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“ESCAPING WITH HIS LIFE”: IL MAGGIORE LESLIE YOUNG E SUO FIGLIO NICK…CHE NON SAREBBE MAI NATO.

by Noi x lucoli 3 Settembre 2023


Novembre del 1943. L’Europa è sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale. Un soldato inglese, Leslie Young, prigioniero a Fontanellato, vicino Parma, riesce a scappare. Segue i sentieri nei campi, nei boschi, arriva alle montagne e giù, giù, in un cammino disperato alla ricerca dei commilitoni. Lungo il percorso viene aiutato dalla povera gente dei piccoli paesi dell’Appennino, finché stremato dal freddo e dalla fame arriva a Lucoli (AQ).

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3 Settembre 2023 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della MemoriaSenza categoria

Alla ricerca dei Frutti Antichi: una nuova cultivar è stata piantata nel Giardino della Memoria il “Biricoccolo”

by Noi x lucoli 30 Aprile 2023

Il compito della nostra Associazione, spesso poco visibile ai più, è anche quello di ridare significato ai frutti antichi; ricercarli e recuperarne conoscenze intorno ai nomi, agli usi, agli aspetti agronomici; contribuire alla reintroduzione; riassaporarli e condividerli. Gli alberi della tradizione alimentare dovrebbero essere considerati veri e propri beni culturali da tutelare in quanto patrimonio collettivo: ricominciare a coltivarli nel Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli significa riallacciare un legame identitario con un’agricoltura del passato che vive assieme alla natura che la circonda, rispettandola e costituendone parte integrante.

Le specie coltivate solo 50 o 100 anni fa sono state bruciate o estirpate, relegate ai margini di un modello di agricoltura che predilige la quantità di prodotto alla sua sostenibilità, le varietà di frutta della tradizione alimentare italiana si sono ridotte notevolmente, fin quasi a scomparire. Con esse si stanno perdendo una varietà di sapori, aromi e profumi; di caratteristiche morfologiche specifiche di ogni varietà. Di alcuni frutti antichi oggi rimangono pochi esemplari che risultano di non facile riconoscimento e anche le denominazioni dialettali sono cadute nell’oblìo o vengono confuse, uno di questi è il “Biricoccolo” del quale attualmente rimangono cenni di coltivazione in Emilia Romagna e in Campania.

Probabilmente si tratta di un antichissimo incrocio tra l’albicocco e il mirabolano. Chiamato anche Susinococco è un ibrido spontaneo tra P. armeniaca x P. cerasifera. Questo ibrido viene attualmente denominato albicocco nero (Prunus x dasycarpa) ed incluso tra le specie molto affini all’albicocco (Maguly e Laimer, 2011). Osservato fin dal 1755, dagli abati francesi Nolin e Blavet, che lo chiamarono “albicocco violetto”, in seguito fu studiato dal botanico Le Berriays (1755) che lo denominò “albicocco del Papa”.

La pianta del Biricoccolo si presenta con un robustissimo e profondo apparato radicale e fascicolato. I suoi rami, sono estremamente fitti e molto robusti, caratteristica ereditata dall’albero del Prugnolo. Il frutto del Biricoccolo, chiamato anche prugna selvatica, matura durante i mesi estivi, dal mese di giugno al mese di luglio. La pianta di Biricoccolo, per poter garantire un’abbondante fioritura e di conseguenza abbondante produzione di frutta, deve essere coltivato in zone estremamente soleggiate, per questo lo abbiamo collocato in una sezione del Giardino in pieno sole.

La pianta, di per sé, è molto robusta e resiste benissimo al caldo, al vento ma soprattutto al freddo invernale, resistendo anche alle temperature che arrivano a -15° C.

Per quanto riguarda il terreno, la pianta non è particolarmente esigente. Cresce sana, forte e vigorosa sia in terreni con forte presenza di argilla, sia in terreni con un’alta presenza calcarea In entrambi i casi, i terreni devono essere sempre ben drenati.

Ci auguriamo che questo esemplare possa ben vegetare nel Giardino della Memoria … naturalmente la nuova pianta è in adozione, cerca cioè qualcuno che ne raccolga i frutti e insieme a noi lo curi.

30 Aprile 2023 0 comment
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Senza categoriaTerritorio

I MAGGIOCIONDOLI DEL PARCO DELLA RIMEMBRANZA DI LUCOLI

by Noi x lucoli 16 Aprile 2023

Quando NoiXLucoli ripristinò, nel 2015, il Parco della Rimembranza di Lucoli, in occasione dei 100 anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, si decise di piantare, a ricordo delle 91 vittime di Lucoli, degli alberi di maggiociondolo. Non c’era spazio per 91 alberi  (due sembravano essere rimasti dall’originario impianto: la grande quercia sul piazzale dell’Abbazia ed il cipresso che le è vicino) e così si piantarono nove maggiociondoli ognuno a simboleggiare il ricordo di dieci caduti.

Dopo otto anni gli alberi vegetano bene e soltanto due esemplari sono stati dovuti sostituire.

Queste splendide piante fanno da cornice alla scultura realizzata da Valter Di Carlo dal titolo “elevazione” che deve riportare al sacrificio dei soldati: le guerre passano, dopo cento anni le famiglie non ci sono più e dei soldati nessuno tiene più il ricordo.

Maggio si avvicina è il mese delle rose e delle spose. E, anche, del maggiociondolo, piccolo albero caducifoglio che può raggiungere un’altezza variabile dai 4 ai 6 metri. E’ anche chiamato laburno, il maggiociondolo ha una corteccia liscia e rami verde scuro, dai quali pendono piccoli ramoscelli. I suoi fiori, molto profumati, sono di colore giallo oro e adornano grappoli penduli che possono raggiungere i 25 centimetri di lunghezza.

Osservare questi alberi vicino al campanile dell’Abbazia di San Giovanni Battista è indubbiamente un piacere per la vista, con le loro macchie colorate che spiccano a contrasto delle retrostanti piante di querce.

Non tutti sanno che questo bellissimo arbusto è velenoso in ogni sua parte, sono però principalmente i semi contenuti nei baccelli, in particolar modo quando non sono ancora maturi, ad essere carichi di sostanze velenose.

Con l’ingestione anche di un solo seme si manifesta l’intossicazione, stranamente invece alcuni animali selvatici (come lepri, conigli e cervi) possono nutrirsi di questi semi senza alcuna conseguenza: per questo, in alcune regioni esso viene considerato una pianta magica.

Si narra anche che le streghe lo utilizzassero per preparare pozioni e bevande, e durante i sabba cavalcassero un bastone realizzato con il legno di questa pianta bella e misteriosa.

I maggiociondoli arricchiscono il paesaggio attorno al bene storico architettonico più importante di Lucoli: l’Abbazia di San Giovanni Battista e i nostri soci si prendono cura anche di questi testimoni vivi di una memoria che vale la pena di coltivare: quella dei tanti giovani del territorio che non fecero più ritorno a casa. Torna un altro maggio e noi ricorderemo questi ragazzi curando il Parco.

"Elevazione" una figura umana si libra verso il cielo

16 Aprile 2023 0 comment
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Senza categoriaTerritorio

PER RICORDARE UN AMICO DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE E DEL TERRITORIO DI LUCOLI: BRUNO LUDOVICI

by Noi x lucoli 6 Aprile 2023

Abbiamo appreso con tristezza della scomparsa di Bruno Ludovici con il quale abbiamo collaborato su iniziative in memoria di San Franco di Assergi.

Lo abbiamo stimato per la sua gentilezza, cultura e passione per i territori, compreso quello di Lucoli.

E’ stato molto vicino al Giardino della Memoria e ai suoi frutti antichi anche per la sua passione per la cura del patrimonio ambientale e boschivo.

Ci mancheranno la sua positività, motivazione ed esperienza qualità che ci hanno sostenuto non poche volte nel percorso di vita della nostra Associazione.

A Lucoli resta testimone della sua persona l’albero di ciliegio dedicato a San Franco che piantammo insieme in occasione dell’ottocentenario della morte del Santo.

Bruno in escursione con i nostri soci alla Grotta ove visse San Franco a Lucoli dopo aver lasciato l’Abbazia di San Giovanni

Dedichiamo un pensiero affettuoso ad Ivana sua gentile consorte.

La nostra Associazione dedicherà un albero del Giardino della Memoria a Bruno ed Ivana come segno di gratitudine pe r la loro vicinanza a questo progetto e per l’aiuto più volte fornitoci, non ultimo per la passione di Bruno per i frutti antichi e gli innesti.

 

6 Aprile 2023 0 comment
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Gillian Nevers
Il Giardino della MemoriaSenza categoria

THAT IS A PROMISE: IF WE CAN, WE WILL VISIT OUR ADOPTED TREE AND THE GARDEN OF REMEMBRANCE

by Amministratore 9 Ottobre 2021

Gillian and Dan Nevers
 
 
I’ve been trying to remember the last time I visited the Garden of Remembrance. It may have been as long ago as November, 2013.
 
It’s disturbing that I haven’t been back since then, but with changes in my Italian family’s lives – my son’s working in Naples and then Milan, and my two granddaughters attending university in Milan— Dan (my husband) and I have spent shorter periods of time, mostly weekends, in L’Aquila.
 
During those weekends, when not occupied with family events and activities, and without a car of our own, we spent our free time walking through the hilly streets of l’Aquila, taking stock of changes as the city is slowly rebuilt. There was little time to drive the short way to Lucoli, even if we had access to a car. Then, came Covid and all travel stopped.
 
Never dreaming that the world would be locked down for more than a year, we planned on traveling to Italy in Spring, 2020. Then, in Autumn of 2020. Then, in May of 2021 only to postpone our plans until October, 2021. It’s now October and the Delta variant and so many unvaccinated people have made it impossible for an October trip to happen. It goes on and on.
 
This all makes me very, very sad. But, there are bright spots. I’m fortunate to live in a community with a high vaccination rate, so although I cannot travel to another country, I can move about my community safely, especially out of doors. I’m also fortunate that there are many farmer’s markets where I live, and one is within a short walk from my home. Last Sunday the market stands were filled with the last of summer’s tomatoes and an abundance of squash—acorn, crook-necked, butternut-and apples. Best of all, my favorite apple orchard’s stand had a variety of pears.
 

I have a special fondness for pears-so, it’s fitting that the tree Dan and I adopted in the Garden of Remembrance is a pear tree. It’s a Williams, or as we call them in Wisconsin where I live, a Bartlett pear. There were no Williams pears last Sunday, so I purchased a dozen Harrows-a slightly smaller pear with similar texture and taste.

That afternoon I made a pear tart.

I recently learned that Lucoli derives it’’s name from the Roman word Lucus-meaning a green area, a place cultivated more like a wooded park than a forest. A scared grove. Walking home from the market, I crossed a vast park-like space with enormous trees native to Wisconsin. This green space was planted many years ago when a small woman’s college was founded by Dominican nuns. Although, I don’t know for certain if the space was meant to be a scared grove or if it were intended as a place for contemplation or memory, I always feel a sense of calm when I walk through it. And, when one of the beautiful trees falls in a storm or is cut down, I mourn it’s loss.
As I arranged slices of pears over the crust for the tart I was making, I thought about a scared grove thousands of miles away. An orchard conceived and planted and maintained by a group of dreamers who took an incredible tragedy and created a Lucus-a scared place for all to visit and remember those lost in the 2009 earthquake .
As I write this, I hope that Dan and I will be able to go to Italy in spring of 2022.
If we can, we will visit our adopted tree and the Garden of Remembrance.
That is a promise.
***
Ho cercato di ricordare l’ultima volta che ho visitato il Giardino della Memoria. Potrebbe essere stato tanto tempo fa, nel novembre 2013.
 
È inquietante che non siamo tornati da allora, ma con i cambiamenti nella vita della mia famiglia italiana – mio figlio ha lavorato a Napoli e poi a Milano, e le mie due nipoti frequentano l’università a Milano – Dan (mio marito) e io abbiamo trascorso periodi più brevi di tempo, per lo più nei fine settimana, a L’Aquila.
 
Durante quei fine settimana, quando non eravamo occupati da eventi e attività familiari e senza un’auto propria, trascorrevamo il nostro tempo libero passeggiando per le strade dell’Aquila, facendo il punto sui cambiamenti mentre la città veniva lentamente ricostruita. C’era poco tempo per andare a Lucoli, anche se avevamo la possibilità di avere un’auto. Poi è arrivato il Covid e tutti i viaggi si sono fermati.
 
Non ci saremmo mai sognati che il mondo sarebbe rimasto bloccato per più di un anno, abbiamo programmato di viaggiare in Italia nella primavera del 2020. Poi, nell’autunno del 2020. Poi, nel maggio del 2021 solo per rimandare i nostri piani a ottobre 2021. È ora ottobre e la variante Delta e così tante persone non vaccinate hanno reso impossibile che si realizzasse un viaggio di ottobre. 
Tutto questo mi rende molto, molto triste. Ma ci sono punti luminosi. Ho la fortuna di vivere in una comunità con un alto tasso di vaccinazione, quindi anche se non posso viaggiare in un altro paese, posso muovermi in sicurezza nella mia comunità, soprattutto all’aperto. Sono anche fortunata che ci siano molti mercati agricoli dove vivo, e uno è a pochi passi da casa mia. La scorsa domenica le bancarelle del mercato erano piene degli ultimi pomodori estivi e di un’abbondanza di zucca: ghiande, dal collo storto, butternut e mele. La cosa migliore è che il banco del frutticoltore preferito aveva una varietà di pere. 
Ho una predilezione speciale per le pere, quindi è giusto che l’albero che Dan e io abbiamo adottato nel Giardino della Memoria sia un pero. È un Pero Williams, o come la chiamiamo nel Wisconsin dove vivo, una pera Bartlett. Non c’erano pere Williams domenica scorsa, quindi ho acquistato una dozzina di Harrows, una pera leggermente più piccola con consistenza e sapore simili. Quel pomeriggio ho fatto una torta di pere.
Ho saputo da poco che Lucoli deriva il suo nome dal vocabolo romano Lucus, che significa bosco. Un bosco sacro. Tornando a casa dal mercato, ho attraversato un vasto spazio simile a un parco con enormi alberi originari del Wisconsin. Questo spazio verde è stato piantato molti anni fa quando un piccolo college femminile è stato fondato da suore domenicane. Anche se non so per certo se lo spazio fosse pensato per essere un bosco sacro o se fosse inteso come luogo di contemplazione o memoria, provo sempre un senso di calma quando lo attraverso. E, quando uno dei bellissimi alberi cade in una tempesta o viene abbattuto, piango la sua perdita.
Mentre disponevo le fette di pere sulla crosta per la crostata che stavo preparando, ho pensato a un memoriale di alberi a migliaia di chilometri di distanza. Un frutteto ideato, piantato e mantenuto da un gruppo di sognatori che hanno subito un’incredibile tragedia e hanno creato un Lucus, un luogo spirituale aperto a tutti da visitare per ricordare coloro che sono morti nel terremoto del 2009.
Mentre scrivo, spero che Dan ed io potremo andare in Italia nella primavera del 2022.
Se potremo, visiteremo il nostro albero adottato e il Giardino della Memoria.
Questa è una promessa.

 

 

Gillian e Dan sono i nostri soci del Wisconsin dal 2011, affezionati e sensibili, sempre interessati a NoiXLucoli: anche loro sono dei sognatori come noi.

 

9 Ottobre 2021 0 comment
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il restauro dei beni comuni
Il Giardino della MemoriaSenza categoria

2 OTTOBRE MANUTENZIONE DEI SOCI AL GIARDINO DELLA MEMORIA DI LUCOLI

by Amministratore 7 Ottobre 2021

Il Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli è un luogo molto amato dai volontari che lo accudiscono e non solo da loro. 

E’ un monumento verde nato dalla solidarietà di molti e dedicato alle vittime del terremoto d’Abruzzo del 2009, in dieci anni è divenuto anche un “libro” vivente che contiene tante storie di piante, anche quelle delle mele che raccontano le vicissitudini delle loro esistenze nell’Appennino Aquilano. Anche la storia di altre specie come quella del rosmarino che gli antichi chiamavano la “rugiada del mare” e che difendeva le case dal male, era di buon auspicio per gli sposi, era l’erba della memoria, era l’elisir della giovinezza e nel nostro monumento verde si dispiega sulla  muraglia. La storia del Gelso che vegeta nel Giardino, propagato da quello ultracentenario che vive di fronte l’Abbazia di San Giovanni: il morus nigra, il “moro” dei contadini. Per una tradizione antichissima e leggendaria il colore delle “more” (bianche o nere) è fatta risalire a una triste faccenda d’amore che accadde in Babilonia, come documentò Ovidio, quella tra Piramo e Tisbe. I gelsi neri portano il lutto dei due innamorati, così pensavano i romani e non potevano prevedere che ai giorni nostri i morus nigra si stanno estinguendo mentre i gelsi cinesi (con more bianche) si diffondono.

Veduta del Giardino e dell’Abbazia di San Giovanni Battista (foto Manieri)

 

 
Il Giardino della Memoria non ci fa pensare solo alla botanica, alle sue leggende ed al giardinaggio ma anche ai luoghi della conca aquilana dove la pazienza del vivaista Enzo Sebastiani, che ci supporta da dieci anni, ha trovato molte delle cultivar antiche piantate in questo luogo, come la Mela zitella della foto che proviene da San Felice d’Ocre (da villa Antonini, cardiologo molto conosciuto all’Aquila).
Cultivar Melo Zitella

Trascorso un anno ci siamo ritrovati per lavorare alla manutenzione del Giardino come volontari dell’era Covid.

Il nostro intento non è stato quello di essere eroici (abbiamo le nostre paure sul contagio), ma di curare le piante e migliorare questo luogo, che è di tutti, anche smuovendo le coscienze, mostrare e percorrere strade, coltivare il senso di appartenenza solidale alla comunità. Ogni volta che ci incontriamo ci rimproveriamo perché si coinvolge una quota minoritaria della popolazione e quindi ci diciamo che dobbiamo trovare forme di impegno e linguaggi nuovi per fare in modo che molte persone possano beneficiare della bellezza del Giardino, della forza dell’aggregazione e dell’amicizia. È normale che esistano persone le quali non hanno propensione a impegnarsi in percorsi strutturati e duraturi magari all’interno delle associazioni, ma il volontariato è prima di tutto un modo di essere dentro la società, un modo di essere dell’individuo e trova la sua naturale propensione a creare comunità tramite relazioni di senso.
Il Giardino della Memoria ha un grande valore morale e quindi un “senso” condivisibile.

 

 

Restauro della “casa” dei nomi delle vittime del sisma del 2009

 

Realizzata una nuova aiuola all’interno del Giardino e nuove panchine che godranno dell’ombra della quercia.

 

La cura degli alberi: il Sorbo domestico adottato dagli amici californiani Ruth White ed Alan Block aveva bisogno di sostegni.

 

 

Dopo una giornata di lavoro la foto ricordo

 

Ringraziamo i Professori Giuseppe D’Annunzio e Fernando Lucchese per averci visitato al Giardino
Ringraziamo i nostri soci per esserci: pensiamo che ogni azione individuale di solidarietà, di costruzione di bellezza, di dare una mano per migliorare il bene comune di una comunità, conti.
Alla prossima!

 

 

Cultivar Melo cipolla

 

7 Ottobre 2021 0 comment
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IL VOSTRO 5XMILLE A NOIXLUCOLI ONLUS

by Amministratore 31 Maggio 2019

Il 5 per mille, l’unica norma di sussidiarietà fiscale del nostro ordinamento, è sposata con convinzione ogni anno da 16 milioni di italiani. Destinare il 5 per mille non costa nulla, ed è un gesto importante.

PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5 PER 1000?

NoiXLucoli Onlus  è un’Associazione nata nel 2010 con lo scopo di promuovere il mutualismo, la sussidiarietà e la cura per i Beni Comuni del Territorio tra questi: l’Ambiente di Lucoli.
L’Associazione valorizza la cultura della solidarietà e della cura per la natura, principalmente attraverso il mantenimento di due “monumenti verdi” che cura e coltiva rendendoli fruibili per tutta la Comunità: Il Giardino della Memoria del Sisma ed il Parco della Rimembranza.
I volontari sono meritevoli di sostegno sulla base di ciò che realizzano, della reputazione che acquisiscono, l’Associazione non ha finanziamenti pubblici ed è per questo, con i risultati del nostro lavoro sotto gli occhi di tutti, che chiediamo un aiuto concreto, finalizzato in primis alla gestione, conservazione e arricchimento del patrimonio arboreo del Giardino della Memoria del Sisma dedicato alle vittime del terremoto d’Abruzzo del 2009.

Il Giardino della Memoria è un sito di conservazione della biodiversità delle piante da frutto appenniniche. 
COME DESTINARE IL 5X1000 DELL’IRPEF UNA VOLTA SCELTA NOIXLUCOLI ONLUS 

Nei modelli 730, CU e Unico, c’è una sezione dedicata alla destinazione del 5×1000, divisa in 6 parti. La prima in alto a sinistra è quella per il sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997. Inserisci il codice fiscale di NOIXLUCOLI ONLUS: 93047640664 e apponi la tua firma per sostenerla col tuo 5×1000. Anche chi non compila la dichiarazione dei redditi, ovvero chi ha solo il modello CU fornitogli dal datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, può destinare il 5×1000.
Grazie!
31 Maggio 2019 0 comment
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Sand in San Francisco

by Amministratore 7 Giugno 2017

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Decorate my Corner

by Amministratore 7 Giugno 2017

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Create your DIY Bag

by Amministratore 7 Giugno 2017

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