GLI ALBERI MONUMENTALI DI LUCOLI. FINALMENTE IL CENSIMENTO E L’AVVIO DELLA PROCEDURA DI SEGNALAZIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE!

by Amministratore
La legge (legge 14 gennaio 2013 n.10, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, pubblicata in G.U. 01.02.2013) ha colmato un vuoto legislativo a livello nazionale che metteva a rischio la stessa sopravvivenza dei “grandi patriarchi verdi”. La mancanza di una legge nazionale, infatti, aveva creato un’area di autonomia legiferativa da parte delle regioni e l’esistenza di leggi e regolamenti diversi, che di fatto rischiavano di indebolire tutto l’apparato di tutela. 

L’art. 7 della nuova legge riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. A tal fine sono stati definiti i criteri per identificare un albero monumentale, rendendoli univoci ed omogenei su tutto il territorio nazionale. 

Ma quando possiamo considerare un albero come monumentale?

“a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che può essere considerato come raro esempio di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che rechi un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali; 

b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani; 

c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private”. 
Ed i criteri sembrano essere sufficientemente vasti da includere tutte le categorie di alberi di importante interesse.
La legge stabiliva che, entro sei mesi dall’entrata in vigore, i comuni avrebbero dovuto identificare principi e criteri per il censimento degli alberi monumentali nel proprio territorio e fornire questa informazione alla rispettiva Regione, la quale, a sua volta, entro i successivi sei mesi, doveva redigere l’elenco regionale e doveva trasmetterlo al Corpo Forestale dello Stato (CFS). E’ il CFS che avrà il compito di gestire l’elenco nazionale, che dovrà essere reso pubblico e disponibile a tutti sui siti internet delle competenti istituzioni. 
I tempi non sono stati proprio quelli previsti dalla legge, in quanto il protocollo applicativo ci ha messo due anni per essere prodotto e, solo, all’inizio di questo anno si è partiti, con tutti gli strumenti appropriati, per realizzare i censimenti, il cui termine di presentazione scadrà il 31 luglio p.v.
Agli alberi moumentali è riconosciuto non solo un valore ambientale ma anche culturale: essi diventano simbolo di importanti eventi storici, culturali, tradizioni o semplicemente identificano l’identità di un luogo e della gente che vi vive. Se tutto va bene, tra un anno dovremo avere un database degli alberi monumentali italiani, ai quali potrà essere applicata una tutela specifica.

Fino ad oggi l’Abruzzo contava 363 alberi censiti secondo la localizzazione, la grandezza, i dati dendrometrici, come se rappresentassero le opere d’arte di un museo. E di vere e proprie opere d’arte si tratta, ma l’artista, in questo caso, è la natura. A breve ve ne saranno inseriti altri e tra questi anche gli esemplari di Lucoli.
La nuova Amministrazione comunale ha recepito le schede segnaletiche elaborate da NoiXLucoli Onlus (un lavoro iniziato nel 2011), relative ad alcuni alberi monumentali del territorio, ed ha avviato l’iter di classificazione e riconoscimento formale. 
Questa è la prima azione concreta della nuova Amministrazione comunale di Lucoli per dare risalto e proteggere i beni ambientali, così come prevede già la legge 38 nel 1996, all’articolo 25 comma 3, che permette di annoverare gli alberi nei registri immobiliari e ne obbliga la tutela come patrimonio della comunità.
Due degli esemplari segnalati: appartenevano al Parco della Rimembranza di Lucoli impiantato nel 1930

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