CHIAMIAMOLO FATTORE “G”. È la generosità disinteressata, che ha contraddistinto le settimane successive al terribile terremoto nel centro Italia.

by Amministratore
Negli occhi ancora le immagini terribili che arrivano dal Centro Italia, nel cuore il dolore per le tante vittime di questo terremoto che ha raso al suolo i centri di Accumoli, Amatrice (Rieti) e di Pescara e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). 

Il “fattore G” si attiva in due modi: come gesto corale o come atto unico. Gli esempi di quest’ultimo tipo non mancano, tanto che diversi analisti parlano del nostro come del periodo della «rivoluzione filantropica»: la tendenza da parte dei più ricchi del globo a devolvere in beneficenza parte dei loro profitti. Che cosa spinga l’uomo a essere generoso col prossimo è materia di studio per gli scienziati: recentemente, sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze è stata pubblicata una ricerca dell’università di Oxford e della University college di Londra che individua una particolare regione del cervello, la corteccia cingolata subgenuale anteriore, come la più attiva nelle persone altruiste. Altri studi sostengono che donare fa bene alla salute: abbassa la pressione, riduce lo stress, fa vivere più a lungo, mette di buonumore. Bisognerebbe chiederlo a un terzo della popolazione italiana: secondo un recente sondaggio Gfk Eurisko, infatti, il 33% dei nostri connazionali dichiara di avere donato del denaro almeno una volta negli ultimi due anni.  Sta di fatto che questa «rivoluzione filantropica» non riguarda solo le persone abbienti. Cresce anche una generosità liquida e diffusa, a portata di mano e a misura di clic. 

Anche a Lucoli si è messa in moto la macchina della solidarietà: l’Associazione Volontari di Lucoli, promuove e organizza come capo fila e alcune Associazioni del Territorio collaborano, un evento sociale per raccogliere fondi: una cena prevista per il 2 ottobre p.v.

Il ricavato andrà a Claudio, 21enne di Amatrice che si è miracolosamente salvato perdendo però i genitori e la sorella, oltre alla fidanzata 17enne. Claudio studia musica all’Aquila. 
I terremoti continuano a dirci che la Provvidenza a volte abbandona gli uomini ai sussulti furenti della terra; ma quel che i terremoti svegliano, oltre agli sciacalli, è anche quell’originaria, primitiva cura per l’altro che si chiama amore, solidarietà, aiuto, pietà. 
Quando la terra trema, il meglio e il peggio della condizione umana vengono insieme alla superficie.
Lo abbiamo già vissuto con il terremoto del 2009. Tante iniziative dall’Italia e dal Mondo, tanti slanci, donato di tutto e di più e anche infrastrutture, alcune delle quali purtroppo stentano ancora ad essere utilizzate al meglio. Il dono diventa ingombro.
Quando c’è un terremoto la terra ci chiama, quasi come il cielo.

La solidarietà genera sempre dibattito e non si esce dai discorsi di principio e tutto è criticabile e migliorabile, ma non bisogna arrendersi e per questo e importante il dedicarsi a qualcuno, o a un progetto solidale, con le migliori e oneste intenzioni.
Ci piace concludere con dei bei sentimenti di vicinanza espressi in una poesia per Amatrice scritta da una lucolana e pubblicata dall'”Associazione Radici Pojane” di Campotosto.

Per saperne di più: https://radicipojane.wordpress.com/

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