GLI ALBERI DEL GIARDINO DELLA MEMORIA: IL PESCO PLATYCARPA

by Amministratore



I donatori della pianta Silvana Petricone e Giuseppe Burgo




La pianta nel Giardino della Memoria

 

Fiori di pesco



Pesca Platycarpa



Prunus persica Varietà Pesca Piatta o Platipesca o Platicarpa.
Pesco piatto (platicarpa) antica varietà curiosa e particolare, rustica, a frutto medio-piccolo, a forma di disco con polpa dolcissima, aromatica, spicca, fondente.
E’ caratterizzata da una produzione abbondantissima. Matura a fine agosto.
La pianta del Giardino della Memoria è stata adottata da Silvana Petricone e Giuseppe Burgo originari del Colle, ha fatto un solo frutto….. che hanno mangiato gli uccelli…..il prossimo anno recupererà!
Le pesche piatte (platipesche, saturnine o tabacchiere) rappresentano una tipologia di pesco a frutto di forma schiacciata. Però pesche con questa forma insolita non sono una novità: in alcune zone sono conosciute da decenni (forse da secoli), ma ultimamente si è risvegliato un grande interesse sia produttivo che commerciale nei loro confronti.
I mercati mondiali, infatti, stanno mostrando un sensibile aumento dell’interesse per questo tipo di varietà che normalmente presenta elevate caratteristiche organolettiche, facilità di consumo, facilità d’imballo e quindi di trasporto e commercializzazione. Il successo però che stanno riscuotendo è anche legato ad un processo d’innovazione varietale e di miglioramento genetico che negli ultimi anni si è sviluppato. In questo modo si sono costituite varietà che migliorano le precedenti in alcune caratteristiche che ne limitavano la diffusione. Le antiche varietà (come quella del Giardino della Memoria) presentano difetti quali la costante presenza di spaccature alla base del frutto con perdita di succo, il distacco alla raccolta di parti di buccia e di polpa per mezzo del peduncolo e spesso la modesta produttività.
La Sezione di Pomologia e miglioramento genetico del Cra – Centro di ricerca in frutticoltura Roma ha già introdotto 9 cultivar di pesche a polpa piatta (Prunus persica var. platicarpa) denominate UFO, tale specie è caratterizzata oltre che dall’insolito aspetto del frutto schiacciato ai poli, da caratteristiche organolettiche gustative quale sapore, dolcezza e aromi, particolarmente apprezzati.
Proprietà e valori nutrizionali
La pesca è un frutto rivitalizzante. Ha un buon contenuto di vitamine A e C.
E’ lassativa e diuretica. Svolge un’azione depurativa che si manifesta con l’incremento della funzionalità dei reni e dell’intestino.
E’ uno dei frutti meglio tollerati dallo stomaco, consigliata persino nelle alterazioni della funzione digestiva.
E’ particolarmente indicata per chi soffre di disturbi artritici e gottosi.
Le foglie, i fiori e la mandorla del nocciolo contengono una sostanza chimica che libera acido cianidrico, pertanto non vanno mangiati, sono velenosi e quindi molto pericolosi. Per questo è bene mettere in guardia i bambini e adulti.
E’ bene mangiare le pesche lontano dai pasti perché, come tutta la frutta, non facilitano la digestione se mangiate alla fine del pranzo.
Controindicazioni
Deve essere consumata con moderazione in caso di diabete, ulcera gastroduodenale, gastroenterocolite.
Si consiglia di non darla ai bambini nei primi anni di vita perchè può scatenare crisi allergiche.
Cosmesi fai-da-te Per la pelle del viso.
– La polpa di una pesca matura, schiacciata e applicata sul viso, è una vera maschera di bellezza, estremamente benefica per pelli secche, delicate e sensibili.
– Frullando la polpa di una pesca matura con l’aggiunta di panna liquida si ottiene una maschera per il viso con azione idratante e leggermente esfoliante.
– Il succo viene usato per lozioni che attenuano le macchie cutanee.
– Con le foglie di pesco in infusione nel latte caldo si fa una crema di bellezza, che dona al viso l’incarnato dei meravigliosi frutti.
Per i capelli.
E’ utile come impacco pre-shampo (pesche schiacciate e ridotte a crema, con aggiunta di argilla verde e succo di limone) in quanto, i suoi acidi, riequilibrano la secrezione sebacea e danno volume e salute soprattutto ai capelli grassi
Curiosità
Il nome: detta anche pomo persico o pomo di Persia. Abbreviazione di “persica”, dal Latino “persicum”= frutto persiano. Il frutto in italiano viene distinto dalla “pesca” intesa come sport (pésca) dall’accento grave: pèsca.
Cenni storici
La pesca veniva citata dai greci e dai latini come il frutto di Persia, la cui introduzione nell’area ellenica si faceva risalire ai tempi di Alessandro Magno che di ritorno dalle sue campagne asiatiche, portò in patria alcune piante di pesco.
In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, tanto che ancora oggi le guance dei bambini vengono paragonate alle pesche, per la loro morbidezza e carnosità.
Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C.
Nei dialetti italiani Abruzzo: bricòche, pricoc, pricoc’ (Pescara). Basilicata: pr’kuok.
È considerato simbolo di immortalità in Cina, perché preserva il corpo dalla corruzione. Le foglie tritate, poste sull’ombelico, ammazzano i vermi. Se si soffre di febbri intermittenti, occorre alzarsi di notte ed abbracciare il tronco di un pesco, che sia fiorito: si guarirà certamente, ma si ammalerà, il pesco……..

Parzialmente tratto da: http://www.alimentipedia.it/Frutta/Frutta_pesca.html

In cucina: pesche ripiene di cioccolato bagnate nell’alchermes
Ingredienti:
500 g. farina
3 uova
150 g. burro
150 g. zucchero
1 bustina di lievito per dolci
Latte q.b.
Nutella q.b.
Alchermes q.b.
Preparazione:
In una ciotola riunite la farina, il lievito, lo zucchero e amalgamate bene il tutto.
In un altro recipiente sbattete le uova.
Sciogliete il burro a fuoco basso, e una volta raffreddato, unitelo alle uova sbattute.
Mischiate i due impasti mettendo a cucchiaiate il composto di farina in quello dell’uovo, avendo cura di amalgamare bene il tutto.
Il risultato finale deve essere un impasto morbido e colloso (aggiungere il latte ogni volta che l’impasto risultasse troppo duro), prendendone un po’ con il cucchiaio e riversandolo nella ciotola deve rimanere in superficie senza affondare nella massa.
Riempire la tasca da pasticcere (in mancanza della tasca da pasticcere potete usare anche un cucchiaino da tè) con l’impasto e depositare sulla placca del forno (rivestita di carta forno) tanti ciuffetti ben distanziati tra loro.
Scaldate il forno a 180° e infornate le prime peschette per 8 minuti, al termine della cottura le peschette devono essere pallide sopra e colorate sotto.
Tutte le infornate seguenti devono cuocere in forno solo per 5 minuti, perché il forno man mano diventa più caldo e rischiate di bruciarle.
Una volta che le pesche si sono raffreddate, raschiate con la lama di un coltello il fondo colorato, in questo modo la farcitura aderirà meglio.
A questo punto prendete una metà, spalmatela con un cucchiaino di Nutella e unitela ad un’altra metà.

You may also like

Leave a Comment