11 agosto 2013 a Lucoli Alto ed a Vado Lucoli: IL 7° MERCATO ARTIGIANALE DI MEZZ’AGOSTO.

by Amministratore
Veduta aerea della Chiesa di San Michele – Lucoli (AQ)

La civiltà “più pienamente umana” sarebbe quella che avesse al suo centro il lavoro manuale, in cui il lavoro manuale divenisse il supremo valore, non in rapporto a ciò che produce, ma in rapporto all’uomo che lo esegue. Non deve essere oggetto di onori o ricompense, ma costituire per ogni essere umano, “ciò di cui ha essenziale bisogno perché la vita assuma di per sé un senso e un valore”. Dovrebbe essere un lavoro trasformato in modo da esercitare pienamente tutte le facoltà, e trovarsi al centro della cultura. 

La cultura, giudicata un tempo da molti fine a se stessa, è diventata oggi sovente un mezzo per evadere dalla vita reale. 

Il suo valore vero consisterebbe invece nel preparare alla vita reale. 
Simone Weil

I processi di cambiamento socio-economici del dopoguerra, la crisi agricola e lo spopolamento montano, hanno interagito ed hanno svuotato la Valle di Lucoli con le sue Frazioni, il terremoto del 2009 ha anch’esso fatto tanto…….

I paesaggi rurali ed i borghi di Vado Lucoli e di Lucoli Alto, con la bellissima chiesetta di San Michele Arcangelo da sfondo, sono propri delle comunità semi abbandonate, si popolano nei mesi estivi ma, sono ancora oggi, però, dei testimoni eccezionali: raccontano le interazioni tra gli uomini e la natura e anche il modo in cui erano percepite la vita del territorio, indicandoci così le loro più vere e profonde identità. 

Da anni l’Associazione Amici di San Michele cerca di riportare alla luce della conoscenza della comunità locale e dei turisti quello che le grigie pietre e i nodosi castagni dei portoni e delle travi, possono ancora raccontarci, conservare e custodire nei loro racconti muti, evitando che vengano frettolosamente archiviati come “cultura minore” e per questo indegni di essere ricordati e compresi. 

E’ per questo motivo che a Vado Lucoli ed a Lucoli Alto viene organizzato il mercatino artigianale di metà agosto, per un giorno si vuole rivivere la cultura artigianale dell’aquilano, passata, ma anche contemporanea. 

Con passione e buona volontà i volontari, che si arricchiscono ogni anno, vorrebbero squarciare quel velo d’indifferenza che, troppo spesso, nasconde la vita che fu e che può essere raccontata oggi anche dai mestieri artigiani, una vita fatta di fatiche e di semplicità, ma in straordinaria comunione con l’ambiente locale e, soprattutto, nonostante le circostanze, ricca di momenti felici. 

Gli artigiani che esporranno appartengono ad una sfera variegata dell’artigianato artistico e tipico (quella ceramica di Castelli ad esempio) che ha origini secolari e che, nella maggior parte dei casi, è fatto di tradizioni tramandate di padre in figlio, basti pensare, anche, a quello sapiente delle donne che lavorano il tombolo aquilano. 

Edizione 2012 del mercatino: un espositore. Foto di G. Tresca
Gli Amici di San Michele ritengono che l’artigianato rappresenti un alto valore sociale e che costituisca un valore aggiunto per tutta la comunità che lo ospita. L’esperienza di Vado Lucoli e Lucoli Alto, seppur episodica, ma costante nel tempo, vorrebbe consolidare a livello locale il messaggio del “Valore Artigiano”, infatti, l’artigiano ha in sé quella capacità, molto particolare, di dare senso al proprio lavoro, di curare i minimi dettagli. L’artigiano ama profondamente la propria attività, al di là di ogni riconoscimento sociale ed economico: è semplicemente guidato dal piacere di realizzarla. L’artigiano è fondamentalmente autore di un “buon lavoro”, custode dei “segreti” della professione, creatore di bellezza, orgoglioso del proprio fare, ideale sintesi dell’opera della mano e della mente, espressione di abilità, portatore di qualità. Sono questi i messaggi che si vogliono far comprendere ai giovani di Lucoli ed ai visitatori che ogni anno intervengono numerosi. 
I saperi sedimentati dei Borghi e degli Artigiani non debbono andare dispersi rappresentano un bene culturale del territorio che per molti è ancora un “luogo dell’anima”.

Edizione 2013: i pizzi a tombolo. Foto di G. Tresca


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