COSA DICE LA STAMPA SU CIO’ CHE SI VIVE A LUCOLI…….

by Amministratore
Riportiamo l’articolo del Capoluogo di ieri.

Ricostruzione ferma a Lucoli, il sindaco risponde

di – 25 maggio 2016 – 10:45
lucoli terremoto                  
Dopo la denuncia di ieri fatta a Il Capoluogo da imprese e cittadini sullo stop alla ricostruzione nel Comune di Lucoli, con residenti ed imprese che fanno i conti con lavori bloccati a causa dei mancati pagamenti, arriva la risposta del sindaco Gianluca Marrocchi.
“Una mistificazione della realtà” dice il primo cittadino, che rivendica, invece, quanto di buono fatto a fronte di una situazione pesantemente debitoria causata invece dalla vecchia Amministrazione. “Una serie di paradossi che sono il frutto di una trama tessuta al solo scopo di destabilizzare la nuova Amministrazione.”
Ecco la nota integrale.
“È paradossale come si possa mistificare la verità. È paradossale che passi il messaggio che lo stato attuale delle cose sia attribuibile alla nostra Amministrazione.
È paradossale che alla data del 31 maggio 2015 le casse comunali fossero vuote di fondi necessari per la ricostruzione post-sisma perché non risultava la rendicontazione in BDE (Banca Dati Emergenza necessaria per ottenere nuovi ed ulteriori finanziamenti) richiesta dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Fossa.
Stiamo parlando di soli 16 milioni di €uro circa rendicontati solo in minima parte e peraltro da personale in trasferta dell’USRC e non da dipendenti del Comune di Lucoli.
È paradossale affermare che ci troviamo ad oggi a dover verificare i conti del 2014. È paradossale affermare che i finanziamenti si sono fermati con la vecchia Amministrazione quando invece gli ultimi fondi del 2015 sono stati stanziati nel mese di ottobre con determinazione USRC (529 del 22 ottobre 2015) quando il Sindaco era già il sottoscritto.
È paradossale affermare che duecento condomini attendono il rimborso delle spese di trasloco senza conoscere che la causa è attribuibile alla mancata rendicontazione dal 2013; oggi questo rendiconto esiste perché fatto dalla mia Amministrazione.
È paradossale come la latitanza di certi individui abbia causato ritardi negli Uffici del Comune ed all’esterno abbia, con un ostruzionismo spicciolo, tessuto la trama che sta sfociando anche in questa manifestazione. È paradossale che si continui a parlare di un potenziale ingresso nel parco quando si è data ampia rassicurazione che verrà rispettata la volontà popolare attraverso delle consultazioni.È innegabile che ci sono ritardi derivanti dalla presenza non costante di Responsabili di Servizio nella sede comunale poiché essi prestano servizio in condivisione con altri Comuni garantendo la loro presenza a Lucoli solo per poche ore settimanali.
I paradossi elencati sono il frutto di chi tesse una trama al solo scopo di destabilizzare la nuova Amministrazione .
Va sottolineato che la mia Amministrazione sta lavorando con impegno e rigidità al fine di far quadrare i conti per evitare il commissariamento del Comune che rappresento”.
Continuiamo con gli articoli di stampa a tema “Parco Nazionale Velino Sirente”.
Riforma Parco Sirente Velino, Pietrucci (Consigliere regionale, presidente della II Commissione Territorio): “Una opportunità da cogliere”.
“Attorno alla riforma della governance del Parco Sirente si è creato un notevole fermento. Ambientalisti, amministratori, imprese, cittadini: in molti guardano con interesse, speranza, preoccupazione ai correttivi che si sta ipotizzando di mettere in campo. Stringendo e semplificando di molto le ragioni del dibattito – la stampa se ne è occupata nelle settimane scorse – credo che il motivo politico alle base del confronto stia nel concetto di Parco che vogliamo offrire ai cittadini che lo vivono e alle economie che lo animano. Se cioè, vogliamo limitarci a un maquillage politicista, dove siano perpetuate le cause delle perplessità e delle proteste di questi anni, e cioè che il Parco finisca per essere un freno allo sviluppo, con l’aggravante di avere perduta un’opportunità; o se, invece, vogliamo coglierla, questa opportunità, e provare a creare una nuova idea di Parco”. Credo che l’idea di rendere il Parco Sirente Velino un Parco Nazionale sia da esaminare con attenzione, così come la riperimetrazione purché, naturalmente, sia fatta su basi scientifiche”.  Su basi scientifiche, che andranno approfondite attentantemente, insomma e non sulla base delle richieste di alcuni sindaci che vorrebbero ridisegnare i confini del Parco con la riga e la matita. Dunque, l’apertura del Consigliere regionale all’idea di pensare misure di incentivazione dello sviluppo economico delle aree protette, “premialità di cui possano usufruire i Comuni che fanno parte del territorio del Parco”, oltre “a investimenti necessari da parte della Regione” e allo studio della “maniera migliore di fare rientrare il sostegno alle comunità nell’ambito dei fondi per la ricostruzione economica del cratere”. Riferimento utile e innovativo – aggiunge Pietrucci – è la Carta di Fontecchio scaturita dal convegno nazionale “Parchi capaci di futuro” svoltosi a Fontecchio nel giugno 2014 “con il contributo di tutte le associazioni ambientaliste nazionali, degli imprenditori di montagna e degli istituti di ricerca. Il documento sancisce la svolta per una gestione moderna, dinamica e sostenibile delle aree protette nazionali mettendo al primo posto il coinvolgimento dei residenti e degli imprenditori locali in rapporto interdisciplinare per nuove e vitali progettualità”. Da subito infine – conclude il Presidente della II Commissione – “occorre attuare la Legge Regionale sul Parco adottando sollecitamente i previsti ed obbligatori Piano del Parco (con relativa zonazione) e Piano di sviluppo economico e sociale, in ritardo da ormai oltre 20 anni e la cui vigenza darebbe vero vigore al Parco. Al riguardo – la promessa – mi impegno a proseguire sulla scia del lavoro svolto con l’assessore, i sindaci, gli imprenditori e le associazioni e a convocare tavoli e riunioni permanenti per arrivare a una vera svolta. Considero la riforma del Parco Sirente Velino una grande opportunità che riguarda tutte le aree interne, e da cui può passare un atto politico che sancisca un modo innovativo di viverle e considerarle. Non zavorra, bensì motore di sviluppo. Può fare seguito alle risorse previste nel Masterplan per i parchi e le riserve e all’incessante lavoro che abbiamo messo e stiamo mettendo in campo per la montagna: dal completamento e ammodernamento dei bacini sciistici alle leggi sul free ride e i maestri di sci, dal finanziamento strutturale del soccorso alpino alla rete di itinerari previsti nella legge REASTA, dal finanziamento per la sentieristica al Distretto turistico di montagna e al necessario rilancio di Ape, il progetto dell’Appennino Parco d’Europa”.

http://news-town.it/cultura-e-societa/12108-riforma-parco-sirente-velino,-pietrucci-una-opportunità-da-cogliere.html

***
Letti gli articoli vorremmo esternare una considerazione anche relativa agli animi agitati e ai commenti rilasciati in risposta alla sola idea di inserimento di una porzione (peraltro già vincolata) del territorio di Lucoli in un possibile Parco Nazionale. Alcuni concetti “forti” e starati rispetto alla fase attuale di mera illustrazione del progetto sono stati affidati anche a risposte rilasciate in maniera “anonima” su questo blog, per politica editoriale e per rispetto dei canoni minimi di educazione non le abbiamo pubblicate, ma chiediamo ai nostri lettori: “Cui prodest?”

La frase latina («a chi giova?»), è tratta dal passo della Medea di Seneca, a. III, vv. 500-501, cui prodest scelus, is fecit «il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova»; è appunto in questo senso che poniamo la domanda, ci piacerebbe scoprire perché si stanno agitando gli animi, con tempismo ad orologeria e lievitano le proteste a Lucoli, la foga delle proteste forse è strumentale e non commisurata agli argomenti in discussione, almeno relativi alla proposta/dibattito su un eventuale parco nazionale. 

Come Seneca ci domandiamo chi siano gli ispiratori di un fatto (non necessariamente delittuoso), nel presupposto che può esserlo soltanto chi se ne ripromette un vantaggio per sé (privato).

  http://www.treccani.it/vocabolario/cui-prodest/

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