CAMPOTOSTO RISCOPRE LA FILIERA DEL LINO GRAZIE AD ASSUNTA PERILLI – 11 OTTOBRE 2015

by Amministratore

Panorama di Campotosto – Foto E. Mariani

Campotosto riscopre la filiera del lino: dalla semina, al filato, al prodotto finito (abiti, lenzuola e tanto altro). E questo grazie ad Assunta Perilli (artigiana) e Romina Laurito (archeologa) che lavorano in collaborazione con l’antropologa Flavia Carraro. 

Assunta è venuta a Lucoli ed ha scritto un interessante articolo su di una bisaccia tessuta a mano dall’ordito tradizionale antico, è una nostra amica e la sosteniamo perchè lavora con entusiasmo e competenza riscoprendo saperi artigianali antichi.

Domenica prossima, 11 ottobre, dalle 10.30 nello spazio antistante la fonte della tessitura a Campotosto ci sarà una dimostrazione pratica della trasformazione della pianta del lino in filato. Assunta Perilli ha seminato il lino alla fine del mese di maggio. Nei giorni scorsi lo ha raccolto, lo ha messo in ammollo per un periodo che va dai 5 agli 8 giorni e poi lo ha fatto asciugare. Domenica procederà ad alcuni passaggi che fanno parte della storia della tessitura a mano. Per prima cosa la pianta del lino sarà passata nella macinola (che a Campotosto si chiama macicia), poi c’è un ulteriore passaggio nella “ramla” per eliminare tutte le scorie rimaste. Il lino viene pettinato e infine c’è la filatura vera e propria. Assunta Perilli ha utilizzato semi antichissimi. La coltivazione del lino è di fatto sparita negli anni Cinquanta del secolo scorso. A Campotosto veniva coltivato soprattutto nella vallata che poi è stata occupata dal lago artificiale. Un’anziana del paese, Laurina, ha continuato a seminare il lino dentro grossi vasi e grazie a sua nipote quei preziosi semi sono giunti fino a oggi.

Zia Laurina la tesoriera dei semi di lino

Nonna Idea ha insegnato ad Assunta tutto ciò che sa
Il lino da tessere
Assunta Perilli, che collabora anche con importanti atenei italiani, ha poi scoperto che l’università di Cambridge sta portando avanti un progetto europeo: i semi di lino di Campotosto insieme ad altri selezionati in Inghilterra e in Israele saranno analizzati per capire se sia possibile caratterizzare la produzione in base alle aree geografiche. Insomma, il seme di lino di Campotosto potrebbe essere un unicum mondiale. L’équipe guidata da Assunta Perilli si è arricchita anche della presenza dell’antropologa Flavia Carraro che sarà domenica a Campotosto per studiare la tecnologia utilizzata e per intervistare coloro che prenderanno parte all’iniziativa. A Campotosto sempre grazie alla Perilli esiste un vero e proprio laboratorio di tessitura e c’è chi ancora oggi si fa fare il corredo matrimoniale come se lo facevano le nostre nonne.

La bottega di Assunta – Foto E. Mariani
Dedichiamo ad Assunta ed alle sue qualità queste parole sincere. 
In primo luogo apprezziamo la sua passione: senza non si vince. Passione ed entusiasmo non le fanno pesare il lavoro ma soprattutto sono una molla potente e vitale, stimolano le idee, la creatività. La passione per la tessitura le ha consentito di amalgamare tutti gli elementi di cui disponeva e non………. conoscenze, motivazioni, obiettivi, aspettative, cultura, istinto, coraggio, interesse, desiderio di saperne di più e di comunicare e valorizzare tutto questo patrimonio agli altri.
Assunta è un po’ speciale, ha una bella luce che le si propaga intorno. In questo senso è contagiosa. A noi ci ha contagiati. 
Ma lei non ha solo la passione a questa ha associato la determinazione e l’impegno. Non demorde, avanza sul cammino che ha scelto, con impegno. E ancora, è curiosa, si fa domande, non indietreggia davanti ai punti interrogativi, ha la cocciutaggine di non accontentasi mai delle spiegazioni già pronte. 
Assunta è una bella persona!
In bocca al lupo da tutti i soci di NoiXLucoli Onlus.
Il lino sul fuso dopo il lavoro dell’11 ottobre u.s.


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