LE PIANTE DEL GIARDINO DELLA MEMORIA: Il Timo

by Amministratore



CARATTERISTICHE GENERALI
Il genere Thymus appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, comprende specie originarie delle regioni mediterranee occidentali. Questo genere rappresenta un insieme di piante (comunemente conosciute come Timo) straordinarie che crescono spontanee soprattutto nei terreni aridi e sassosi sia in montagna (fino ad un’altitudine di 1.500 m s.l.m.) che in prossimità del mare. La parola timo deriva dal greco “Thymon” attraverso il latino “Thymum che indica appunto questa pianta. E’ una pianta arbustiva perenne alta fino a 40-50 cm con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato che forma dei cespugli molto compatti.
Le foglie in quasi tutte le specie sono piccole e allungate con una colorazione variabile dal verde più o meno intenso, al verde chiaro, al grigio, all’argento, ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le specie.
I fiori sono di colore bianco – rosato, ermafroditi e crescono all’ascella delle foglie in infiorescenze a spiga e sono ad impollinazione entomofila, soprattutto ad opera delle api. I frutti sono degli acheni contenenti ciascuno quattro semi ricoperti da un guscio di colore marrone.
Nel Giardino della Memoria abbiamo piantumato il THYMUS VULGARIS e si trova nella parte sinistra della muraglia vicino alla strada di accesso all’Abbazia.
Il Thymus vulgaris è una pianta straordinaria che possiede numerose virtù e viene normalmente utilizzata a scopi terapeutici. Le foglie sono lanceolate, strette e sono di colore verde-grigiastro e ricoperte da una fitta peluria nella pagina inferiore. I fiori, di colore bianco – rosati compaiono dalla primavera inoltrata e per tutta l’estate.

PROPRIETA’ AROMATICHE

E’ una pianta dalle innumerevoli virtù e benefici. La composizione in principi attivi è variabile a seconda dell’epoca di raccolta, delle condizioni di coltivazione e di come la pianta viene raccolta e conservata. In linea di principio comunque i principali costituenti responsabili delle innumerevoli virtù del timo sono i fenoli per in particolare: il timolo (per un 30-70%); l’altro è il carvacloro (per un 3-15%). Altri costituenti degli oli essenziali sono: linalolo, cimolo, cimene, timene, apinene, luteolina ed altri. Se il timo viene raccolto durante l’inverno il contenuto in fenoli è basso con predominanza del timolo, se raccolta in estate si ha un’alta concentrazione di fenoli e soprattutto carvacloro.
PROPRIETA’
La composizione in principi attivi del timo è variabile a seconda dell’epoca di raccolta, delle condizioni di coltivazione e di come la pianta viene raccolta e conservata. In linea di principio i principali costituenti responsabili delle loro innumerevoli virtù sono i fenoli ed in particolare: il timolo (per un 30-70%) che è un antisettico, antispasmodico e vermifugo che si usa nella preparazione dei prodotti a base di timo da utilizzare per uso interno ed esterno (viene utilizzato dagli imbalsamatori moderni); l’altro è il carvacloro (per un 3-15%), un antisettico molto utilizzato in profumeria.
Altri costituenti degli oli essenziali di timo sono: linalolo, cimolo, cimene, timene, apinene, luteolina.
Se la pianta viene raccolta durante l’inverno il contenuto in fenoli è basso con predominanza del timolo, se raccolta in estate si ha un’alta concentrazione di fenoli e soprattutto carvacloro.
In virtù dei suoi principi attivi il timo trova largo impiego per la sua azione antisettica, antimicrobica, balsamica ed espettorante.
PARTI UTILIZZATE DELLA PIANTA
Del timo si utilizzano le sommità fiorite che si raccolgono da aprile e per tutta l’estate e le foglie che vanno raccolte con tutto il fusto fin dove non è lignificato e poi messe a seccare in un posto ombreggiato e ventilato.
COME SI UTILIZZA
Per uso interno gli infusi di timo sono molto efficaci come calmanti della tosse e per problemi all’apparato digerente (diarrea e meteorismo), della bronchite, della pertosse e in caso di difficoltà digestive.
Per uso esterno l’infuso può essere usato per gargarismi, efficaci per le laringiti e le tonsilliti, come collutorio per l’igiene del cavo orale e per disinfettare piccole ferite.
Per le proprietà antisettiche del timo è usato nelle paste dentifrice e come calmante per il prurito ed i dolori reumatici.
Per uso cosmetico il timo è ottimo per le pelli grasse ed i suoi oli essenziali sono usati per la preparazione di sciampi, lozioni, deodoranti.
L’Uso del timo in cucina è conosciuto a tutti per il suo deciso potere aromatizzante. E’ utilizzato in numerose pietanze a base di pesce, verdure, carne, secondo le ricette tipiche delle diverse zone, in maniera più o meno abbondante.
CURIOSITA’Gli antichi egizi utilizzavano il timo nei processi di imbalsamazione.
Gli antichi greci lo utilizzavano per la cura del corpo e lo bruciavano come incenso nei templi dedicati ai loro dei, perchè lo consideravano una fonte di coraggio.
Nel Medioevo si credeva che porre sotto i cuscini un ramo di timo facilitasse il sonno e tenesse lontano gli incubi inoltre le dame erano solite donare ai propri cavalieri una sciarpa dove avevano ricamato un’ape che volava intorno ad un ramoscello di timo. Questa credenza è stata colta da Cesare Ripa (perugino vissuto nel XVI secolo, autore di una vasta iconografia) che descrive la virtù della diligenza come una donna che tiene nella mano destra un ramoscello di questa pianta sopra il quale vola un’ape e nella mano sinistra un ramoscello di mandorlo avvolto in uno di gelso e ai suoi piedi c’è un gallo che ruspa. Il suo significato è legato al fatto che il mandorlo, primo albero a fiorire ed il gelso l’ultimo, rappresentano il fatto che la diligenza non si può avere con la fretta ma con la pazienza. Il gallo che ruspa rappresenta di per se la diligenza in quanto fruga, cerca, fino a quando non trova ciò che cerca. L’ape è di per se stessa simbolo dell’instancabile operosità. Per cui, secondo Ripa, la diligenza si ottiene con l’instancabile ricerca e con tanta pazienza.
Nel Rinascimento scrive Castore Durante (ha scritto “Herbario novo”, pubblicato per la prima volta nel 1585, dove parla delle piante medicinali dell’Europa e delle Indie Orientali ed Occidentali) che il timo cotto nel vino veniva utilizzato per gli asmatici e per curare le infezioni alla vescica, eliminare la tenia e guarire dagli avvelenamenti.
IL LINGUAGGIO E LA SIMBOLOGIA DELLA PIANTAIl Timo da sempre rappresenta la diligenza, l’operosità, l’amore duraturo. Questo è legato al fatto che il timo è strettamente legato alla api dalle quali è ricercatissimo come lo stesso Virgilio ricorda nell’Eneide I, 430-435:

“Così all’inizio dell’estate il lavoro
per i campi fioriti affatica le api al sole,
quando guidano fuori i figli adulti della specie
o stipano il liquido miele e ricolmano di dolce nettare
le celle o ricevono il peso dalle venienti, o fatta una schiera
scacciano dalle arnie i fuchi, neghittoso sciame;
ferve l’opera, olezza il fragrante miele di timo”.

USO IN CUCINA

L’uso del timo in cucina è conosciuto a tutti per il suo deciso potere aromatizzante. E’ utilizzato in numerose pietanze a base di pesce, verdure, carne, secondo le ricette tipiche delle diverse zone, in maniera più o meno abbondante. Secco mescolato ad altre erbe entra nella costituzione della famosa “herbes de Provence” una miscela di spezie molto famosa e molto utilizzata nel sud della Francia, nata intorno agli anni ’60, che contiene una miscela, in misura variabile a seconda delle ditta che la produce, di rosmarino, origano, basilico, alloro, lavanda ed il timo che domina sulle altre spezie.
In Giordania è molto famosa la “zahtar” una miscela di erbe molto usate come condimento la cui spezia principale è il timo.
Un altro esempio è la “dukka” in Egitto, anch’essa un miscuglio di erbe dove entra nella sua costituzione assieme al coriandolo, al cumino, al pepe, al sesamo, ecc. molto utilizzata come condimento delle carni e del pane.
Contrariamente a quanto accade ad altre erbe (ad esempio al prezzemolo, all’aglio, basilico, ecc) il timo con l’essicazione mantiene il suo aroma, anzi risulta più forte e concentrato come accade anche nel rosmarino e nell’origano. Questo potrebbe essere spiegato con il fatto che la distruzione dei tessuti vegetali, rende maggiormente disponibili gli oli essenziali non volatili che quindi si diffondono maggiormente negli alimenti.
L’infuso di timo è un ottimo succedaneo del te o del caffè.
Le sue proprietà aromatiche ed antisettiche ne fanno una pianta molto importante per la conservazione degli alimenti.
Ricetta per tagliolini al timo
Ingredienti ricetta
600 G Pasta Tipo Tagliolini Freschi
1 Cucchiaio Timo
Sale
6 Cespi Radicchio Di Treviso
1 Cipolla
60 G Burro
Olio D’oliva
Panna
300 G Passata Di Pomodoro
Pepe
Affettare la cipolla e farla stufare in un tegame con acqua e sale per 10 minuti, unire l’olio e farla dorare. Aggiungere il radicchio lavato e tagliato a striscioline e farlo insaporire per 10 minuti, quindi unire il pomodoro. Proseguire la cottura finché il radicchio sarà tenero. Salare, pepare e aggiungere un pizzico di timo. Cuocere i tagliolini al dente e trasferirli nel tegame con la salsa; unire il burro, la panna, mescolando delicatamente.
Ricetta per quaglie al timo
Ingredienti ricetta
6 Quaglie
6 Fette Sottili Pancetta Affumicata
50 G Burro
1 Mazzetto Timo Fresco
1/2 Bicchiere Vermouth
6 Salsicce Piccole
6 Fette Pane Di Miglio Tostato Al Forno
Sale
Pepe Macinato Grosso
Pulite le quaglie, fiammeggiatele e togliete le interiora. (vedi anche Quaglie All’uva) Lavorate il burro con poco sale, timo e pepe. Riempite le quaglie con questo composto e avvolgetevi attorno le fette di pancetta affumicata. Legatele e disponetele in una pirofila da forno. Ungetele con un filo d’olio extra vergine di oliva e cospargetele di timo. Fate cuocere a 230 gradi per circa 15 minuti. Fate tostare le fette di pane. Aggiungete al sugo di cottura il vermouth. Disponete le quaglie sui crostoni, decoratele con le salsicce e versatevi sopra la salsa.
tagliolini al timo
quaglie al timo
Contenuti in parte tratti dal sito http://www.elicriso.it/

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