CELEBRAZIONE DEL QUARTO ANNIVERSARIO DEL SISMA DEL 2009: LUCOLI, 5 APRILE 2013. PRESSO IL GIARDINO DELLA MEMORIA.

by Amministratore

Trasposizione fantastica del panorama di Lucoli con la ricostruzione del castello di Collimento

 

Nessun architetto potrà mai fare una cosa bella e piena di armonia come un albero, così diceva il grande Pier Luigi Nervi. 
E’ vero: gli alberi sono belli e la bellezza fa bene al cuore. Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo. Come noi, gli alberi sono ancorati alla terra e, come noi, guardano al cielo perché cercano la luce. Gli alberi ci somigliano.
Il piantare alberi è una delle passioni dei nostri soci, convinti ambientalisti e profondamente legati alla volontà di salvaguardare la natura.

E’ per questo motivo che per il quarto anniversario del sisma d’Abruzzo abbiamo piantumato 50 nuovi alberi nel sito dell’Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli.
La nostra Associazione un anno dopo il sisma d’Abruzzo del 2009, per non dimenticare e per ricominciare una vita migliore nell’armonia con la natura, ha realizzato il progetto del Giardino della Memoria dedicandolo alle 309 vittime del terremoto.
Il principio ispiratore dell’iniziativa voleva tenere insieme passato, presente e futuro da legare all’identità di un territorio che, in quel momento era stato ferito nelle sicurezze e nelle coscienze dal sisma:  abbiamo voluto ripartire dalla memoria delle persone legandola agli alberi.
Gli elementi di un territorio e gli effetti del tempo, siano essi fisici o culturali, sono la storia ed il presente di un luogo ed è per questo che NoiXLucoli Onlus ha piantumato un frutteto e l’ha trasformato in un Giardino botanico (ricco di cultivar autoctoni di frutta antica). Il progetto voleva anche arricchire il sito ove sorge l’Abbazia di San Giovanni Battista, il cuore spirituale del territorio, per non lasciarla nella solitudine dei gravi danni subiti dal sisma, che la rendono ancora inagibile nel chiostro, volendo richiamare visitatori e focalizzare l’attenzione su di essa e ciò al fine di sperare in un reperimento di fondi per il suo restauro.
Il giardino è stato un dono alla comunità e da tre anni viene costantemente curato dai soci di NoiXLucoli: oggi rappresenta un interessante esperimento botanico di mantenimento della biodiversità locale e dell’Abruzzo.
Fino a non tanti anni fa, si conservava vicino casa tanta varietà di frutta e verdura, oggi si direbbe che si manteneva tanta biodiversità. Per le comunità di poco più di cinquant’anni fa il bosco e l’agricoltura erano come dispense all’aperto: se ne ricavavano infinite risorse. E proprio per mantenere inalterata tale ricchezza nel periodo italico e in quello romano c’erano boschi sacri, detti lucus, la cui conservazione veniva tutelata con il vincolo della sacralità. Si istituivano in questo modo ambienti capaci di rigenerare, in un’atmosfera idilliaca esente da minacce, una grande varietà di beni che comunque poi “uscivano” (si pensi ai semi oppure agli animali) e si rendevano presto fruibili alle comunità. Come scrive giustamente il Prof. Aurelio Manzi, grandissimo conoscitore dell’Abruzzo, erano vere e proprie riserve naturali ante-litteram. E la coscienza “ambientalista” degli abruzzesi di 2.000, ma anche di 3.000, anni fa doveva essere forte e molto diffusa perché di boschi sacri ce n’erano molti e, in alcuni casi, lo hanno lasciato detto nei toponimi: Lucoli, Luco dei Marsi, Monte Luco, I Lucchi (presso l’Oppidum Lucus dei marrucini). Quindi, a Lucoli, c’era quasi sicuramente una “banca” di tesori naturali e della gente che tutelava il bosco in quanto generatore di beni alimentari.
Perché costituire un Giardino della Memoria con alberi da frutto appartenenti alle antiche varietà? 
Sicuramente c’è di mezzo il nostro sentimento, una puntina di nostalgia nel voler recuperare sapori che ci riportano all’infanzia, ma c’è dell’altro. Attraverso i 64 alberi piantumati nel Giardino, si è resa disponibile, immediatamente, come in un supermercato, una grande variabilità genetica che può essere utile a migliorare la qualità e la sanità di ciò che oggi mangiamo. La semplificazione alimentare è un fatto “moderno” intensamente negativo. Alla fine dell’ 800 le varietà di frumento coltivate in Italia erano 400, un secolo dopo solo 8 varietà di frumento erano quelle maggiormente seminate. E’ una semplificazione cieca ed irresponsabile. Su 30.000 specie vegetali commestibili se me coltivano solo 150.
L’industrializzazione dell’agricoltura ha prodotto beni alimentari “ingegnierizzati” che rispondono solo e unicamente alle necessità dell’industria e del commercio: pezzature uniformi, colore attraente, alta conservabilità.  Alla gente non importa che la frutta non sappia di niente, per insaporirla ci sono tanti modi. 

Ad esempio, le varietà di mela oggi in commercio sono riconducibili a tre o quattro capostipiti (nel Giardino della Memoria ce ne sono ben 12 differenti varietà): in gergo scientifico tale fenomeno viene definito erosione genetica ovvero riduzione della variabilità. E quando il corredo genetico è stretto, poco variabile, la vulnerabilità aumenta. Soprattutto davanti alle malattie delle piante. Le varietà antiche locali, poco appariscenti ed in alcuni casi anche poco produttive ma spesso saporite, profumate, ricche di vitamine, resistenti alle malattie, sono minacciate ma, ci sono iniziative come la nostra che, vogliono rispondere alla necessità urgente di mantenere elevata la variabilità dei caratteri genetici, cercando di porre un freno alla loro estinzione.
Tenere in vita un Giardino come quello di Lucoli serve a conservare la memoria culturale di un’agricoltura che fu ed a conservare la diversità genetica racchiusa in ogni pianta. La diversità che c’è nella “mela zitella”, in quella a “cipolla” o nella “mela gelata” ed in tante altre presenti in questo Giardino rappresentano una ricchezza.
Continuando a perseguire il nostro desiderio positivo di rinascita testimoniato concretamente dagli alberi, a quattro anni dal sisma, abbiamo voluto piantumarne degli altri, di altre specie, questa volta da fiore e li abbiamo collocati, come in una cornice floreale colorata, attorno al sito del Giardino della Memoria ed all’Abbazia di San Giovanni Battista.
Sono stati piantumati dei ciliegi selvatici (Prunus Avium) e degli alberi di Giuda (Cercis Siliquasrum) i colori dei loro fiori sono compresi nelle gradazioni del rosa, le bacche estive dei ciliegi forniranno in estate cibo all’avifauna locale.
Questo arricchimento botanico è stato reso possibile dal sostegno fornitoci dall’Istituto BNL Gruppo Paribas e, in modo particolare dalla sua Filiale di Bazzano (AQ), che ha donato alla nostra Associazione 50 bellissimi alberi.
Il 5 aprile 2013 alle ore 15.30 il nuovo “parco” sarà inaugurato alla presenza di Sua Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole Vescovo ausiliare dell’Aquila, si allega il programma dell’iniziativa. 


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3 comments

Anonimo 2 Aprile 2013 - 16:35

Questa è finalmente un'ottima novella per il nostro territorio … una manna per il bene del nostro comune.
Ma precisamente in quale zona sono stati piantati ? … personalmente vedrei bene per un re-imboschimento tutta la collina "rovinata" per fare spazio alla costruzione della struttura in legno dentro il territorio dell'abbazia.
MARCO

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amministratore 2 Aprile 2013 - 17:17

Gentile Marco,
grazie della risposta.
Speriamo di averla tra i presenti venerdì prossimo per vedere di persona il lavoro da noi svolto sotto la guida di un architetto di giardini.
Tutti gli alberi sono stati piantumati con l'obiettivo di non TOGLIERE LA VISTA DELL'ABBAZIA DALLA STRADA MANTENENDO LA GIUSTA PROSPETTIVA, precisamente:
a) nella strada che va verso il cimitero lato destro e sinistro con le spalle all'Abbazia. Nella parte vicina al muro del cimitero è stato costituito quasi un argine per il contenimento del terrapieno con gli alberi;
b)pochi alberi sono stati piantumati in viale Regina della Pace a prosecuzione del viale bordato da querce, si arrestano prima del perimetro abbaziale;
c) alcuni alberi sono stati piantumati nella strada che costeggia il Giardino della Memoria a riempimento degli spazi creatisi con l'abbattimento di alcune querce;
d) un albero di ciliegio è stato piantumato, come simbolo di tutti gli altri ed avrà una targa commemorativa ai suoi piedi, all'angolo superiore destro del Giardino con le spalle all'Abbazia;
e) 20 alberi di acero sono stati piantumati per il rimboschimento della collina, come più volte preannunciato e programmato.
f) in ultimo, ma non per importanza, 4 alberi sono stati piantumati presso un insediamento di MAP, assolatissimo d'estate, per produrre, tra qualche tempo una giusta ombra.
E' stato un grande sforzo per noi "cittadini", con un tempo inclemente, che ci ha ostacolati fortemente. La primavera in arrivo ci darà ragione, riempendo la vista con i colori rosa degli alberi di Ciliegio e di Giuda.

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Anonimo 4 Aprile 2013 - 17:12

Mi piacerebbe essere presente, ma il lavoro ahimè mi rende impossibile essere lì … vedrò i risultati dei vostri sforzi se riesco a salire il week-end successivo (13-14)
Un saluto
M.

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