COMUNICATO: DIVIETO DI ACCESSO ESCURSIONISTICO SUI SENTIERI 14, 14C, 14 D, 14E, 14F PARCO SIRENTE VELINO

by Amministratore
(Rocca di Mezzo, 19 Feb 14) In riferimento all’accordo di programma per l’introduzione a scopo di conservazione del camoscio appenninico nel Parco Regionale Sirente Velino tra l’Ente Parco, il Corpo Forestale dello Stato, i Comuni di Celano, Gagliano Aterno, Ovindoli, Rocca di Mezzo e l’Amministrazione Separata dei Beni Civici di Rovere, viene emanata la seguente ordinanza: “Divieto di accesso escursionistico sui sentieri 14, 14C, 14D, 14E, 14F a partire dal 1 luglio 2013 fino al 16 agosto 2014 a residenti, escursionisti e visitatori nell’Area specifica di tutela per il camoscio appenninico” individuata per il rilascio degli esemplari di camoscio appenninico.
Area di tutela del camoscio appenninico
Il Servizio Scientifico Ambientale dell’Ente Parco Regionale Sirente Velino, ha diramato un importante aggiornamento sul primo nucleo di fondatori della nuova popolazione (la quinta esistente ad oggi), immesso sul Massiccio del Sirente con successivi rilasci tra i mesi di luglio ed ottobre 2013.
Da fine ottobre sono presenti nove esemplari: sei femmine tutte proveneinti dalla popolazione selvatica del Parco Nazionale della Majella, e tre maschi provenienti invece da aree faunistiche dei quali due dal Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga, ed uno dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per la prima volta nella sua storia divenuto quindi anche donatore di camosci per interveti a tutela di questa sottospecie.
Gli animali sono giornalmente monitorati dallo staff di progetto (l’Azione di riferimento del Life Coornata è la C5) mediante radiocollari VHF/GPS e mediante osservazioni dirette (laddove le condizioni meteo lo consentono).
Il gruppo delle femmine, immesso in tre rilasci successivi tra metà e fine luglio, si è riunito sin da fine agosto a formare un unico branco ed ha effettuato spostamenti in direzione est-ovest, lungo il crinale del Massiccio del Sirente, ma con limitate escursioni altitudinali (400 mt).
I primi di dicembre due delle sei femmine (Bella e Berardina) si sono separate dal branco ed hanno raggiunto Francesco e Giuseppe presso l’area di Mandra Murata, dove erano rimasti, per circa due mesi, separati dagli altri.
Mentre i due gruppi di Mandra Murata (2 maschi e 2 femmine) sembrano più coesi e meno esplorativi, gli altri esemplari effettuano più frequenti spostamenti restando comunque tra loro più o meno strettamente associati e non sembrano spostarsi in modo isolato.
La prima nevicata invernale si è verificata tra il 25 ed il 26 novembre. I camosci finora non hanno effettuato spostamenti rilevanti a seguito delle prime nevicate ma limitati spostamenti di quota rispetto alla cresta, restando comunque oltre il limite degli alberi (c.a. 1800-1900) e spostamenti orizzontali in direzione est-ovest lungo l’area di crinale.
Sono stati più volte osservati scavare la neve per brucare l’erba sottostante il manto nevoso e sembrano ricercare attivamente le porzioni rocciose di crinale esposte al sole nei vari orari, maggiormente calde e soleggiate.
Ricordiamo che il Parco, per salvaguardare gli animali introdotti ha istituito, d’accordo con i Comuni ed in collaborazione al CFS, un’area specifica di tutela del camoscio appenninico. Sono inoltre in corso iniziative mirate a favorire le attività produttive e le esigenze delle popolazioni residenti nonchè la realizzazione di interventi antiparassitari e vaccinali gratuiti sul bestiame. Gli animali domestici, infatti, possono essere portatori di malattie trasmissibili al camoscio, soprattutto per i nuclei in fase di colonizzazione di nuovi territori.

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