NOI X LUCOLI
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PNNR TOCC Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi – Next Generation EU

I frutti antichiIl Giardino della Memoria

PNNR TOCC Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi – Next Generation EU

by Noi x lucoli 25 Aprile 2025

Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha rappresentato un’opportunità importante per il rilancio del nostro paese dopo la crisi economica innescata dalla pandemia. Parliamo in totale di circa 191,5 miliardi di euro dedicati a investimenti in diversi settori. Di questo ammontare, la maggior parte (122,6 miliardi di euro) sono prestiti, che il nostro paese dovrà restituire nel tempo all’Ue. Mentre la restante parte (68,9 miliardi) sono sovvenzioni.

Una quota consistente poteva essere attribuita anche a soggetti non istituzionali. Le imprese ovviamente, ma anche alle realtà operanti nel mondo del terzo settore come NoiXLucoli.

La nostra Associazione ha presentato un progetto del valore di 6.214€ (compreso il nostro cofinanziamento) di interesse del Giardino della Memoria del Sisma del 2009 di Lucoli. Volevamo qualificare in termini scientifici l’attività di coltivazione dei “frutti antichi dell’Appennino” e abbiamo avviato lo studio fenologico di venti cultivar allevate nel Giardino. Agronomi di fama nazionale si sono avvicendati nello studio delle varietà selezionate, le schede varietali sono state digitalizzate e pubblicate sul nostro sito e anche tramite i QR-Code apposti sugli alberi.

Nello sforzo di far conoscere l’attività tecnico scientifica svolta all’interno del Giardino di Lucoli è stato realizzato un filmato divulgativo.

 

il regista Adelmo Togliani durante le riprese per conto di “Santa Ponsa Film”

il regista Adelmo Togliani durante le riprese per conto di “Santa Ponsa Film”

L’accessibilità all’area è stata migliorata, anche per i diversamente abili, con la predisposizione di due stradelli interni.

La partecipazione al progetto TOCC si è rivelata per la nostra Associazione di grande impegno per la complessità amministrativa e di realizzazione difficile e rallentata. L’impianto burocratico risulta sovradimensionato sia per la cifra di finanziamento richiesta sia per la documentazione, spesso ripetitiva, a sostegno dei pagamenti effettuati.
Il finanziamento delle infrastrutture materiali, cioè due stradelli in terreno battuto e successivamente inerbiti, hanno richiesto complesse procedure documentarie come se fosse stato costruito un immobile. Ci sembra opportuno, a commento di questa attività da noi realizzata e ancora non finanziata,  che la pubblica amministrazione debba mutare il proprio “paradigma di azione” scegliendo di lavorare a stretto contatto con il Terzo settore (anche) nella redazione dei bandi (a livello centrale) e nella scrittura dei progetti (a livello locale). Solo così, infatti, possono essere individuati al meglio gli obiettivi da porre in essere e realizzare interventi che possano avere una ricaduta effettiva sui territori.

La realizzazione degli stradelli e la protezione con mancorrente

Il terreno prima della realizzazione degli stradelli

Gli stradelli tra gli alberi

Il punto più scosceso con balaustra in legno

lo stradello in terra battuta

Lo studio fenologico di venti varietà dei “frutti antichi” allevate nel Giardino della Memoria

La predisposizione, l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia nazionale per la Biodiversità, con la quale ci rapportiamo nel nostro lavoro associativo, richiedono un approccio multidisciplinare ed una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le Amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo accademico e scientifico, raccogliendo le istanze dei portatori di interesse, in modo da favorire lo sviluppo sociale culturale ed economico, conseguendo al tempo stesso gli obiettivi di conservazione della biodiversità.

La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale.

Le invasioni di specie alloctone negli ambienti naturali, agricoli e antropizzati, costituiscono attualmente un’ulteriore emergenza ambientale visti gli effetti negativi sulla biodiversità e sui processi ecologici, i danni economici a numerose attività antropiche e le rilevanti problematiche di carattere sanitario causate da questo fenomeno. I costi imputabili agli effetti della presenza delle specie alloctone invasive (Invasive Alien Species IAS) sono spesso particolarmente elevati e derivano sia dalla necessità di mettere in campo attività di eradicazione e controllo di tali specie, sia dai danni diretti provocati all’agricoltura, alle attività di pesca, alle infrastrutture ed alla salute umana oltreché alla conservazione della biodiversità delle specie autoctone e degli habitat naturali. All’interno del Giardino della Memoria sono coltivate varietà recuperate in terreni dismessi dall’agricoltura, all’interno di conventi e fornite da portatori d’interesse interessati alla conservazione delle stesse.  L’attività svolta si è inoltre, rivelata importante perchè ha interessato un ambiente  montano  particolarmente fragile e minacciato dai cambiamenti climatici come dimostrano le fluttuazioni del limite della neve perenne; le biocenosi di alta montagna sono caratterizzate da forti stress ecologici, nel senso che i fattori abiotici (in particolare il clima) prevalgono nettamente su quelli biotici;  l’elevata biodiversità e la concentrazione di endemismi presente nella maggior parte delle biocenosi montane, nonché la loro scarsa capacita di migrazione, rendono la maggior parte delle specie appenniniche altamente vulnerabile; la riduzione della copertura nevosa, generalmente in grado di isolare il suolo dall’ambiente circostante mantenendo la temperatura prossima agli 0° C e creando un ambiente favorevole all’attività microbica, aumenta la frequenza del congelamento e dei cicli di gelo e disgelo del suolo, causando un aumento della mortalità dell’apparato radicale e della biomassa microbica.

NoiXLucoli collabora con la Regione Abruzzo ad un programma di caratterizzazione delle piante originarie dell’Appennino abruzzese ed ha convogliato all’interno del progetto TOCC i costi per lo studio di venti cultivar locali. I risultati dello studio sono stati forniti alla Regione Abruzzo.

Melo Cipolla _1_ (scheda varietale format e descrizione melo cipolla)

Pietro Massimiliano Bianco e Marco Tiberti in una delle molte fasi di analisi

la misurazione delle giovani piante

Le schede varietali elaborate sono state inserite in questo sito e trasformate in QR-Code collocati sugli alberi  interessati.

C’è molto lavoro di studio ancora da realizzare caratterizzando le altre varietà da frutto che vivono nel Giardino di Lucoli, confidiamo nel sostegno degli Enti preposti per proseguire questa interessante attività di ricerca.

Ringraziamo tutti i professionisti che hanno lavorato per questo progetto e che ci hanno richiesto onorari simbolici tenendo conto degli esigui mezzi della nostra Associazione: tutti i costi sono stati anticipati da NoiXLucoli e, al momento, ancora non finanziati da Invitalia.

i Qr-Code sugli alberi

i QR-Code sugli alberi

gli alberi con le caratterizzazioni consultabili attraverso i QR-Code

25 Aprile 2025 0 comment
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ComunitàI frutti antichiIl Giardino della Memoria

IL GIARDINO DELLA MEMORIA DEL SISMA E’ UNA “BIBLIOTECA DEGLI ALBERI DA FRUTTO”

by Noi x lucoli 4 Marzo 2025

L’importanza della biodiversità, che purtroppo si erode e scompare, il rispetto dell’ambiente 
che ci circonda e del contatto con la natura si concretizzano nella “biblioteca a cielo aperto” del Giardino della Memoria di Lucoli. In essa si potranno leggere le caratteristiche delle differenti specie di alberi da frutto allevate che ci raccontano la loro storia e quella del luogo dove vivono e vegetano.

Questo progetto è un laboratorio dove biodiversità e resilienza si adattano all’ambiente che cambia.

Grazie all’instancabile e dura ricerca di aiuti e finanziamenti siamo riusciti ad investire e a studiare alcune varietà di frutti antichi che vegetano nel Giardino. Renderemo visibili a tutti, per mezzo della consultazione dei Qr-Code sugli alberi, le risultanze elaborate. Sono venti le specie caratterizzate e i loro connotati scientifici, analizzati nel corso di un anno di lavoro, saranno consultabili con il semplice telefonino.

Quest’attività non è riservata agli addetti ai lavori ma soprattutto alla comunità che potrà ritrovare, nelle notizie e le foto pubblicate, i frutti coltivati dai nonni e bisnonni e rivivere i ricordi legati all’agricoltura e all’alimentazione passata delle loro famiglie.

Ricordiamo che tutto questo lavoro appassionato è svolto dai nostri soci che hanno voluto dedicare una risorsa importante e non rigenerabile, il loro tempo, alla memoria.

Crediamo nella comunicazione con la quale avviciniamo persone di ogni età alla natura e all’ecologia, sempre più in modo interattivo e diverso. Il nostro obiettivo non è insegnare dall’alto, ma trasmettere il valore del rispetto per le tradizioni agricole e gli alberi da frutto in via di estinzione con tutti i mezzi possibili.

Vogliamo unire natura, sostenibilità, cultura e il rispetto delle memorie locali con “un approccio visionario” giudicato forse da molti. Cerchiamo di lavorare per l’inclusione sociale (gli anziani ci insegnano il loro sapere li coinvolgiamo sempre), l’aspetto educativo e la capacità di creare sinergie tra istituzioni pubbliche, università, associazioni culturali, artisti (che ci hanno donato  le loro opere) e le gente comune. Una rete collaborativa, che cerchiamo di costruire con impegno e tanta fatica, che, secondo noi aiuta a migliorare il benessere individuale e collettivo.

Il Giardino della Memoria di Lucoli, divenuto Monumento Naturale Regionale (quindi un piccolo parco) rappresenta tre valori fondamentali: verde, cultura e comunità.

Di “verde” Lucoli ne ha molto, costituisce forse un’abitudine, ma il fare “tesoro” di questa risorsa aiuta alla consapevolezza, ad essere orgogliosi di ciò che si ha. Il “fuori” cioè il territorio in cui si vive, ha bisogno del dentro. Ha bisogno del tempo, della riflessione, della rievocazione delle esperienze, del dare un nome a quanto si è percepito con i sensi per aiutare la costruzione dei ricordi. Ricordi che prima di divenire tali sono solo pensiero autobiografico. L’esperienza da sola non basta, ha bisogno della relazione, della con-divisione, della parola come delle immagini, siano essi fotografie,  o gli stessi frutti raccolti nel Giardino e più avanti, della scrittura.
Che l’uomo, per fare memoria, abbia bisogno di “fonti” lo abbiamo ben presente ogni qualvolta apriamo un album di fotografie.

Il Giardino della Memoria sta sempre più diventando una “fonte” di memoria locale.

 

4 Marzo 2025 0 comment
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Agricoltori custodiI frutti antichiIl Giardino della Memoria

II concetto di bioterritorio e di caratterizzazione e conservazione delle varietà locali

by Noi x lucoli 11 Febbraio 2025

Siamo arrivati alla conclusione di un percorso di studio e caratterizzazione di alcune varietà di “frutti antichi” che vegetano nel Giardino della Memoria di Lucoli.

Esperti agronomi si sono cimentati sul campo in un lavoro realizzato in diciotto mesi che li ha visti impegnati a studiare le diverse fasi vegetative degli alberi da frutto: il frutteto si è trasformato in un laboratorio a cielo aperto.

I Dottori Bianco e Tiberti durante il lavoro di caratterizzazione

La descrizione dell’aspetto delle piante è basata sul rilievo di caratteri morfo-fisiologici e costituisce un importante strumento di indagine della biodiversità agraria. Nel lavoro di raccolta di tutte le informazioni su di una singola varietà locale, la descrizione completa delle piante in esame (accessioni) rappresenta un passaggio fondamentale in quanto, utilizzando apposite metodologie di confronto, consente di caratterizzare, distinguere e identificare le varietà.

Gli strumenti che si sono utilizzati per realizzare tali descrizioni e, dunque, caratterizzazioni sono i descrittori relativi  alle diverse specie coltivate. Tali descrittori si riferiscono a caratteri altamente ereditabili e sono generalmente organizzati in schede composte da: una lista di descrittori, un elenco  di attributi per ciascun descrittore e fotografie che palesano il carattere osservato.

Il Piano Nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo ha posto una grande enfasi sul concetto di varietà locale intesa come “carattere prioritario e di alto valore socio-culturale”. Da ciò l’esigenza di identificare correttamente le varietà locali, a partire da un’accurata ricerca storico documentale volta a dimostrare il legame con il territorio di provenienza, ovvero con il bioterritorio, unico luogo dove può essere realizzata la loro conservazione.

Tutte le varietà allevate nel Giardino di Lucoli, ora MONUMENTO NATURALE REGIONALE, sono a rischio di estinzione per questo ci siamo posti il problema della loro corretta identificazione partendo innanzitutto da un’accurata ricerca storico-documentale volta a dimostrare il legame con il territorio di provenienza. La conservazione delle varietà locali non è realizzabile, se non nel bioterritorio, con le tecniche agronomiche dettate dalla tradizione rurale locale, in un rapporto strettissimo e di dipendenza reciproca, tra chi effettua la conservazione ex situ (banche del germoplasma) e chi salvaguarda e favorisce la conservazione on farm (NoiXLucoli è un coltivatore custode).

Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati ottenuti, pubblicati sul nostro sito web, resi disponibili alla Regione Abruzzo e, tramite la collocazione di cartellini con QrCode su quarantaquattro piante, a tutti i visitatori che liberamente consulteranno la “biblioteca a cielo aperto” del Giardino della Memoria.

L’attività è stata realizzata partecipando al progetto TOCC del Mibact, competendo per un piccolo finanziamento (tutti i costi sono stati anticipati dalla nostra Associazione che non è capitalizzata), le risorse professionali coinvolte ci hanno aiutati richiedendo dei compensi commisurati a dei volontari e le ringraziamo. In modo particolare citiamo: Il Dott. Pietro Massimiliano Bianco (Ecologo, naturalista, ricercatore, educatore ed autore dello studio sui “frutti antichi” dell’Abruzzo per conto dell’ISPRA), Il Dott. Marco Tiberti (Agrotecnico laureato e Presidente dell’Associazione European Consumers APS), Adelmo Togliani (regista, che ha realizzato il video divulgativo sul Giardino della Memoria), il Dott. Donato Domenico Silveri (già Funzionario Esperto Tecnico della Regione Abruzzo che ha realizzato le perizie sulle schede varietali).

Si allegano le schede per una più semplice consultazione.

Le schede varietali

  • Mela renetta ruggine

  • Melo zitella

  • Melo gelata

  • Melo limoncella

  • Melo della Madonna

  • Melo la brutta

  • Melo romanella

  • Melo rosa romana

  • Melo rosso d’estate

  • Melo rosso pasta gialla

  • Melo San Giovanni

  • Melo striata inverno

  • Pero spina

  • Melo cipolla

  • Melo candela

  • Melo abbondanza rosso

  • Pero d’agosto

  • Gelso nero

  • Melo bianco di Campotosto

11 Febbraio 2025 0 comment
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ComunitàTerritorio

ALBERI DI NATALE PER RICORDARCI UN FUTURO

by Noi x lucoli 17 Dicembre 2024
https://www.noixlucoli.it/wp-content/uploads/2024/12/VID-20241202-WA0012.mp4
Dietro una semplice azione, come quella di costruire un albero di Natale ecologico, si sono unite anche le maglie di un piccolo tessuto sociale che ha condiviso, sentito un medesimo scopo, quello di lottare contro il vuoto dei borghi a Natale condividendo anche un messaggio ambientalista.
Abbiamo voluto rianimare un protagonismo della dimensione locale, un senso del vivere collettivo tra i “restanti” di una piccola Frazione di Lucoli qual’é quella del Colle.
Siamo divenuti ricercatori di pallet, gentilmente richiesti ai vari commercianti di l’Aquila e poi via di sega e martello per trasformarli in alberi tutti diversi tra loro.

alla Chiesola

 

al Giardino della Memoria

Abbiamo ritrovato un senso di appartenenza e i commenti stupiti di chi ha osservato gli alberi accesi dal tramonto ci hanno ricordato che le singole azioni hanno un valore all’interno di una comunità assopita.
17 Dicembre 2024 0 comment
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Comunità

LA FESTA DI OGNISANTI DEDICATA A UNA COMUNITA’. Alle sue vicende. Alle sue conquiste. Alle sue cadute. Alle sue energie. Alle miserie e fragilità di ognuno e di tutti.

by Noi x lucoli 10 Novembre 2024

L’ispirazione per questa giornata è stata fornita dall’Associazione Musicale Deltensemble che ringraziamo di cuore perché ci ha arricchiti.

Si voleva ricordare chi non c’era più: la salvaguardia della memoria dei luoghi è nelle nostre corde e molte delle nostre azioni convergono su questo valore. Il Giardino della Memoria del Sisma è l’emblema concreto di questo nostro pensiero, dedicato ad una tradizione agricola e culturale che scompare ed alle vittime del terremoto del 2009.

Il 1° novembre u.s. abbiamo, con rispetto, visitato il cimitero di San Giovanni a Lucoli, illuminato dalle fiammelle delle nostre candele. Il cimitero, luogo di storia, lì c’è tutto. I nostri parenti, tanti e tanto del nostro vivere. Chi abbiamo incontrato, chi non abbiamo mai visto, ma abbiamo sentito dire e raccontare. Di bene e di male. Nel cimitero ci sono legature e discordie. Segreti e disvelamenti. C’è tanto di vero, tanto di falso.

L’imbrunire faceva intravedere i fiori invadenti di plastica o discreti, arroganti o composti e le luci dei lumini votivi. E le tombe senza. Perché nessuno è rimasto a pregarle. Piangerle. Adorarle. O non può. Non vuole.

In processione abbiamo pregato per la comunità defunta che ha costruito e vissuto a Lucoli. Per le sue vicende. Per le sue conquiste. Per le sue cadute.  Per le miserie e fragilità di ognuno e di tutti.

Una corona di fiori è stata deposta sulla tomba più sola e spoglia dove non resta neanche un nome.

In Abbazia è stato eseguito un recital con musiche, sapientemente eseguite e parole lette da tre di noi, pronunciate in un immaginario dialogo tra Santi, che osservavano il vivere della gente dall’alto della montagna. In ogni frase uno stimolo per il vivere il futuro, nel rispetto dell’umanità e dei suoi valori fondamentali.

https://www.noixlucoli.it/wp-content/uploads/2024/11/VID-20241102-WA0001.mp4

Ci siamo sentiti un poco migliori nel donare queste riflessioni ad un uditorio partecipativo e commosso.

Ringraziamo il Professor Gianfranco Totani per aver ideato l’iniziativa.

10 Novembre 2024 0 comment
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ComunitàTerritorio

PER LA FESTA DI OGNISSANTI UNA RIFLESSIONE SULL’IMPORTANZA DI CHI NON C’E’ PIU’

by Noi x lucoli 27 Ottobre 2024

La fine della stagione agricola, con gli ultimi raccolti dell’anno, si accompagnava in molte culture ai riti dedicati ai defunti. Così nella tradizione cristiana il 1 e il 2 di novembre si festeggiano i morti, così in molte altre religioni e tradizioni pagane la fine delle vitalità della natura coincide con il momento della commemorazione degli antenati.

In generale nelle case si accendevano candele che venivano, e in alcuni casi lo sono ancora, poste sui davanzali delle finestre. La luce fioca delle candele serve, seconde le credenze, a illuminare la strada alle anime dei defunti che nella notte tra il 1 e il 2 novembre percorrono in processione le vie dei paesi. Il percorso dai cimiteri sarebbe diretto verso una chiesa dove un prete, di spalle, celebrerebbe una messa in presenza delle anime dei defunti. E’ assolutamente da evitare di entrare in chiesa in questo frangente perchè le anime dei morti porterebbero con sè anche i vivi che, per curiosità o per devozione, dovessero assistere alla messa insieme ai morti.

In molti paesi d’Abruzzo era usanza appendere calze ai caminetti e lasciare la tavola imbandita nella notte tra il 1 e il 2 novembre, in modo che i parenti defunti potessero mangiare e lasciare dei doni ai bambini di famiglia, riempiendo le calze di frutta secca.

Infine, sempre durante la sera di Ognissanti, tra Pratola Peligna, Pettorano sul Gizio e anche a Serramonacesca i bambini solevano impiastricciarsi il viso di cenere e farina e recarsi di casa in casa a ricevere “il bene”, un’offerta a nome delle anime dei morti, dei quali imitavano le fattezze con i loro visi camuffati. Tra le formule utilizzate per farsi aprire, alla domanda “Chi è?” i bambini rispondevano “l’aneme de le morte”. La porta veniva aperta e si donava ai bimbi frutta secca e biscotti, in un rito scaramantico che voleva soddisfare le richieste dei defunti nel timore di maledizioni. Infatti la notte dei morti sarebbe frequentata non solo dagli spiriti dei cari di famiglia, ma anche da streghe che vagano tra i quartieri per rinnovare incantesimi e fatture.

Nel nostro voler “fare rete” collaborando con Associazioni dell’Abruzzo abbiamo accettato di organizzare un momento di riflessione a tutto campo su Lucoli e la sua Comunità passata e presente nell’Abbazia di San Giovanni Battista. Guidati dalla maestria dell’Associazione Musicale Deltensemble che eseguirà brani musicali contemporanei legati alla profondità e libertà dello spirito, leggeremo anche pensieri immaginari di figure religiose del passato legate a Lucoli, che ci osservano dall’altro di una montagna. Una trama originale che vedrà San Franco, San Giovanni e la Beata Cristina esprimersi sulla vita quotidiana della gente del territorio, a tutto campo.

Siamo consapevoli che non si può resistere alla desertificazione dei paesi e anche dei valori tradizionali senza la  consapevolezza e il ricordo delle radici e proveremo a coinvolgere i fedeli in questo percorso, un poco surreale, di parole e musiche e non mancheranno le luci delle candele come da antica tradizione.

Sono molti coloro che non ci sono più da ricordare, la gente di Lucoli che ha vissuto nei paesi deserti e non ultime le vittime del terremoto del 2009 che “vivono” simbolicamente nel ricordo del Giardino della Memoria.

Ringraziamo i “Deltensemble” autori ed esecutori sopraffini di melodie emblematiche scelte su tema e che doneranno a Lucoli questa originale esperienza.

Partecipate a questa rappresentazione corale ideata con rispetto e profondo amore per chi non c’è più.

 

27 Ottobre 2024 0 comment
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Il Giardino della Memoria

PROSEGUE LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO A.S.S.A.P.O.R.A. CON IL CREA

by Noi x lucoli 21 Ottobre 2024

Progetto ASSAPORA_sintesi

L’attività si concluderà nella primavera del 2025 con l’esame delle gemme e dei fiori.

La nostra Associazione lavora, tra le molte finalità, sul senso di identità e la memoria di usi e tradizioni locali.

Il cibo italiano, le tradizioni culinarie regionali e le produzioni tipiche locali hanno un valore intrinseco, che va oltre la bontà, il gusto, l’apprezzamento oggettivo, per abbracciare la sfera emotiva ed intima di appartenenza e di ricordo. I “frutti antichi” coltivati nel Giardino della Memoria di Lucoli possono attrarre i “turisti delle radici” che sono particolarmente interessati ai prodotti alimentari “nostalgia”, che hanno il “sapore di casa” e che scelgono per la qualità, ma soprattutto perché ricordano la famiglia.

Molti dei sostenitori del Giardino di Lucoli sono stranieri e sono diventati veri e propri ambasciatori del cosiddetto made in Italy per questo i nostri soci recapitano loro i frutti dei loro alberi.

la pittrice Joan Ugolini vicino all’albero adottato da sua madre Mary Lattanzi ha raccolto due cassette di mele “romanella”

Il progetto che stiamo realizzando con il CREA riguarda anche questo obiettivo, di queste tematiche si parlerà il 9 novembre prossimo a Roma, nel corso del convegno “Turismo delle radici e prodotti agroalimentari. Percorsi e strategie per valorizzare l’olivicoltura e le aree rurali”, organizzato dal CREA, con i suoi Centri Politiche e bioeconomia e Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicultura e dall’Università della Calabria, Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche (DiScAG). Il convegno è realizzato nell’ambito del progetto “Oleario. Dove l’Italia lascia il segno”.

Siamo orgogliosi di contribuire in parte con il nostro lavoro appassionato a queste attività di studio.

21 Ottobre 2024 0 comment
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ComunitàIl Giardino della Memoria

IL GIARDINO DELLA MEMORIA E’ L’EREDITA’ CHE LASCIAMO A CHI ANCORA NON C’E’

by Noi x lucoli 23 Luglio 2024

Il 20 luglio 2024 abbiamo organizzato un “salotto letterario” insieme agli amici di “l’Aquila Incontra” perché volevamo dare voce e valore alle storie delle persone che abitano i luoghi, significare le parole con cui si raccontano le comunità, per far contare Lucoli, i suoi paesaggi e le esperienze come quella della conservazione della biodiversità appenninica.

Al centro dei racconti, in parole e musica, lo “zampognaro” e naturalmente il Giardino della Memoria con le cultivar che custodisce.

https://www.noixlucoli.it/wp-content/uploads/2024/07/VID-20240722-WA0013.mp4

 

Il nostro essere ecologi è l’istinto di aggrapparci a ciò che amiamo, di proteggerlo dall’oblio e dalla violenza di ciò che è “globale” e di costruire la nostra vita attorno ad esso. Il Giardino della Memora, come uno scrigno di frutti antichi è l’eredità che vogliamo lasciare a chi ancora non c’è qui con noi.

Anche la zampogna (e l’organetto), sapientemente suonata e spiegata dal maestro Raffaello Angelini rientra nel nostro concetto di bellezza ed è stata la grande protagonista dell’incontro.

Un salotto letterario per costruire nuovi legami tra le persone che sono il fondamento sul quale costruire e ricordare, a fatica, le cose belle che sono state tramandate dalle generazioni passate, perché possano essere apprezzate anche da quelle future. Se saltano i legami, la comunità perde senso. Attraverso la natura, le tradizioni, le radici locali si può ridare voce all’idea della bellezza come risorsa condivisa, fondo insostituibile di ‘capitale sociale’. La bellezza, hanno riconosciuto, funge da barriera alle brutalità dell’oblio o della cancellazione, dall’alto verso il basso, degli “ingegneri” sociali.

L’esperimento è riuscito grazie anche alla rete di amici che in tredici anni di attività NoiXLucoli ha guadagnato e con i quali collabora. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato per realizzare questa bella attività.

https://www.noixlucoli.it/wp-content/uploads/2024/07/VID-20240722-WA0014-1.mp4

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Il Giardino della MemoriaTerritorio

SERATA DI RACCONTO A VOCE E IN MUSICA con Raffaello Angelini, musicista della Zampogna

by Noi x lucoli 14 Luglio 2024

Da qualche tempo a questa parte, l’uso dell’espressione “fare rete” ha cominciato a diffondersi anche nell’universo del volontariato, per indicare una strategia di lavoro comune tra entità diverse, volta a “unire le forze” per lavorare su progetti che singolarmente ognuna di quelle organizzazioni non sarebbe in grado di raggiungere. “Fare rete” ha anche un significato in più: quello dell’abbraccio solidale (che motiva) tra persone generose che donano i loro entusiasmi e che vivono le stesse difficoltà e alle volte hanno bisogno di aiuto.

Lo sappiamo bene perché viviamo una fase della nostra vita associativa in cui siamo “abbracciati” dalla rete delle altre Associazioni, più grandi di noi e di grande reputazione nazionale: l’iter di approvazione del Decreto Giardino della Memoria – Monumento Naturale Regionale ha visto il sostegno di Associazioni come “Salviamo l’Orso”, “Touring Club Pescara”, “Pronatura l’Aquila” e non le ringrazieremo mai abbastanza.

Questo sostegno ci motiva a resistere, in un contesto ove il fattore culturale condiziona la scarsa propensione al “lavorare insieme”, in un territorio locale ove vive, inoltre, un retaggio di competizione e diffidenza verso le organizzazioni non storiche. Queste sono tutte dinamiche che producono, purtroppo, disconferma e negazione dei risultati del volontariato anche se questi sono sotto gli occhi di tutti come nel caso del Giardino della Memoria.
I nostri soci continuano a credere nella “rete” che implica un certo dispendio di energie psicologiche, relazionali e l’investimento di tempo e risorse, ma soprattutto un’apertura di credito in termini di fiducia verso gli altri membri della rete e la disponibilità a condividere e talvolta ad ampliare i propri orizzonti valoriali ed operativi, andando anche al di là dei confini circoscritti, per quanto importanti, dell’identità delle singole organizzazioni.

La “rete” si è di nuovo mobilitata attraverso “L’Aquila Incontra”” per celebrare insieme a noi, in modo semplice ma profondo e colto, il Monumento Naturale Regionale di Lucoli.

L’Associazione L‘Aquila Incontra è una “Comunità Culturale” che si propone come scopo quello di favorire un consapevole accrescimento della partecipazione in termini di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, tutto ciò senza scopo di lucro. “L’Aquila incontra” ha organizzato una SERATA DI RACCONTO A VOCE E IN MUSICA per far scoprire l’importanza delle radici culturali e delle tradizioni, le stesse che NoiXLucoli difende con impegno e sacrificio attraverso il Giardino della Memoria. Uno degli animatori della serata sarà Raffaello Angelini, musicista di formazione colta (violoncellista, compositore) che da circa 25 anni si dedica alla zampogna, strumento con cui si è esibito in Italia e all’estero.

 

Ringraziamo per questa grande occasione che ci viene donata e invitiamo i lucolani che vorranno ascoltare brani del “diario di uno zampognaro – tra fantasia e realtà” ad unirsi a noi come in un salotto letterario ubicato in un luogo di grande bellezza e circondato dagli alberi del Giardino della Memoria.

«Ci sono luoghi, luci, colori, odori, immagini e suoni che rimangono impressi nella memoria e inaspettatamente riemergono dando la sensazione di vivere ora, ciò che si è vissuto precedentemente, in un altro luogo in un altro momento. Tra queste immagini remote, una in particolare è rimasta nella mia mente come avvolta in uno strato di nebbia, per poi riaffiorare ciclicamente e di nuovo svanire». Queste sono alcune delle parole delle prime pagine del libro “Il diario di uno zampognaro- tra fantasia e realtà” di Raffaello Angelini, un racconto, un diario intimo, a tratti quasi musicale che regala momenti di delicata narrazione, talvolta anche poetica. Naturalmente ascolteremo anche i suoni della zampogna.

Il Monumento Naturale Regionale alla sua prima ricorrenza di un mese (decreto del 19 giugno u.s.) non poteva essere celebrato in modo migliore!

14 Luglio 2024 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della Memoria

IL GIARDINO DELLA MEMORIA DEL SISMA DI LUCOLI E’ DIVENTATO MONUMENTO NATURALE REGIONALE

by Noi x lucoli 29 Giugno 2024

La nostra Associazione ha presentato nel 2021 un progetto per il Giardino della Memoria di Lucoli con riferimento alla L.R. 21 giugno 1996, n. 38 ([1]) Legge-quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo per l’Appennino Parco d’Europa ([2]). ([3]).

I frutti antichi del Giardino della Memoria rappresentano di fatto un area protetta per la tutela dell’ambiente naturale regionale e la Regione Abruzzo, in ottemperanza all’art. 4 dello statuto ed in conformità ai principi stabiliti dalla legge 6 dicembre 1991 n. 394, ha previsto la salvaguardia di siti come quello di Lucoli con apposita normativa.

Alcune finalità proprie del sito Giardino della Memoria sono centrate sulla conservazione, reintegrazione, salvaguardia e sviluppo della biodiversità; sulla difesa della flora, con particolare riferimento a quella soggetta ad erosione genetica; sull’applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici, nonché delle attività agricole produttive ed agro-silvo-pastorali e di agricoltura biologica e la conservazione degli ecosistemi e lo rendono per questo motivo idoneo ad essere inserito nel Sistema integrato regionale delle aree protette.

L’Art. 3 della predetta Legge tratta del Sistema integrato delle aree protette.

  1. Il sistema integrato delle aree protette della Regione Abruzzo è costituito dalle seguenti categorie:
  2. a) Parco naturale regionale;
  3. b) Riserva naturale regionale;
  4. c) Monumento naturale regionale;
  5. d) Riserva Naturale di interesse provinciale.

Il Decreto n. 52 del 19 Giugno 2024 firmato dal Presidente della Regione Abruzzo Marsilio istituisce ai sensi del L.R. 21 Giugno 1996 n. 38 il Monumento Naturale Regionale “Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli (AQ)”.

La nostra Associazione si ritiene “ambientalista” e per pochi che siano nel territorio gli ambientalisti,  che guardano con favore alle politiche di tutela e di valorizzazione della biodiversità, l’istituzione del Monumento Naturare Regionale Giardino della Memoria del sisma di Lucoli si pone come occasione naturale, da cogliere come un frutto maturo,  fortemente voluto e “coltivato” per tredici anni di duro lavoro: tutelando il paesaggio, riqualificando un’area incolta, applicando le tradizioni agricole locali e ricercando cultivar dimenticate in ogni luogo ci venissero segnalate.
Tutto questo lavoro è divenuto ricerca scientifica e sperimentazione in collaborazione con la Regione Abruzzo, il CREA, l’Università della Tuscia e il Parco della Maiella, ogni nostra azione è stata concepita per non essere autoreferente ma disponibile ai portatori d’interesse.
L’applicazione di queste convinzioni ci ha portato a sostenere dei costi incomprimibili, quasi totalmente autofinanziati ma siamo riusciti a non inventare improbabili autosufficienze economiche di qualsivoglia struttura chiamata a spendere cifre sostenute dalla collettività, per sostenere un lavoro forse non compreso dai residenti.

L’istituzione di una nuova area protetta forse ci porrà di fronte alle “trappole” delle troppe burocrazie (locali, regionali, forse nazionali) che in Italia si impegnano a complicare le cose semplici, basti pensare che da due anni abbiamo richiesto la concessione all’utilizzo, per soli tre mesi all’anno, dell’acqua di una sorgente locale, presentando progetti e studi di fattibilità (onerosi) e ancora non otteniamo una concessione. E l’acqua per le piante del Giardino della Memoria è vitale.

Ci sentiamo a volte come la lumaca in un percorso ad ostacoli. Ma non perdiamo la motivazione e ragioniamo pacatamente, laicamente, senza presumere di avere in tasca bacchette magiche o pietre filosofali: soprattutto non ci sentiamo estranei dalle Istituzioni. Siamo pronti per lavorare nell’ottica del Giardino Area protetta con immutata pazienza.

Ringraziamo tutti i nostri soci, il vivaista Enzo Sebastiani principale ricercatore delle varietà antiche che coltiviamo, la Regione Abruzzo, per il tramite dei suoi Dirigenti e Responsabili, che ci ha seguiti e consigliati e con la quale condividiamo progetti di studio sulla biodiversità, Regione che può contare su un laboratorio “vivo” di novanta diverse varietà coltivate.

Apprezziamo il riconoscimento del Comune di Lucoli, espresso con delibera comunale, relativo al valore del Giardino della Memoria per il Territorio.

Ringraziamo le Associazioni Ambientaliste nazionali: Pronatura l’Aquila, Touring Club Italiano, Salviamo l’Orso che hanno creduto in noi sostenendoci formalmente per l’iter richiesto dalla procedura regionale.

i fiori del melo zitella

29 Giugno 2024 0 comment
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