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IL NOSTRO NATALE CON IL GIARDINO DELLA MEMORIA ED IL PRESEPE

by Noi x lucoli 21 Dicembre 2022

Il nostro messaggio di auguri ha al centro il Giardino della Memoria ed il Presepe: il bello ed il Sacro.

Il presepe è la nascita di un Bambino, di una famiglia, di una comunità. E’ il calore in pieno inverno, è il cielo stellato nel gelo di dicembre, è la luce al buio della notte.   Nel presepe da bambini noi vedevamo per la prima volta insieme bianchi e neri, arabi ed ebrei, persino i re magi rispettavano l’integrazione perché uno dei tre era moro. Nel presepe imparavamo a riconoscere ed amare la natura, la bellezza dei monti riprodotti in carta da imballaggio travestita e maculata, dei fiumi e dei laghetti, anche se erano specchietti rubati alla vanità femminile, il muschio vero e la neve finta, poi gli alberi e le palme, il cielo stellato e il prodigio di una stella cometa posata sopra una grotta, spesso in modo precario. Nel presepe acquistano dignità gli animali più umili, a cominciare dall’asino e dal bue, primi caloriferi animati per un Divino Utente e per i suoi santi congiunti. Il presepe apre i cuori all’aspettativa, alla nascita e per noi, che curiamo il Giardino della Memoria al risveglio delle piante, nella speranza che siano sane e vigorose. E’ un esempio di fiducia nell’avvenire, una comunità fondata non sull’interesse e sullo sfruttamento ma sul comune amore per il Bambino che nasce e una fede che unisce.

Per chi crede, invece, il presepe è il sacro ad altezza d’uomo, è la santità a domicilio, la spiritualità che si fa carne, popolo e paesaggio, una divinità che prende in braccio il mondo e lo accarezza. E’ anche aspra la religione, è anche tosta, esige sacrifici, è martirio e sopraffazione, a volte è l’alibi per esercitare violenza e dominio; ma nel presepe no, è un esempio mite di comunità armoniosa, di una beatitudine casereccia, perfino musicale.

Abbiamo immaginato un presepe al centro del Giardino della Memoria per chiedere fiduciosamente un aiuto futuro per le piante che custodiamo e che lo scorso anno si sono ammalate, anche per la siccità e che abbiamo curato sostenendo delle spese non banali. Vorremmo aiuto perché tante volte ci sentiamo soli in questa nostra missione ideale che, con il solo ritorno degli apprezzamenti stupiti dei visitatori di fronte alla bellezza del Giardino, perseguiamo da dodici anni.

Apriamo i cuori all’aspettativa e auguriamo a tutti serene Festività.

21 Dicembre 2022 0 comment
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Piccoli tasselli di vita di Colle di Lucoli

by Noi x lucoli 17 Settembre 2022

Il “quadro” di questo articolo si collega a una persona importante per il Colle fissandone il ricordo perché non venga dimenticato: Renato Giardini.

Un personaggio sempre allegro e gentile che si poteva incrociare nelle vie o sulla piazza del paese vicina a casa sua. Innamorato della montagna ma soprattutto delle pietre che cercava e scolpiva immaginando subito la forma e l’immagine che poteva raffigurarne. Fiori, foglie, animali, elementi del quotidiano per una vita solida e fondata sui valori della tradizione.

Renato ci mancheranno il tuo sorriso e la tua ironia (basta ricordare il tuo racconto della notte del terremoto quando fuggisti con una scarpa sola e avvolto in una coperta).

Ti abbiamo voluto ricordare al Giardino della Memoria posizionando alcune tue sculture vicino ai nomi delle 309 vittime del terremoto del 2009: un fiore, una farfalla e una casa che simbolicamente racchiude la tua gentilezza e la bellezza che amavi tanto e trasferivi alle tue opere.

le sculture di Renato Giardini

Abbiamo voluto in questo modo salvaguardare, con malcelata tristezza, il tuo ricordo in questa comunità.

17 Settembre 2022 0 comment
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pomodoro premiato nel 2021
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I semi antichi sono una risorsa. E’ questo il significato del nostro progetto annuale “orto biodiverso”

by Noi x lucoli 15 Luglio 2022

La nostra Associazione realizza questo progetto da cinque anni si sperimentano ogni anno nuovi semi che acquistiamo da ricercatori di semi antichi.

Sappiamo che sono sempre più preponderanti le poche varietà della grande distribuzione, selezionate per la coltivazione intensiva e l’utilizzo di metodi non sostenibili a discapito degli ecotipi locali. La loro resa è più che soddisfacente le piante ibride si ammalano meno e danno frutti copiosi. Nell’edizione 2022 sono state distribuite quattordici piantine ai soci richiedenti con dieci diverse varietà di pomodori.  A conclusione delle coltivazioni si premierà il socio che avrà coltivato il pomodoro di maggiore peso.

Oltre alla sperimentazione anche il divertimento della competizione.

15 Luglio 2022 0 comment
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Cambio's family in the Memory Garden
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LA FAMIGLIA CAMBIO IN VISITA A LUCOLI

by Noi x lucoli 30 Giugno 2022
Todd Cambio, titolare della “Fraulini Guitars“, azienda che costruisce strumenti musicali artigianali, si è messo molti anni fa alla ricerca delle sue radici e il capo della matassa della sua storia di famiglia lo portò a Lucoli, dove nacque la figlia del bisnonno Antonina. Il bisnonno, Domenico Cambio, nacque all’Aquila il 28 settembre 1879.  Domenico Cambio emigrò negli Stati Uniti nel 1902. Lui, sua moglie Caterina Tiritilli ed il figlio Orlando tornarono in Italia nel 1909 dove nacque una figlia a Lucoli: Antonina; altri tre figli nacquero negli Stati Uniti. La famiglia ripartì poi per gli Stati Uniti nel 1910. La famiglia di Domenico Cambio, sulla spinta del bisogno, si mosse dall’Abruzzo: da Lucoli e da Scontrone, ove nacque la moglie Caterina Tiritilli, per seguire il sogno americano. Todd Cambio, di seconda generazione nata negli Stati Uniti, si sente ancora un “italiano di transizione”, voleva la cittadinanza italiana e ha cercato con tenacia i certificati delle sue origini. Todd si rivolse a noi già nel 2012. Fummo onorati di raccogliere questo appello, abbiamo fatto il nostro massimo, per aiutarlo nella difficile ricerca dei documenti anagrafici e oggi, per vincere gli ostacoli della burocrazia italiana.

Domenico Cambio

Felix, Todd, Oscar e Leo mostrano le loro carte d’identità italiane

L’iter della cittadinanza italiana è costoso, intricato, snervante; eppure Todd ha voluto affrontarlo con ammirevole tenacia. Complicati moduli devono essere riempiti, decine di documenti di ogni tipo devono essere richiesti, pagati, bollati, emendati, copiati, tradotti, spediti; un anno d’attesa solo perché il Consolato fissi un appuntamento, seguito da un lasso indeterminato di tempo perché i Comuni italiani archivino le pratiche, seguiti da un minimo di due anni perché il Ministero dell’Interno accolga le istanze, e ad ogni passo intoppi imprevisti. Sono passati dieci anni!

A migliaia di chilometri di distanza e senza conoscere l’italiano si deve andare alla ricerca di documenti sparsi nei tempi e nei luoghi: il certificato di battesimo di una bisnonna nata nel paese di Scontrone; il passaporto firmato con la X di un nonno; l’atto di matrimonio di bisnonni sposatisi in Abruzzo che magari risulta parzialmente bruciato in un bombardamento.  Poi i nomi storpiati in mille modi da sbadati funzionari americani, e per ognuno di quei nomi la documentazione obbligatoria dell’identità dell’antenato. Dagli ascendenti di allora si mette in moto una cascata di generazioni che giunge fino ai discendenti di oggi.

Noi abbiamo aiutato Todd con il prezioso contributo di Fernando Rossi di Paganica e di gentili dipendenti del Comune di Scontrone e dell’archivio dell’Aquila, del Comune dell’Aquila e del Comune di Lucoli.

Alla fine ce l’ha fatta e l’agognata lettera è stata inviata da Roma, con la quale essi possono finalmente, orgogliosamente dire: “Siamo cittadini italiani. Siamo figli, nipoti, pronipoti, coniugi, parenti di cittadini italiani. Non abbiamo dimenticato le nostre radici.”

l’Aquila ha acquisito ben sette cittadini “Cambio” in più.

Lasciateci dire che non c’è patriottismo più genuino di questo: quello di Todd e della sua famiglia, ma anche il nostro, dei nostri soci che lo hanno circondato della loro amicizia e hanno fatto da staffetta per trovare ciò che serviva.

Per festeggiare la circostanza abbiamo piantato una rara rosa nel roseto del Giardino della Memoria dedicandola alla famiglia Cambio.

30 Giugno 2022 0 comment
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CIELI BLU DOMENICO

by Noi x lucoli 17 Giugno 2022

A sei giorni dal suo compleanno in cui avrebbe compiuto 100 anni ci ha lasciati Domenico Falasca.

Uomo gentile che ci ha aiutati a ritrovare foto della comunità di Lucoli.

Lo salutiamo con la frase che viene pronunciata per gli aviatori che raggiungono definitivamente il cielo.

Grazie.

Un giovanissimo Domenico in una divertente foto

17 Giugno 2022 2 comments
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NON ESISTONO IL BUONO NE’ IL CATTIVO, SIAMO TUTTI MARTIRI E TUTTI BOIA. E’ L’UMANITA’ CHE E’ FATTA COSI’.

by Amministratore 7 Marzo 2022

Le parole riportate nel titolo sono di Morena Sterpone scrittrice di Lucoli e sono contenute nel suo romanzo "Signora Madre", opera finalista al "Premio 1 Romanzo x 500" prima edizione.

Morena ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2014 e negli anni successivi ha vinto diversi premi letterari. Il romanzo "Signora Madre" è un inno alla redenzione, all'importanza del perdono.

Morena ha da tempo uno spazio nel nostro cuore con le sue storie, la sua gioia, le sue ispirazioni ed entusiasmo per la vita: c'è un grande bisogno di personalità come la sua.

Morena Sterpone

 

Uno dei personaggi del suo libro: Ruth si estasia di fronte alle piantine della "lunaria" conosciuta anche con il bizzarro nome «moneta del papa», questa è una bellissima pianta sia in fiore che essiccata. Nonostante sia molto attraente durante la sua fioritura, viene coltivata soprattutto per essiccarne gli steli e i frutti (silique) che hanno la caratteristica forma piatta ed ovale ed uno splendido colore argento e che vengono largamente impiegati per composizioni di fiori secchi (proprio da qui il nome Moneta del Papa). Ci è piaciuta anche questa osservazione botanica nel suo libro.

In questi giorni così dolorosi in cui siamo agitati da funeste paure di guerra e sofferenze, in cui i nostri animi si scaldano con pensieri di risentimento e sono animati dalla paura, l'incipit del titolo di questo post risulta drammaticamente vero: noi siamo l'umanità e siamo fatti così......

E' un libro interessante e ci è piaciuto leggerlo.

Grazie Morena.

7 Marzo 2022 1 comment
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IL NOSTRO NATALE PENSANDO AGLI ALBERI

by Amministratore 20 Dicembre 2021

 

20 Dicembre 2021 0 comment
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In cerca di San Franco, uno degli esempi “più riusciti” dell’essere umano.

by Amministratore 8 Giugno 2021

Il 5 Giugno 2021 è stata la festa di San Franco di Assergi e NoiXLucoli ha proseguito il suo cammino verso la conoscenza di questo monaco che fu tanto vicino a Lucoli.

Nacque a Roio (L’Aquila) tra il 1154 e il 1159, San Franco entrò nel monastero benedettino di San Giovanni Battista a Lucoli, nel quale rimase venti anni. Poi si diede alla vita eremitica, cibandosi di quello che la terra offriva nei boschi presso Lucoli. In seguito cominciò a errare sulla catena centrale dell’Appennino abruzzese. Infine, visse sui monti di Assergi. Nel luogo in cui avrebbe miracolosamente fatto scaturire acqua da una roccia esiste ancora una fonte detta “l’acqua di san Franco”, che i devoti bevono.
Come si avvicina un’Associazione del territorio, contemporanea e laica, alla riscoperta di queste radici storiche e spirituali di Lucoli?
Senz’altro è stato l’amore per l’Abbazia di San Giovanni Battista di Lucoli, la principale motivazione volendo i nostri soci valorizzarne la storia e i significati che la rendono ancora oggi testimone ed esempio cristiano di una Comunità.
Insieme all’associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna” nata di recente, ottobre 2019, proprio in occasione dell’evento Ottocentenario di San Franco, abbiamo imparato tanto sulla memoria di questo Santo che costituisce una delle più antiche tradizioni del paese di Assergi, mentre a Lucoli è pressoché sconosciuto.
Da laici ci siamo confrontati con il concetto di santità: e abbiamo scelto quello che presenta un modello, di bellezza di una creatura umana; ci sono piaciute le testimonianze esemplari al messaggio evangelico tramandate sulla figura di San Franco, collegate al rispetto del Creato, della natura e fatte della quotidianità dei piccoli gesti, realizzati a rischio della vita e senza mai far conto dei particolari interessi personali.
San Franco che chiese alla vita un senso. La storia della sua vita evidenzia questa richiesta di senso che fu anche, una larvata protesta nei confronti di una certa ipocrisia di una società che già mostrava i segni dell’opulenza, a cui Franco oppose la scelta della radicalità cristiana, un atteggiamento analogo a quello che sarà di Francesco d’Assisi, sia pure declinato in forme diverse.
Con gli amici di Assergi i nostri soci hanno partecipato ad un percorso di studio e di approfondimento territoriale: volendo recuperare la memoria, il passato e, attraverso di esso, ricostruire una linea storico identitaria anche di Lucoli.
In questo percorso anche i nostri soci hanno cercato le tracce del Santo nelle montagne di Lucoli, immaginandolo alla ricerca di frutti di bosco, mentre esercitava l’apostolato occasionale. Quante liti tra pastori avrà sedato; quante dispute tra piccoli proprietari, magari per problemi di confini, avrà composto; quanti consigli a vecchi e giovani avrà dispensato; quante ferite dell’anima avrà curato; e quanta paziente direzione spirituale avrà esercitato anche tra i suoi stessi confratelli nell’Abbazia di San Giovanni. Abbiamo amato di questo Santo il suo rapportarsi alla natura stessa come ad un miracolo permanente (per chi la voglia vedere con gli occhi della fede): il grano che cresce, l’acqua che scorre, gli alberi che danno frutti, forse anche quelli del Giardino della Memoria in cui crediamo tanto.
Il 5 Giugno u.s. durante la messa Padre Carmine nella sua omelia ha richiamato sinteticamente la storia dell’Eremita del Gran Sasso: “Siamo qui per onorare Dio, ringraziare Dio, di averci dato San Franco. Voi sapete bene che questo Santo, che ha finito la sua vita sul Gran Sasso, ha avuto la sua origine a Roio, Il fatto è che lo volevano piegare al mestiere di famiglia, pascolare le pecore, ma lui che cosa fa? Se ne scappa. Avvertiva una chiamata di Dio e questa chiamata lo porta al monastero di San Giovanni di Lucoli. Quando qui muore l’Abate, viene nominato successore, ma rifiuta. Amava la libertà, amava la vita ritirata. Significa che voleva stare da solo e lontano da tutti? No, era per potersi riempire di Dio”.
Siamo contenti di questa attività di ricerca, durata più di un anno, che ci ha arricchiti tutti in conoscenza e consapevolezza. Abbiamo partecipato a questo percorso seguendo le nostre finalità statutarie e collegando il nostro sentire alla natura ed alla biodiversità: due alberi in più uno a Lucoli e un altro ad Assergi ricordano la vita di San Franco ed i suoi miracoli.

 

 

Abbiamo donato agli amici di Assergi una quercia che è stata piantata presso la Porta del Colle ove si è svolta una semplicissima cerimonia: il parroco Don Manuel Cepeda ha proceduto alla scopertura di una bellissima scultura a ricordo; ha pregato e benedetto la pietra-dedica e la piccola pianta di quercia da noi donata.
La scultura è stata realizzata su una pietra grezza locale fornita da Paolo Acitelli e lavorata dallo scultore aquilano, originario di Tornimparte, Marino Di Prospero.
Tra il pubblico i rappresentanti dei paesi aquilani e teramani che onorano S. Franco, in particolare Roio, Arischia Ortolano e i nostri soci.
Ringraziamo l’Associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna” per averci consentito di realizzare questo percorso.
Ivana Fiordigigli, Presidente dell’Associazione di Assergi con i nostri soci.

 

8 Giugno 2021 0 comment
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ll 5 giugno 2020 si sono aperte le celebrazioni dell’Ottocentenario della morte di San Franco

by Amministratore 1 Ottobre 2020

 

Abbazia di San Giovanni di Lucoli – Foto Maurizio Manieri

San Franco un Santo che per ben venti e più anni della sua vita ha vissuto a Lucoli, eppure oggi, sembra non esservi traccia del suo ricordo. Al Santo è stato attribuito il potere taumaturgico di guarire le malattie della pelle, all’origine dei riti idroterapici compiuti presso la sorgente dell’acqua di San Franco, gli viene attribuito anche un ruolo di mediatore tra ordine sociale e natura selvaggia, riconosciuto al Santo dalla tradizione medioevale visto il suo patrocinio contro le aggressioni di animali da preda o comunque potenzialmente pericolosi.

La nostra Associazione, che ha tra le sue finalità anche quella del recupero della memoria storica e culturale del territorio, da diversi anni si è impegnata nella ricerca di testimonianze sul Santo, anche in collaborazione con la Soprintendenza dell’Aquila.

I soci di NoiXLucoli Onlus hanno pensato che quella del 5 giugno poteva essere una data importante anche per Lucoli e non solo per le comunità di Assergi e Roio, che segnano i tre principali momenti della vita del Santo; di Arischia che nel suo territorio annovera l’Acqua di San Franco, di Ortolano che lo onora e ricorda nella sua chiesa, di Forca di Valle (TE) che lo festeggia come patrono, ma di tutto l’Aquilano, anzi di tutti i territori che lo hanno onorato nei secoli con il loro culto ed i loro pellegrinaggi.

Nel 2019 siamo entrati in contatto con l’Associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna”, nata proprio in occasione dell’evento “Ottocentenario di San Franco”, che ha fatto da motivazione e da punto di coagulo di interesse. Questa Associazione si è posta l’obiettivo di fare qualcosa in Assergi che potesse dare risonanza a questa celebrazione da un punto di vista culturale e di coinvolgimento del territorio.

Abbiamo partecipato con entusiasmo a varie riunioni apprezzando il percorso di studio e di approfondimento territoriale avviato dai promotori. Ci hanno insegnato a riscoprire la memoria, il passato e, attraverso di esso, a tentare di ricostruire una linea storico identitaria che potesse sostenere uno sviluppo cosciente del nostro territorio.  I nostri soci hanno riscoperto le tracce di radici lontane otto secoli fa arrivando al tempo in cui San Franco viveva nell’Abbazia di San Giovanni di Lucoli e poi in una grotta del territorio.

Gli incontri con l’Associazione di Assergi ci hanno fatto conoscere San Franco come personaggio storico religioso, che può dire molto anche ai giovani di oggi, in veste anche attuale come simbolo e come messaggio culturale e di fede. L’Ottocentenario ha permesso di incontrarci e conoscerci acquisendo una cultura di rete e di collaborazione con altre Associazioni che ha rivitalizzato la motivazione ad agire ed al fare. Il Covid-19 ha però frustrato i nostri progetti, limitando gli incontri ed anche il programma di eventi che avevamo previsto per Lucoli. Siamo però riusciti a partecipare ad alcuni iniziative e ad organizzare le seguenti attività:

5 giugno 2020, Ottocentenario di S. Franco – Assergi

La statua di San Franco
I nostri soci hanno partecipato alla Santa Messa nella chiesa “Santa Maria Assunta” celebrata da Sua Eccellenza Mons. Orlando Antonini, Nunzio Apostolico, insieme a Padre Carmine o.f.m., Ezenyimulu Don Titus Parroco di Arischia, Don Ennio Raimondi che è stato ad Assergi nell’anno del terremoto, Don Manuel Cepeda Parroco di Assergi.

Citiamo alcune frasi dell’omelia di Mons. Antonini nelle quali si riportano le esperienze del Santo a  Lucoli: ”S. Franco scelse la prima alternativa: portato da Dio a trovare più gioia nel suo amore di quanto la cupidigia ne trovi nell’oro, rinunciò a tutti i suoi beni prima entrando nel monastero di S. Giovanni di Lucoli e, dopo venti anni, ritirandosi completamente dal mondo e dandosi alla penitenza, alla ricerca continua dell’unico necessario e alla preghiera incessante, munito dell’armatura di Dio come abbiamo sentito nella prima lettura, resistendo alle insidie del diavolo e restando in piedi dopo aver superato tutte le prove”. “È proprio la storia di S. Franco. Praticata prima la vita cenobitica a Lucoli per ben vent’anni, rifiutò l’elezione ad Abate – oltre alla santità possedeva quindi anche doti di discernimento e di governo – e divenne eremita, in un primo tempo tra i boschi lucolani e infine sulle rocciose impervie montagne del Gran Sasso”.

13 agosto 2020 – Il Respiro della Montagna

quadri di racconto, musica e canto.

 

 

 

 

I nostri soci insieme ad alcuni dell’Associazione Amici di San Michele Onlus hanno partecipato alla rappresentazione il “Respiro della montagna”. Opera in testi e musica, articolata e composita centrata sui temi dell’ esperienza umana e religiosa di un monaco eremita del lontano 1200 sui monti del Gran Sasso, in mezzo a una natura incontaminata anche se selvatica e su quelli contemporanei della realtà ambientale odierna con annessi rischi e problemi. La rappresentazione composta dal  racconto, musica e canto voleva stimolare i partecipanti ad orientarsi verso un futuro di speranza e di costruzione, giorno per giorno, di una nuova realtà, pensando all’enorme ricchezza e valore dei territori montani.

20 agosto 2020 – Escursione nel territorio di Lucoli alla “Grotta di San Franco”.

I nostri soci insieme ad alcuni dell’Associazione Amici di San Michele Onlus ed a quelli dell’Associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna”hanno partecipato ad una escursione alla scoperta della Grotta di San Franco.  Abbiamo percorso un itinerario in un giorno d’estate coinvolgendo persone motivate ad esplorare “l’altrove” naturale e mentale, volendo condividere con tutti i significati remoti assorbiti dall’oblio per riscoprire il nostro retroterra storico legato alla figura del Santo. Un libro di recente pubblicazione conferma l’identificazione di tale luogo nella Montagna di Lucoli e Tornimparte presso l’eremo di Sant’Onofrio (Roio storia di una Terra attraverso i secoli – Croce Rotolante – 2020). La grotta di Sant’Onofrio, che si affaccia sul profondo omonimo vallone, è un riparo a 1.400 metri d’altezza su una parete rocciosa del monte Orsello, poco oltre i ruderi del villaggio medievale di Sant’Eramo. La grotta, raggiungibile con un ripido sentiero in parte ferrato, è provvista di gradoni scavati nella roccia, di un rozzo altare in pietra e di alcune nicchie.

Citiamo altri riferimenti di letteratura sulla vita di San Franco relativi al bosco di Lucoli ove visse in una grotta: “Trascorso un ventennio di lunga riflessione, decise di abbandonare la vita monastica per recarsi in posti più reconditi, in cui poter vivere la sua ascesi in solitudine, seguendo le orme del Battista, al quale l’Abbazia era stata consacrata, come predicatore di penitenza. La sua scelta esistenziale declinò verso percorsi più austeri che lo porteranno ad immergersi nella purezza della natura, con la quale entrò in perfetta simbiosi nella continua ricerca della perfezione e quindi della santità. Saranno due fiere le protagoniste della vita eremitica del Santo: l’orso e il lupo. Una volta ottenuto il permesso dal superiore dell’Abbazia di San Giovanni Battista, una sera si congedò dai suoi confratelli salutandoli con il bacio della pace e verso mezzanotte, mentre i monaci dormivano, vestito con i suoi consueti indumenti, con un “sacchetto” contenente nove pani, un pugno di sale, una fiaschetta, una catinella, un breviario e altri pochissimi oggetti, lasciò il monastero. La sua età era prossima ai quaranta anni. Non molto distante dal convento, nel vicino bosco (Antinori, Annali, parte I, vol.7, pag 529), incontrò un orso che lo precedeva e, seguendolo, raggiunse una grotta cinta di rovi e di spini, proprio nel punto in cui la selva diveniva più folta. In prossimità della nicchia zampillava dell’acqua limpida che scaturiva dall’incavo di una quercia. Il luogo di questo suo primo ricovero, come afferma l’Antinori, non era molto distante dal monastero, mentre gli Atti del Santo (Dissertazione del Tomei, Lezione II), nell’individuare tale sito, fanno riferimento genericamente a remote selve; presumibilmente la spelonca doveva comunque essere ubicata nei monti del Lucolano o in prossimità degli stessi.” (San Franco di Assergi – Storia di eremitismo e santità alle pendici del Gran Sasso – Ivana Fiordigigli).

Il 20 agosto, confidando nel luogo all’aperto e rispettando tutte le regole di sicurezza previste per il covid 19, ci siamo recati a quella riconosciuta come la grotta di San Franco. Abbiamo percorso il pianoro roccioso sul versante Ovest di Monte Orsello dove sono ancora visibili i resti dell’antico villaggio medievale di Sant’Eramo menzionato in una bolla papale del 1215. Degna di nota la bellezza delle pietre accumulate ove oggi trovano riparo gli armenti che ci hanno accompagnato in tutta l’escursione. In questi luoghi sono ancora visibili le tracce delle Vie Amiternine, antiche mulattiere ormai abbandonate, ma che secoli addietro facevano da congiunzione a due delle più importanti vie di comunicazione de centro Italia: la Via Salaria e la Via Valeria. Attraverso di esse la Conca Aquilana e la Marsica trovavano il possibile collegamento per gli scambi commerciali. Il vallone di Sant’Onofrio, prendeva il nome del Santo che vi aveva dimorato, al riparo di una spelonca ricavata nella sua parete rocciosa (notizie sulla vita dell’eremita sono scarse, secondo le antiche agiografie il monaco copto, vissuto nel V secolo, figlio del re di Persia, trascorse la sua esistenza in eremitaggio nel deserto, sull’esempio di San Giovanni Battista e del profeta Elia, non c’è letteratura in merito alla sua vita in Abruzzo).  

Finalmente giunti alla grotta che si apre  come una balconata esposta a Sud, e raccoglie al suo interno tutto il calore del sole, affaticati ma felici ci siamo immortalati con le foto ricordo. Il bosco sottostante mitiga qualsiasi movimento del vento, lasciando colmare quel luogo soltanto di pace e beatitudine.

 

 

 

17 Ottobre 2020 – Piantagione di un albero di ciliegio in prossimità dell’Abbazia di San Giovanni di Lucoli.

 La nostra Associazione pianta alberi da quando è stata costituita perché piantare alberi nella semplicità del suo gesto, è un degli atti più simbolici e ricchi di speranza che si possano, immaginare e offrire ad una comunità. Significa mettere radici, saper aspettare, vivere nel ritmo della natura e contribuire al futuro della Terra. Ci sono degli episodi che legano San Franco a degli alberi, quello che riportiamo è legato ad un albero di ciliegio.

Si racconta che a Roio nella casa identificata come quella in cui nacque San Franco si conservassero agli inizi del secolo passato, i resti di un prezioso cippo del ciliegio fatto crescere nel semenzaio della famiglia del futuro religioso. Nella tradizione popolare si narra di un miracolo avvenuto nel lontano medioevo, in un piccolo borgo montano dell’Appennino abruzzese, chiamato Rogie in villa Morchonia 1, non lontano, di rimpetto, ad ovest, dalle Alpi Sabine, nel punto in cui il sole lascia il suo cammino. La città dell’Aquila non era ancora stata edificata. La vicenda ebbe come protagonista un giovane pastore di nome Franco, futuro Santo, il quale, un giorno di settembre, accomiatandosi dalla madre per seguire il gregge che svernava nella lontana Apulia, promise alla genitrice che il loro prossimo incontro sarebbe avvenuto quando i frutti tornavano a colorare l’albero di ciliegio posto nell’orto della casa paterna. Il fatto si manifestò, ma non a giugno, come era naturale che fosse, bensì a gennaio, nel pieno dell’inverno. Lo stupore per il miracolo e la gioia nel riabbracciare il figliolo regalò un momento di felicità e serenità a quella madre che solo la magia della natura e la purezza d’animo dell’uomo sanno donare.

Collegandoci a questa narrazione i soci di NoiXLucoli Onlus hanno deciso di piantare un albero di ciliegio per ricordare il “miracolo del ciliegio”, un cippo in pietra, vicino alla pianta, ricorderà anche a Lucoli la data dell’ottocentenario.

Tutti questi eventi ci hanno accompagnato dal novembre del 2019, è stato un programma ricco di scambi e per noi di apprendimento. Ringraziamo i soci dell’Associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna” per la professionalità e la grande motivazione (che ci ha contagiati).
1 Ottobre 2020 1 comment
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Comunità

DONATECI IL VOSTRO 5X1000 PER IL NOSTRO IMPEGNO A COLTIVARE LA MEMORIA

by Amministratore 31 Maggio 2020

 

Il 5 per mille NON è una tassa in più: è una parte dell’Irpef, l’imposta che tutte le persone fisiche sono tenute a pagare in base al loro reddito annuo. Questa quota obbligatoria può essere usata per aiutare un’organizzazione di volontariato – Onlus come NoiXLucoli.

 

Sono dieci anni che ci occupiamo del Giardino della Memoria di Lucoli dedicato alle vittime del terremoto del 2009 e coltiviamo specie da frutto appartenenti alle cultivar dell’Appennino in pericolo di erosione e/o scomparsa.
La nostra Associazione valorizza la cultura della memoria e della cura per la natura principalmente attraverso il mantenimento di due “monumenti verdi” che cura e coltiva rendendoli liberamente fruibili a tutta la Comunità: Il Giardino della Memoria del Sisma ed il Parco della Rimembranza.
I volontari sono meritevoli di sostegno sulla base di ciò che realizzano, della reputazione che acquisiscono, l’Associazione non ha finanziamenti pubblici ed è per questo, con i risultati del nostro lavoro sotto gli occhi di tutti, che chiediamo un aiuto concreto, finalizzato in primis alla gestione, conservazione e arricchimento del patrimonio arboreo di questi siti.
Le foto dei frutti recuperati che coltiviamo nel Giardino della Memoria illustrano il nostro paziente lavoro. 
Ricordiamo che lo scorso anno abbiamo donato 60 alberi di queste piante alla Comunità locale.
 

 

 

 

 

 

 

 


Associazione NoiXLucoli Onlus Codice Fiscale: 93047640664

GRAZIE

 

31 Maggio 2020 0 comment
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