1° NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: PENSIERI A TUTTO CAMPO

by Amministratore
Il Cimitero di San Giovanni a Lucoli che evidenzia ancora i danni del sisma del 2009 ad esempio la targa con la scritta PAX non è stata mai ricollocata
Cimitero di San Giovanni uno scorcio delle sepolture
L’idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava infatti tutti i morti, il sabato prima della domenica di Sessagesima – così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II – , ossia la domenica che precede di due settimane l’inizio della quaresima, all’incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1° novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell’Ordo Romanus del XIV secolo. 
Nell’antico e colorito, ma realistico, mondo contadino esiste un proverbio legato al primo giorno del mese di novembre: “Ognissanti, manicotti e guanti”, la comparazione è chiara: comincia la stagione fredda.

Cimitero di San Giovanni una vecchia tomba, l’albero sembra fondersi in essa
I cimiteri dei Comuni del cratere da tempo sono interessati da polemiche, spesso danneggiati e/o da ripristinare o oggetto di odiosissimi furti di rame.
Da tempo alle amministrazioni  comunali vengono richieste maggiori misure di sicurezza,  che, anche a Lucoli vengono disattese: ad esempio tutti i cancelli del cimitero di San Giovanni sono sempre aperti, non che sia difficile scavalcarli o forzarli, però, forse, incentivare e tranquillizzare i ladri è troppo. Parte del cimitero è ancora da riparare e i fondi sembra non si riescano a trovare, il vecchio ossario è lasciato aperto ed incustodito e nel suo stato pericolante, infatti, i solai sono stati danneggiati dal sisma.
Nel giorno dedicato ai defunti ed alle visite, il cimitero si ravviva dei colori dei fiori, si anima di vivi, di cure, di pensieri e ricordi. Spesso tutto ciò dura lo spazio di uno o due giorni e poi tutto torna nell’oblio, “congelato”, anche dall’inverno che avanza, eppure non bisogna dimenticare di assicurare decoro e sicurezza ai luoghi sacri che riflettono il grado di civiltà di una comunità. Il Cimitero di San Giovanni è curato nella manutenzione dall’addetta del Comune, che denota sensibilità anche nella sistemazione delle aiuole, però non ha solo questa mansione da espletare ed il tempo non basta mai, potrebbe essere fatto qualcosa di più soprattutto a livello strutturale.
Per riflettere insieme e dedicare un pensiero alla commemorazione dei defunti pubblichiamo questa bella poesia di Giovanni Teresi.
TRISTE REALTA’
Il tempo trascina le ore,
travolge il presente…
cresce sulle lapidi il muschio, e
tra le lettere consunte,
un timido lumino
rischiara le tenebre.
Un fiore, ch’era gioia
di profuni e colori
anch’esso reciso alla natura
è posto a fermare
i ricordi …..il freddo.
Triste e doloroso giorno
rapito dall’infinito!
Accanto la solitudine la foto
e il volto ch’offre ancora
un attimo di sorriso.
Tra rami rinsecchiti
si nasconde il tempo
e nella nuda umida terra
il passato.

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