantaggio di riconoscere bene le gemme a fiore, in quanto sono più gonfie di quelle
a legno, così da poter decidere il carico di fiori da lasciare.

L’ATTIVITA’ SARA’ REALIZZATA E CONFERMATA METEO PERMETTENDO (VISTO CHE SI PREVEDE UN PEGGIORAMENTO).

SEGUIRA’ CONFERMA POCHI GIORNI PRIMA DELLA DATA INDICATA.

22 Febbraio 2023 0 comment
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Territorio

Il Paese di Lucoli nelle “aree interne” dell’Abruzzo

by Noi x lucoli 14 Febbraio 2023

Pubblichiamo alcuni spunti di un interessante studio sull’ Abruzzo realizzato da Openpolis.

Negli ultimi decenni l’Abruzzo ha visto un forte spopolamento delle sue aree interne.

Nonostante in regione viva più o meno lo stesso numero di persone di 70 anni fa, al proprio interno l’Abruzzo è differenziato. Alcuni ricercatori e ricercatrici che si occupano proprio delle aree interne abruzzesi stanno effettuando degli studi per provare a capire le ragioni profonde del fenomeno e immaginare soluzioni praticabili.

L‘Abruzzo ha oggi grosso modo la stessa popolazione del 1951: 1,28 milioni di persone. Ma si tratta di una stabilità solo apparente. In primo luogo perché il numero di abitanti è cambiato nel corso dei decenni. È passato, infatti, da 1,28 milioni del dopoguerra a 1,17 milioni agli inizi degli anni ’70, con una diminuzione di quasi il 9% in appena un ventennio caratterizzato dal boom economico, la crescita dell’industrializzazione e l’abbandono dell’agricoltura.

Negli anni successivi si è registrato invece il trend opposto. I residenti sono tornati sopra la soglia di 1,2 milioni nel 1981, raggiungendo quasi 1,25 milioni nel 1991 e arrivando a 1,3 milioni nel 2011. Nell’ultimo decennio, la tendenza ha nuovamente cambiato segno. Nel 2020 i residenti nella regione sono tornati 1,28 milioni, con un aumento dello 0,3% rispetto a 70 anni prima. Si tratta di una percentuale molto inferiore al dato nazionale (+24,6% nello stesso periodo). Ancora più interessante dettagliare queste tendenze nei territori abruzzesi. Dal 1951 al 2020 la provincia di Pescara ha visto un aumento dei residenti del 30,9%, quella di Teramo del 10,7%. Al contrario, le province di L’Aquila e Chieti hanno registrato un calo rispettivamente del 20% e del 6,2%.

Lucoli appartiene alle aree interne che riguardano tutti i comuni dove lo spopolamento è stato più vistoso.

Colle di Lucoli un deserto – Foto Rita Mikucionyte

Le aree interne sono i comuni italiani più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità). Per definire quali ricadono nelle aree interne, per prima cosa vengono definiti i comuni “polo”, cioè realtà che offrono contemporaneamente (da soli o insieme ai confinanti):

  1. un’offerta scolastica secondaria superiore articolata (cioè almeno un liceo – scientifico o classico – e almeno uno tra istituto tecnico e professionale);
  2. almeno un ospedale sede di d.e.a. I livello;
  3. una stazione ferroviaria almeno di tipo silver.

Nella precedente classificazione delle aree interne, adottata nel 2014, i comuni che distano meno di 20 minuti dal polo più vicino si definiscono “cintura”; quelli che distano oltre 20 minuti rientrano nelle aree interne. Le aree interne si suddividono a loro volta in 3 categorie, sempre in base alla distanza dal polo: comuni intermedi, comuni periferici, comuni ultraperiferici.

Complessivamente le aree più periferiche hanno perso nel periodo quasi 100mila abitanti dal 1951 e 2020, di cui 11mila nell’ultimo decennio.

97.231 gli abitanti persi nei comuni periferici e ultraperiferici abruzzesi tra il 1951 e il 2020.

Come invertire la tendenza allo spopolamento dei territori più tradizionalmente rurali e periferici?

Le possibili soluzioni sono molteplici e complesse come il problema. L’unica certezza è la necessità e l’urgenza di politiche pubbliche decise e coraggiose.

35,9% degli abruzzesi abita in comuni delle aree interne (in Italia è il 22,7%). E qui si arriva al punto: l’importanza dell’intermunicipalità, ossia della costruzione organica di pianificazione delle politiche e di relazioni tra comuni periferici, ma anche tra le stesse aree interne e le zone più urbane. In questi anni, infatti, è emersa l’importanza strategica di un dialogo tra questi due mondi, al fine di disegnare una visione di futuro.Da questi concetti si può partire per la pianificazione di politiche pubbliche funzionali per la lotta allo spopolamento. Da un radicale rafforzamento dei servizi essenziali per la popolazione, allo sviluppo turistico o produttivo, fino alle politiche per la genitorialità e per una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
https://www.openpolis.it/sullo-spopolamento-dellabruzzo-interno-servono-politiche-urgenti/
https://www.openpolis.it/il-piano-di-ripresa-e-resilienza-a-sostegno-dei-crateri-sismici-dabruzzo/
14 Febbraio 2023 0 comment
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Agricoltori custodiIl Giardino della Memoria

Biodiversità: inizia un nuovo anno per i volontari del Giardino della Memoria del Sisma

by Noi x lucoli 29 Gennaio 2023

I soci di NoiXLucoli conoscono bene il valore della Biodiversità appenninica che proteggono da tredici anni nel Giardino di Lucoli.

Il Giardino della Memoria a gennaio – Foto Rita Mikucionyte

A breve inizieranno i lavori per il nuovo ciclo di coltivazione del frutteto secondo la tradizione del lunario agricolo. Con la luna calante si poteranno le siepi e gli alberi, si realizzeranno attività di compostaggio e tutte le attività legate all’apparato radicale delle piante. Si realizzeranno innesti e trapianti di alberi. Sabato 4 Marzo (tempo permettendo) inizieremo le attività di potatura invitando tutti coloro che vorranno saperne di più e donando anche le marze delle nostre cultivar “antiche”.

Ma parliamo della Biodiversità e degli italiani. Secondo il sondaggio realizzato da Emg per il centro Studi del Wwf Italia, illustrato nel corso dell’incontro Valore Natura organizzato da Marevivo e Wwf, l’86% dei cittadini dice di non essere a conoscenza della riforma costituzionale del 2022.

Il 90% dei cittadini non è a conoscenza del fatto che l’Unione Europea abbia varato una strategia per arrivare entro il 2030 al 30% di territorio e mare protetti di tutta Europa. E’ quanto emerge da un recentissimo sondaggio realizzato da Emg per il centro Studi del Wwf Italia.

Inoltre, l’86% dei cittadini dice di non essere a conoscenza della riforma costituzionale del 2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione Italiana inserendo la tutela della biodiversità e degli ecosistemi all’interno dei suoi principi generali.

Il 45% dei cittadini pensa che il nostro Paese non stia facendo abbastanza per raggiungere questo obiettivo europeo e gli intervistati ritengono che lo Stato (47% citazioni) e le Regioni (24% citazioni) dovrebbero essere i soggetti in prima linea per centrarlo. La percezione dell’opinione pubblica è che non si stia facendo abbastanza per la tutela dei processi naturali e delle aree protette (54% poco + per nulla) e il pensa che lo Stato dovrebbe impiegare maggiori risorse rispetto a quanto ha fatto fino ad oggi sulla tutela delle Aree protette e della natura in generale. “La stragrande parte degli Italiani ignora la riforma costituzionale sull’ambiente in Costituzione in vigore ormai da un anno. Una percentuale ancor più alta di persone non sa che il nostro Paese deve porre sotto tutela almeno il 30% della superficie terrestre e marina entro il 2030. Obiettivo possibile ma molto difficile se non si aumenta la consapevolezza dell’importanza della conservazione della natura e se non si rendono più efficienti ed efficaci le attuali aree protette, sia terrestri che marine, istituendo anche quelle già previste per legge – ha dichiarato il presidente del Wwf Italia Luciano Di Tizio – Il 2030, scadenza prevista dall’unione Europea è tra sette anni: di questo passo non riusciremo a centrare un obiettivo indispensabile a proteggere la nostra natura, il nostro mare e il nostro benessere. Serve un impegno straordinario, che i cittadini chiedono e che deve vedere protagoniste, sin da subito, le istituzioni“.

veduta autunnale delle piante del Giardino della Memoria

Il Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli è pronto per ricevere una tutela, secondo quanto previsto dalla legge, in esso si conserva la natura e può diventare area protetta come richiesto dalla nostra Associazione alla Regione Abruzzo. I nostri soci rinnovano l’impegno e la passione per la sua cura anche per questo nuovo anno.

Via aspettiamo il 4 Marzo p.v. per la potatura degli alberi.

 

29 Gennaio 2023 0 comment
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