A Lucoli la memoria della biodiversità fruttifera

L'esperienza di un'Associazione per tutelare i "frutti antichi"

by Noi x lucoli

Ricercare piante da frutto antiche per coltivarle e tutelarle in un fazzoletto di terra di Lucoli questa la nostra esperienza.

Siamo un’Associazione consapevole di essere doppiamente interconnessa con la necessaria tutela della biodiversità e che sa di esserne dipendente e contemporaneamente assume il ruolo di custode. Siamo divenuti “agricoltori custodi” di quattro varietà di meli.

Mela Renetta Ruggine varietà iscritta nell’anagrafe della biodiversità della Regione Abruzzo

Pochi grammi di suolo fertile contengono miliardi di batteri, centinaia di chilometri di ife fungine, decine di migliaia di protozoi, migliaia di nematodi, centinaia di insetti, aracnidi, vermi e metri di radici di piante. A questa biodiversità, poi, si aggiunge la cosiddetta “biodiversità associata”, ossia la vasta gamma di organismi che vivono attorno ai sistemi di produzione agricola: si pensi agli insetti impollinatori, alle diverse specie vegetali, agli uccelli, rettili, anfibi e via dicendo che rendono sano un ambiente.

Un patrimonio da tutelare e i nostri soci hanno accettato la sfida e l’onere.

L’intervento umano ha portato alla selezione di varietà vegetali e specie animali, le stesse che oggi rappresentano i prodotti identitari di molte regioni come l’Abruzzo. Una diversità che purtroppo, negli scorsi decenni, abbiamo in parte perduto prediligendo un’agricoltura poco lungimirante. In questo senso, oggi, ad esempio i parchi rappresentano degli straordinari laboratori per sperimentare un cambio di rotta, individuando la migliore integrazione tra agricoltura sostenibile e conservazione ambientale. E così stiamo collaborando con il Parco della Majella per la caratterizzazione di alcuni nostri fruttiferi con lo scopo di redigere un elenco delle varietà di melo abruzzesi.

Nel Parco della Majella sono state censite e recuperate oltre 50 specie arboree, orticole e cerealicole. Nel Giardino della Memoria di Lucoli si coltivano 70 varietà di melo e pero provenienti dall’Appennino.

Il CONAF (Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali) ha collaborato alla stesura della Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 tenendo ben presente che una sola strada è possibile: coniugare scienza, agricoltura ed ecologia. In sintesi, studiando il funzionamento degli agroecosistemi, si dovrà saper integrare conoscenze, tecnologie innovative e pratiche agronomiche e silvo-pastorali per produrre bene e in modo sostenibile, con un approccio sistemico, interdisciplinare e transdisciplinare.

Le varietà che coltiviamo sono a disposizione delle Università e degli agronomi della Regione Abruzzo e dei Parchi per essere studiate e diffuse: questa è la principale finalità associativa di NoiXLucoli.
Punti cruciali saranno la tutela del suolo e la corretta gestione delle risorse idriche (problematica questa, che viviamo in modo drammatico perché in estate l’acqua sorgiva che utilizziamo per irrorare le piante più giovani quasi scompare).

Mela Limoncella varietà iscritta nell’anagrafe della biodiversità della Regione Abruzzo

In molti sono convinti che queste buone pratiche si possono applicare, le nostre attività sono in sintonia: noi coltiviamo il Giardino della Memoria e i fruttiferi (sostenendo dei costi volontari) e consentiamo a professionisti dell’intera filiera agricola che vogliano collaborare con noi di trasferire nel campo innovazioni e conoscenza, abbandonando falsi miti e lo storytelling utile solo alle campagne… di marketing per vendere la frutta più bella e globalizzata.

Sulle pagine di questo sito raccontiamo le nostre esperienze affinché si possano conoscere.

 

 

You may also like

Leave a Comment