Il 05 Febbraio 2022 – Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare

by Amministratore
L’UNEP (United Nations Environment Programme) è il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972.

 

L’UNEP monitora costantemente l’evoluzione di pratiche e azioni che danneggiano l’ambiente a livello mondiale e pubblica un rapporto annuale che fotografa la situazione: il Food Waste Index Report.
Il Rapporto 2021 è stato dedicato all’analisi dell’impatto dello spreco alimentare sull’ecosistema, e sono emersi dati preoccupanti.

 

 

Le stime ci dicono infatti che una percentuale tra l’8 e il 10% delle emissioni di gas serra globali è legata allo spreco alimentare. Ogni anno circa il 17% del cibo coltivato, finalizzato e venduto viene buttato. Il 61% dello spreco avviene tra le mura domestiche, il 26% lungo la filiera e il 13% nella distribuzione.

Solo conoscendo bene il fenomeno è possibile pianificare e creare programmi di azione mirati.

 

Altrettanto importante è il grado di consapevolezza rispetto al fenomeno. La nostra vocazione è ambientalista e conservatrice della natura e ci appassioniamo a questi temi.

 

Mangiare tutto il cibo che compriamo non è un lavoro, e può rivelarsi anche meno impegnativo di quanto si immagini. A partire dal fatto che sprecare meno significa anche risparmiare denaro e risparmiare tempo, quello necessario per fare viaggi extra al negozio di alimentari.

 

Oltre a tempo e denaro, ogni risparmio alimentare porta con sé anche una riduzione degli sprechi di imballaggi, quelli che con ogni probabilità contenevano gli alimenti buttati.

 

L’ostacolo più difficile da superare è la comune resistenza al cambiamento, che tutti noi abbiamo: la tavola rappresenta la socializzazione, la cultura familiare e del territorio. Ma il cambiamento può portare a un miglioramento.

 

Sicuramente la fatica maggiore la fanno le persone molto impegnate, chi lavora molto. A volte manca il tempo anche solo per arrivare ad apparecchiare e portare il cibo in tavola, e allora facilmente quel cibo è fast food o cibo già di terza o quarta gamma (altamente trasformato). Il fenomeno è molto cittadino, ma ad esempio nel nostro territorio le porzioni spesso sono molto abbondanti difficili da esaurire. Abbiamo bisogno dunque di una società più equilibrata in cui le persone abbiano il tempo di prendersi cura delle proprie famiglie. La sostenibilità sociale è alla base della lotta allo spreco alimentare. 

 

Cibo e ambiente sono indissolubilmente legati. Se ami l’uno non puoi non amare l’altro.

 

Possiamo fare tanto per rigenerare la nostra terra, smantellando il nostro sistema alimentare industriale e sostituendolo con un sistema decentralizzato fatto di molti produttori locali al posto del monopolio moderno fatto da una manciata di corporazioni che controllano quasi tutto ciò che trovi in ​​un supermercato.

 

Lo spreco alimentare è un problema grave ed enorme. Secondo il Food Waste Index delle Nazioni Unite, in tutto il mondo, circa un terzo del cibo che produciamo e cuciniamo non viene consumato e le famiglie hanno un grande ruolo in questo crimine verso il cibo.

 

Quindi questo è un ottimo punto di partenza: cominciamo a consumare tutto ciò che abbiamo preparato, cucinato e messo a tavola. Questo impegno avrà un effetto immediato di risparmio, e ci aiuterà a diventare più creativi, scoprendo ricette, reimpiattamenti, riciclo di pietanze che sicuramente ci renderà cuochi migliori sotto tutti i punti di vista.
Suggeriamo un libro dal titolo spiritoso, anche se concreto nei contenuti, per praticare un buon “riciclo” in cucina.

 

 

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