NOI X LUCOLI
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Attività

Il lavoro dei soci per la manutenzione del Giardino della Memoria ottobre 2022

by Noi x lucoli 22 Ottobre 2022

La nostra Associazione, che valorizza i soci come persone, riconoscendo l’individualità di ciascuno è libera nel momento in cui offre opportunità di collaborazione a tutti, è questo il senso del lavoro comune che svolgiamo al Giardino della Memoria di Lucoli.  Il 1 ed il 14 ottobre u.s. chi ha potuto partecipare ha contribuito come meglio poteva al lavoro di miglioramento e cura del Giardino.
La relazionalità è uno degli elementi fondamentali della nostra piccola comunità. In dodici anni abbiamo cercato di recuperare concetti come fraternità, solidarietà, prossimità, … non come esercizio intellettuale da salottieri ma come attività concreta. Crediamo nel futuro solidale e il Giardino della Memoria ci fa sentire tutti nella stessa barca (con l’impegno a mantenere il valore del ricordo e un bene comune che vive).
E’ con questi presupposti che il Giardino è riconosciuto da tutti come uno dei luoghi più belli, curati dall’uomo, del territorio di Lucoli.

Le foto che seguono illustrano alcune attività realizzate.

piantata una nuova cultivar antica: il melo San Giovanni

apposte le targhe degli autori sulle sculture donate al Giardino

ampliamento del roseto

il legno della staccionata preparato per l’inverno

ampliamento del roseto

cura e protezione delle panchine

potatura e sagomatura delle piante della parte superiore del Giardino

potatura e pulizia

Parco della Rimembranza dedicato ai 91 caduti di Lucoli della Prima Guerra Mondiale pulito e con piantagione di due alberi di maggiociondolo

Ringraziamo tutti di cuore.

messa in sicurezza del manufatto in disuso del vecchio acquedotto

 

22 Ottobre 2022 0 comment
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Attività

SIAMO PICCOLI MA SEMPRE “COLLEGATI” TRA NOI

by Noi x lucoli 20 Agosto 2022

La connessione è una parola che abusiamo parlando di social network e tecnologia, ma la sua essenza è antica e primitiva e ha a che fare con l’animo umano; è sia un bisogno che una qualità, di quelle più preziose che ci portiamo dietro da sempre: amicizia, scambio, intesa, compagnia e unione di scopo sono tutti aspetti della connessione che si genera tra le persone e le loro idee, per permetterci di vivere in modo pieno e consapevole.
L’uomo cerca la connessione perché è indispensabile per la sua evoluzione e la connessione cerca l’uomo per generarsi e diventare sempre più forte.

Noi soci siamo collegati quando facciamo il “tam tam” per irrorare le piante del Giardino che soffrono la siccità: chi è disponibile va a dare sollievo soprattutto alle piante giovani che stanno perdendo i frutti per il caldo e la poca acqua. Siamo connessi ad esempio con la giovanissima pianta del Melo cipolla che nonostante la sete ha deciso di donare alla famiglia di Federico e Francesco Dionisi, che l’ha adottata, delle belle mele (che curiamo come fossero bambini).

Melo cipolla di Federico e Francesco Dionisi

Le nostre connessioni esistono anche se non si vedono (pur con tutte le differenze delle nostre personalità) anche personalmente siamo quasi “invisibili” e notiamo lo stupore dei visitatori del Giardino, quando riescono a vederci irrorare le piante, perché finalmente si incontrano con coloro che curano quello che molti definiscono un “luogo meraviglioso”. Vedono delle persone che si prendono cura del Giardino e affermano: “è un luogo troppo ben tenuto per non essere curato con passione”.

Ci sentiamo collegati tra noi, la comunità, i visitatori, gli alberi ed i fiori del Giardino e la natura ci è maestra perché in natura tutto è collegato: questo significa che un piccolo cambiamento in una parte di questo nostro micro sistema avrà ripercussioni anche nell’altra parte, indipendentemente dalla nostra volontà o dal nostro contributo.
Come nella poesia di Walt Whitman, Tutto vale, anche ciò che è piccolo e magari non si palesa: “Credo che una foglia d’erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle”.

Siamo un po’ “prigionieri” del Giardino della Memoria e per noi non ci sarebbe pace se gli alberi soffrissero, ma in questa “prigione” ideale ritroviamo la solidarietà, l’aiuto reciproco, la soddisfazione di una impresa di successo ed il contatto con la natura.

Ci bastano le parole di sostegno di tanti turisti, di chi ci chiede di iscriversi alla nostra Associazione, di chi vuole adottare gli alberi, di chi si fida di noi!

 

Gli alberi assetati

20 Agosto 2022 0 comment
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IL BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE PER L’ANNO 2021 DI NOIXLUCOLI

by Noi x lucoli 25 Luglio 2022

La Relazione di Missione è il documento – allegato al Bilancio – che integra i dati economici, patrimoniali e finanziari di un’associazione di volontariato con valutazioni e indicatori che evidenziano l’utilità sociale dell’organizzazione.

Ogni anno nel corso dell’Assemblea ordinaria dei soci NoiXLucoli elabora un documento di bilancio sociale descrivendo le principali attività dell’esercizio che si è concluso.

Alleghiamo il  Bilancio sociale e di missione 2021 approvato dall’Assemblea dei soci del 24 luglio u.s.

 

25 Luglio 2022 0 comment
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Domenica 24 luglio assemblea ordinaria dei soci di NoixLucoli

by Noi x lucoli 19 Luglio 2022

L’assemblea dei soci rappresenta il momento in cui si manifesta la reale essenza dell’identità propria degli enti no profit, il momento massimo dell’espressione della socialità, alla quale hanno diritto a partecipare tutti coloro che sono iscritti nel libro soci e sono in regola con la quota associativa. C’è una periodicità obbligatoria imposta per la convocazione dell’assemblea nelle associazioni, ma oltre a questo assunto prettamente formale, è opportuno capire come tale organo sia il più importante per l’esistenza dell’ente e per l’implementazione dello scopo ideale e solidaristico da esso portato avanti.

L’Assemblea è il momento in cui ci si incontra e si esprimono i pareri dei soci, i consensi e i desideri. La pandemia negli ultimi anni ha reso questi momenti precari e frettolosi e forse anche quest’anno sarà così per una recrudescenza dei contagi.

Abbiamo tanti progetti in cantiere e tanti risultati da commentare lo faremo con chi ci dedicherà la sua motivazione.

 

19 Luglio 2022 0 comment
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L’ASSOCIAZIONE NOIXLUCOLI HA UN SITO WEB

by Noi x lucoli 31 Maggio 2022

Per dodici anni abbiamo comunicato attraverso un Blog. I post del vecchio Blog riguardavano il territorio e le attività che di volta in volta realizzavamo.

Serviva però, qualcosa di diverso che potesse comunicare il lavoro di un gruppo unito e produttivo come il nostro, un qualcosa che, partendo dalle prime iniziative,  restasse nel tempo, così abbiamo pensato che trovandoci nell’era dei Social, non potevamo non essere presenti anche noi nel mondo del web!

In tre mesi sono stati stilati i testi, prodotti i filmati, studiata la grafica, creato il piano editoriale per il nuovo Blog che rispecchierà i temi in cui si articola il Sito Web.

Abbiamo ripercorso e voluto comunicare,  con i tanti filmati, le origini associative e le tante attività svolte soprattutto nel periodo post sisma 2009. Poi, con il tempo, ci siamo qualificati e concentrati sul Giardino della Memoria che rappresenta la principale attività della nostra Associazione dedicata al recupero e custodia della biodiversità locale.

In dodici anni di vita NoiXLucoli ha legato tante persone ai suoi ideali, coloro che, anche in diverse parti del mondo, hanno adottato gli alberi “antichi” del Giardino e che si interessano alla loro vita. Potrete conoscere tutti questi sostenitori del Giardino della Memoria del Sisma nella sezione “ADOZIONI”, molti di loro visitano Lucoli per vedere i loro alberi e divengono così “ambasciatori” di questo territorio che conoscono grazie a questo “monumento verde”.

Il Sito Web è in continuo aggiornamento e sarà possibile leggervi i nostri progetti realizzati ed in corso d’opera.

Ringraziamo Andrea Moi (moidesigner.com) realizzatore del Sito Web con il quale condividiamo più di un ideale in merito all’amore per i territori, volendo anche noi, nel nostro ambito,  riscoprire e diffondere i contenuti culturali, esperienziali, relazionali, solidali e sociali del territorio di Lucoli.  Tutta l’attività di NoiXLucoli è stata rivolta alla conoscenza, conservazione e valorizzazione di questi luoghi, dell’ambiente, delle storie, della comunità: in sintesi abbiamo lavorato per non dimenticare le “Radici”.

PER ACCEDERE AL SITO: https://www.noixlucoli.it/

 

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31 Maggio 2022 0 comment
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IL VOSTRO 5X1000 PER UN ESEMPIO DI RECUPERO DELLA BIODIVERSITA’ LOCALE

by Amministratore 15 Maggio 2022

Il vostro 5×1000 per sostenere le spese del 

Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli.

Il Giardino della Memoria, nato per ricordare le vittime del terremoto d’Abruzzo del 2009, costituisce un’area di limitata estensione, e rappresenta sia un interesse paesistico dal valore simbolico e sia naturalistico di salvaguardia della biodiversità fruttifera dell’appenino abruzzese, e soprattutto aquilano, alleva infatti, esemplari di piante appartenenti ai “frutti autoctoni antichi” e per tali caratteristiche è stato riconosciuto dalla Regione Abruzzo quale sito di conservazione della biodiversità regionale e nazionale.
Quali sono i frutti che chiamiamo “dimenticati o antichi”?
Sono quelli presenti e acclimatati in un determinato territorio da alcune generazioni e che nell’arco degli ultimi 20- 30-40 anni hanno conosciuto un lento e silenzioso abbandono per l’affermazione della frutticoltura moderna ovvero di quella industriale. I frutti antichi allevati nel Giardino della Memoria di Lucoli sono espressione di un valore che può racchiudersi in un concetto: quello della biodiversità, l’agrobiodiversità, intesa come il risultato di un processo evolutivo che ha generato, attraverso l’adattabilità naturale e la selezione dei contadini, la molteplicità dei vegetali addomesticati. I frutti dimenticati da anni conoscono oggi un crescente interesse sia del mondo della ricerca che li osserva con attenzione particolare anche al fine del loro riutilizzo nell’agricoltura sostenibile e nelle biotecnologie, sia dei consumatori che ne stanno riscoprendo particolari contenuti e proprietà salutistiche.
Gli alberi da frutto, che costituiscono una importante chiave di lettura temporale e strutturale del territorio, sono ormai di non facile riconoscimento in quanto la Natura si è con il tempo riappropriata di spazi che le erano stati sottratti, visto l’abbandono dei terreni dall’agricoltura.
Salvare la biodiversità significa salvare un patrimonio genetico, economico, sociale e culturale di straordinario valore, fatto di eredità contadine e artigiane non sempre scritte, ma ricche e complesse. La scomparsa di varietà o di razze si traduce in una rinuncia ai sapori autentici legati al territorio e alla cultura dell’uomo che ha saputo selezionare nel tempo questo variegato insieme di sapori e saperi. Il salvare la biodiversità storica significa altresì porre le basi per lo sviluppo futuro della flora e della stessa umanità.
La nostra Associazione non ha finanziamenti pubblici.

Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che vorranno riconoscerci un piccolo merito donandoci il loro 5×1000.

 

15 Maggio 2022 0 comment
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IL NUOVO LIBRO DELLA RICERCATRICE BETI PIOTTO: IN UN SEME.

by Amministratore 27 Settembre 2021

Domenica 26 settembre al Museo Preistorico Pigorini di Roma si è parlato di semi per le Giornate Europee del Patrimonio 2021.

 

Beti Piotto, socia onoraria di NoiXLucoli, è un’ agronoma esperta di biodiversità, ed ha scritto insieme a Gioia Marchegiani il libro “In un Seme” .

alcune illustrazioni del libro

 

Proponiamo un’intervista di Beti Piotto pubblicata su “Topipittori”.

“Vero, verissimo: il seme posto a germinare è stato l’inizio della vita sedentaria, della pianificazione, della conservazione delle eccedenze, dell’urbanizzazione, dei mestieri, dell’industria e del commercio, del concetto di proprietà, delle classi sociali, della religione, della violenza organizzata. Di quello che chiamiamo civiltà. Nel bene e nel male il seme è all’origine di tutto ciò. Un’unica cosa da precisare: sono state le donne a gettare il primo seme, l’agricoltura nacque dalle donne, mentre gli uomini da cacciatori nomadi diventarono allevatori sedentari di bestiame.

Sono felice di aver scritto i testi di In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie. Come ricercatrice nel campo dei semi di specie spontanee avevo redatto rapporti tecnici destinati a studiosi, a specialisti di semi, a vivaisti; ovvero a soggetti adulti e addetti ai lavori. Mai prima d’ora mi era capitato di scrivere per i più piccoli, impegno rivelatosi più complesso di quanto immaginavo (diciamolo!). A trovare il linguaggio adatto mi ha aiutato l’esperienza di Gioia Marchegiani, magnifica illustratrice, efficace partner e figura complementare su tutti gli aspetti della costruzione del libro. Anche gli editori hanno limato, aggiustato, migliorato e, infine, ottimizzato il tutto, e di ciò sono molto grata.

Era chiaro, sin da quando ero piccola, che mi piacesse disegnare e colorare, ma a casa mia non era possibile alcuna spesa destinata a velleità artistiche: erano concessi soltanto percorsi finalizzati all’utilità con risultati concreti e immediati. Eppure il desiderio di usare mani e colori in me non si è addormentato, anzi, è rimasto sempre latente, come accade a ciò che dorme nei semi, e si è manifestato in lavori da autodidatta. Finalmente, il salto di qualità è stato l’approdo al gruppo coordinato da Gioia Marchegiani che nella sede del Parco dell’Appia Antica, a Roma, conduce corsi di acquerello en plein air. La prima cosa che mi ha chiesto Gioia è stata quella di rinnovare (anzi, di buttare) i miei pennelli e acquerelli perché non erano gli strumenti più adatti, e aveva ragione. In seguito l’interesse reciproco per le rispettive attività ha portato a scambi, conversazioni, osservazioni, telefonate che iniziavano con un «Senti un po’…» a cui seguivano mille domande e considerazioni. In natura questo fenomeno si chiama mutualismo: scambio reciproco fra specie diverse di azioni e reazioni. Qualcosa che somiglia molto a ciò che noi chiamiamo amicizia. Questo lavorìo del tutto casuale ha fatto da substrato al germogliare di In un seme. Sono un’agronoma, ma non si può dire che abbia scelto la Facoltà di Agraria per vera vocazione. La passione, però, nacque subito dopo studiando col severo professore Agustín Vildoza della Facoltà di Agraria di Rosario (Argentina). Lui mi ha fatto amare l’impresa di Nikolaj Vavilov, l’agronomo sovietico che nel secolo scorso, tra gli anni Venti e Quaranta, a Leningrado, organizzò la prima banca del seme al mondo, tuttora attiva, perché aveva capito che la diversità era il motore della vita e la base del miglioramento genetico. La Russia dell’epoca usciva da una sorte di Medioevo e doveva essere sfamata, perciò il genio di Vavilov, un ricercatore dall’irresistibile carisma, formò un pool di studiosi esperti nella conservazione di quei semi che sarebbero serviti alla creazione di nuove varietà. Orgogliosi del loro lavoro, questi tecnici hanno impedito che la collezione di semi (in gran parte commestibili) fosse intaccata durante il terribile assedio nazista a Leningrado. Durante il blocco tedesco molti operatori morirono per denutrizione, ma la banca del seme rimase inviolata. Su questo fatto storico, che mi commuove per il suo significato potentissimo, sono stati scritti diversi romanzi non molto noti in Italia. Vavilov era uno spirito libero che in tempi di teorie di supremazia razziale se ne andava tranquillamente per congressi in Europa, affermando che non ci sono razze, che nessuna etnia è superiore all’altra perché tutti i gruppi umani sono stati ugualmente capaci di sviluppare l’agricoltura senza scambi culturali (i Maya vivevano della coltura del mais, ma niente sapevano delle altre civiltà). Mi piacerebbe molto che un giorno questa storia di lungimiranza, di uso pacifico della scienza e di grande senso del dovere possa essere raccontata anche ai più giovani. Meriterebbe senz’altro un film (da notare che Luca Zingaretti somiglia molto a Nikolaj Vavilov e potrebbe impersonarlo, perché no?). Purtroppo la sua vita finì tragicamente: venne imprigionato e lasciato morire nel 1943 per una miscela velenosa di invidie scientifiche personali e assurde questioni politiche. Ma questo sacrificio non fa che rendere la sua figura ancora più grande. Profonda ammirazione ho avuto anche per l’agronomo italiano Nazareno Strampelli (1886-1942) che con il suo lavoro intelligente e disinteressato quasi raddoppiò la produzione di grano dell’Italia che, come la Russia di Vavilov, doveva essere sfamata. A mo’ di bandiera mi sono scelta questi due campioni, veri e propri giganti, che con i semi ci sapevano davvero fare. «Se devi scegliere un modello da imitare, che sia strepitoso» ha detto Woody Allen.

Subito dopo la laurea in Argentina, grazie a una borsa di studio sono venuta a studiare in Italia negli istituti di ricerca dell’Ente Nazionale Cellulosa e Carta da cui, poi, fui assunta per lavorare al Centro di Sperimentazione di Roma. In questa sede, fondamentale per la mia pratica e formazione, ho iniziato a studiare la fisiologia dei semi delle specie forestali spontanee (quasi tutte sono spontanee, pochissime quelle coltivate). In diversi paesi del mondo ho potuto frequentare istituti di ricerca che conducevano studi specifici; ho fatto stage e ho visitato molti vivai forestali, dagli immensi vivai canadesi e svedesi a quelli ben più modesti del Pakistan e della Malesia.

Tutto ciò per fare fronte a una situazione che si era venuta a creare in Italia: per un lungo periodo, e fino alla metà degli anni settanta, il rimboschimento, che troppo spesso impiegava conifere non autoctone, ha costituito il principale intervento attivo della politica forestale italiana, era finalizzato alla tutela e al riassetto idrogeologico del territorio, ma anche frequentemente a fini produttivi. L’istituzione delle Regioni a statuto ordinario (1970) prevedeva che le competenze in materia forestale in generale e di rimboschimenti in particolare fossero regionali. Questa novità istituzionale creò uno stallo in campo forestale, dovuto alle riorganizzazioni regionali. Ebbe anche l’effetto di far emergere la consapevolezza della necessità di eseguire i rimboschimenti, produttivi o protettivi che fossero, tenendo conto delle tante specie di alberi e arbusti autoctoni (la biodiversità!) che formano i boschi italiani. Oltretutto, si prese atto che queste specie nostre sono in grande maggioranza latifoglie e non conifere. In tale contesto si è inserito il mio lavoro e quello di tanti altri ricercatori, perché la fisiologia dei semi delle nostre latifoglie è spesso molto (ma molto) complessa. Mentre le specie di conifere impiegate nei rimboschimenti del passato erano facili da produrre in vivaio in quanto bastava seminare al momento giusto, i semi delle latifoglie mostrano spesso dormienze* primarie più o meno profonde che hanno bisogno di trattamenti per rimuovere le inibizioni e per consentire una germinazione abbastanza simultanea, in modo tale da facilitare la gestione in vivaio.

*La dormienza è lo stato fisiologico in cui si trova un seme che, pur in condizioni favorevoli alla germinazione, è incapace di germinare.

È chiaro che per arrivare alla produzione di un semenzale c’è bisogno di conoscere, al meno in parte, l’universo che lo circonda: l’impollinazione, la dispersione naturale del seme, la modalità della sua raccolta a fini produttivi, la conservazione del seme (non sempre possibile per lunghi periodi), i trattamenti che precedono la semina, la possibilità di conservare il seme di cui sono già stati rimossi gli inibitori della germinazione, la germinazione stessa. Una serie di problemi difficili che abbiamo affrontato, non sempre con successo, per ognuna delle tante nostre specie caratterizzate da esigenze assai diverse. Diversità che parla chiaro sulle formidabili strategie di sopravvivenza che la natura ha sviluppato in milioni di anni, e che abbiamo la responsabilità di conoscere e di considerare con rispetto e ammirazione.

Ecco, questi sono gli elementi, l’esperienza e gli studi su cui poggia In un seme. Mano nella mano con i semi (fil rouge del libro), volevamo raccontare il valore della diversità in modo semplice, ma senza perdere in precisione. In questi tempi minacciosi di riscaldamento globale abbiamo voluto comunicare che nella diversità si trovano le risorse per adattarci ai cambiamenti e consentire la naturale evoluzione della vita. Nella diversità, se guardata con attenzione, si trovano soluzioni pronte a problemi quotidiani.

Attraverso la scienza vorremmo creare coscienza”.

 

 

Tratto da https://www.topipittori.it/it/topipittori/il-valore-della-diversit%C3%A0

https://www.topipittori.it/it/catalogo/un-seme

Una bella foto di Beti Piotto al Giardino della Memoria di Lucoli

 

 

27 Settembre 2021 0 comment
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Attività

LA GIORNATA NAZIONALE DELLA BIODIVERSITA’ 8 LUGLIO 2021

by Amministratore 9 Luglio 2021
In occasione della giornata nazionale della biodiversità, che ricorreva giovedì 8 luglio, all’Aquila, nella sala Ipogea del Consiglio regionale, si è tenuto un evento dedicato alla biodiversità animale e vegetale di interesse agrario e alimentare. L’incontro è stato organizzato dalla Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo.
NoiXLucoli ha partecipato interessata alle attività a sostegno della biodiversità vegetale.
Molti gli interessanti interventi, particolarmente apprezzato l’impegno della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie alimentari e ambientali per la biodiversità animale e vegetale illustrato dal Prof. Enrico Dainese, preside della Facoltà di bioscienze dell’Università degli Studi di Teramo.

 

Nel ricordare l’attività svolta dal Servizio, il Dott. Carlo Maggitti Dirigente del Servizio Promozione delle Filiere e Biodiversità della Regione Abruzzo, ha ricordato la presenza nell’anagrafe della biodiversità di interesse agricolo e alimentare della Regione (Legge N. 194/2015 – DGR 1050/2018) delle tre cultivar allevate nel Giardino della Memoria di Lucoli.

 

Nella foto il Dott. Agostino Sacchetti Responsabile Ufficio Biodiversità

 

Nella foto Luciano Quartaroli ed Enzo Sebastiani

 

 

9 Luglio 2021 0 comment
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NOIXLUCOLI HA RICEVUTO UN IMPORTANTE TESTIMONIANZA DI STIMA DAL PRESIDENTE DOTT. MARCO MARSILIO

by Amministratore 19 Marzo 2021

 

 

Il 29 Maggio p.v. il Giardino della Memoria del sisma di Lucoli compirà dieci anni e la nostra Associazione ha ricevuto una lettera di sostegno e stima da parte del Presidente della Regione Dott. Marsilio per il lavoro svolto dai nostri soci.
 
Lo ringraziamo e ne siamo orgogliosi.

 

 

19 Marzo 2021 0 comment
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Attività

INIZIA L’ATTIVITA’ DI NOIXLUCOLI PER I SOCI

by Amministratore 3 Marzo 2021
Abbiamo iniziato l’attività del 2021 come sempre pensando ai nostri orti estivi.

 

Quest’anno collaboriamo con “Tutto-semi” associazione che nasce ufficialmente per la distribuzione online nel 2012. Oggi serve oltre 18.000 clienti, fornisce, in seguito ad anni di ricerche personali, qualcosa di antico ed ormai perduto. E’ una risorsa per chi cerca i sapori di una volta, che non si trovano più.

 

Tutto-semi distribuisce quasi 2000 varietà di verdure, fiori, varietà rare ed erbe – offrendo probabilmente la più grande selezione di varietà antiche disponibile, non solo in Europa, presenta una delle più vaste selezioni di sementi del 21° secolo, tra cui molte varietà asiatiche e rarissime ed è diventato uno strumento per promuovere e preservare il patrimonio agricolo e culinario.
Non propongono OGM (semi geneticamente modificati) ma un catalogo online di semi veri per veri orticoltori che vogliono coltivare le proprie verdure, sane e saporite. La nostra Associazione continua a perseguire l’obiettivo di voler educare i soci a crescere i propri ortaggi in modo naturale e biologico (sistema migliore e più sicuro) cosi come rimane un Suo obiettivo combattere le alterazioni geniche (OGM) e le aziende che le sostengono.
I nostri soci da diversi anni non coltivano nei loro orti i prodotti insapori ed uniformi che si trovano nelle bustine dei garden center o nei supermercati. Distribuiamo piantine di varietà antiche, della storia e della cultura tradizionale e cerchiamo di diffondere l’amore per la biodiversità, patrimonio (diritto/dovere) di tutti.

 

Nell’edizione orto biodiverso 2021 avremo, tra gli altri, il pomodoro abruzzese a pera, il Belmonte calabro, il Costoluto genovese  e come prova, anche il pomodoro “Big Zac”. Minnie Zaccaria del New Jersey, lo ha selezionato ed è il pomodoro vincitore del campionato dei pomodori giganti per ben 7 volte. Un seme abbastanza raro in Italia che proveremo a coltivare non senza attenzioni: ogni pomodoro raggiunge il kg e mezzo e necessiterà di supporti specifici.

 

 

Ci divertiremo in questa attività ed a fine estate il pomodoro più grande sarà premiato.
Per ora i semi sono giunti in vivaio dove cresceranno e le piantine, circa 400, saranno distribuite ai nostri soci entro maggio.

 

3 Marzo 2021 0 comment
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