NOI X LUCOLI
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I frutti antichi

Agricoltori custodiI frutti antichiIl Giardino della Memoria

IL PROGETTO “ASSAPORA” REALIZZATO DAL CREA SU QUATTRO VARIETA’ DI MELE DEL GIARDINO DELLA MEMORIA GIUNGE A COMPIMENTO

by Noi x lucoli 5 Luglio 2025

Mela zitella del Giardino della Memoria

La mela è uno dei frutti più coltivati al mondo, con una produzione globale che, nel 2023, ha raggiunto quasi 98 milioni di tonnellate. L’Italia è il secondo produttore europeo di mele e può vantare una notevole biodiversità con 1382 varietà iscritte nel Registro Nazionale dei Fruttiferi del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Accanto a varietà molto diffuse sul mercato e quindi sulle nostre tavole, come Golden Delicious, Red Delicious e Gala, si annoverano varietà locali, la cui coltivazione avviene in una determinata area ed è strettamente connessa con il territorio e le sue tradizioni. Negli ultimi decenni si è delineato a livello internazionale ed europeo un quadro normativo volto ad attuare misure per la tutela della biodiversità. Sono stati finanziati progetti di ricerca in cui convergono competenze in ambito agronomico, genetico e chimico nutrizionale per delineare le peculiarità delle varietà locali e ridurre il rischio di estinzione di tali risorse.

Mela renetta ruggine del Giardino della Memoria

Le mele autoctone rappresentano una risorsa importante per la biodiversità agroalimentare. Esse presentano innanzitutto una grande variabilità genetica e questo le rende spesso più resistenti alle avversità climatiche e alle malattie locali, rispetto alle varietà importate o moderne. Inoltre, le mele autoctone fanno parte della cultura e delle tradizioni delle comunità rurali. La loro coltivazione mantiene vive tecniche agricole tradizionali, metodi di trasformazione e usanze legate al consumo di questi frutti. Conservare queste risorse è fondamentale per mantenere la biodiversità e per sostenere le economie rurali.

Il progetto ASSAPORA

Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Regione Abruzzo ha  finanziato un progetto di ricerca (indicato con un’acronimo: ASSAPORA – Analisi e Strategie per la SAlvaguardia di POmacee autoctone della Regione Abruzzo), coordinato dal CREA Alimenti e Nutrizione di Roma con la partecipazione del Dipartimento DAFNE dell’Università degli Studi della Tuscia e 6 aziende agricole abruzzesi site nelle province di L’Aquila, Teramo e Pescara, tra le quali la nostra Associazione NoiXlucoli.

L’obiettivo generale del progetto era quello di contribuire alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità frutticola abruzzese, attraverso lo studio di cinque varietà locali di mela a rischio di estinzione: mela gelata, mela limoncella, mela renetta, mela rosa e mela zitella.

Il progetto ha visto la convergenza di competenze avanzate in diversi ambiti come l’agronomia, la genetica, la nutrizione e la comunicazione. La caratterizzazione agronomica consiste nella valutazione delle tecniche colturali più appropriate per la coltivazione delle mele abruzzesi oggetto di valorizzazione. La caratterizzazione morfo-fisiologica prevede periodici rilievi in campo e analisi di laboratorio volti a definire le caratteristiche organografiche e fenologiche delle piante e dei frutti. La caratterizzazione chimico-nutrizionale consiste nella determinazione di componenti di base e di molecole di interesse salutistico, come le molecole bioattive e la fibra alimentare, nonché l’analisi di composti organici volatili e altre molecole responsabili del gusto del frutto. Infine, la caratterizzazione del profilo genetico delle mele oggetto di studio ha lo scopo di evidenziare i polimorfismi e delineare un fingerprint varietà-specifico. Le informazioni ottenute dallo studio sono state parzialmente divulgate tramite un workshop in presenza e online svoltosi il 19 Giugno u.s. a Pescara al quale abbiamo partecipato.Tale approccio di collaborazione tra chi, come NoiXLucoli, custodisce le piante preservando anche l’habitat che le ospita, e chi contribuisce alla loro valorizzazione con lo studio delle peculiarità nutrizionali dei frutti vuole consentire di tramandare il patrimonio delle specie antiche alle generazioni future e auspicabilmente di riportare sui mercati il patrimonio di biodiversità melicola del nostro territorio.

Stiamo organizzando un convegno, per il mese di settembre, sui frutti locali allevati nel Giardino di Lucoli e i risultati del progetto indicato saranno illustrati ai partecipanti.

i fingerprint individuati

Riferimenti bibliografici

  1. FAO, FAOSTAT https://www.fao.org/faostat/en/#home.
  2. Assomela, Associazione Italiana Produttori di mele, https://assomela.com/
  3. Sansavini Silviero e Ranalli Paolo, Manuale di orto frutticola, Edagricole, 2012
  4. Tabelle di Composizione degli Alimenti (CREA), https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/ricerca-per-alimento
  5. Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Registro Nazionale dei Fruttiferi, https://www.protezionedellepiante.it/registro-nazionale-fruttiferi/
  6. Unione Europea, Regolamento delegato (UE) N. 664/2014 della Commissione del 18 dicembre 2013, https://eur-lex.europa.eu/
  7. Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione

Si ringrazia per l’utilizzo dei lucidi:

Prof. Dr. Valerio Cristofori Ph.D.
Associate Professor
University of Tuscia
Department of Agriculture and Forest Sciences (DAFNE)
Via San Camillo de Lellis, snc
01100 Viterbo, ITALY
5 Luglio 2025 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della Memoria

PNNR TOCC Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi – Next Generation EU

by Noi x lucoli 25 Aprile 2025

Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha rappresentato un’opportunità importante per il rilancio del nostro paese dopo la crisi economica innescata dalla pandemia. Parliamo in totale di circa 191,5 miliardi di euro dedicati a investimenti in diversi settori. Di questo ammontare, la maggior parte (122,6 miliardi di euro) sono prestiti, che il nostro paese dovrà restituire nel tempo all’Ue. Mentre la restante parte (68,9 miliardi) sono sovvenzioni.

Una quota consistente poteva essere attribuita anche a soggetti non istituzionali. Le imprese ovviamente, ma anche alle realtà operanti nel mondo del terzo settore come NoiXLucoli.

La nostra Associazione ha presentato un progetto del valore di 6.214€ (compreso il nostro cofinanziamento) di interesse del Giardino della Memoria del Sisma del 2009 di Lucoli. Volevamo qualificare in termini scientifici l’attività di coltivazione dei “frutti antichi dell’Appennino” e abbiamo avviato lo studio fenologico di venti cultivar allevate nel Giardino. Agronomi di fama nazionale si sono avvicendati nello studio delle varietà selezionate, le schede varietali sono state digitalizzate e pubblicate sul nostro sito e anche tramite i QR-Code apposti sugli alberi.

Nello sforzo di far conoscere l’attività tecnico scientifica svolta all’interno del Giardino di Lucoli è stato realizzato un filmato divulgativo.

 

il regista Adelmo Togliani durante le riprese per conto di “Santa Ponsa Film”

il regista Adelmo Togliani durante le riprese per conto di “Santa Ponsa Film”

L’accessibilità all’area è stata migliorata, anche per i diversamente abili, con la predisposizione di due stradelli interni.

La partecipazione al progetto TOCC si è rivelata per la nostra Associazione di grande impegno per la complessità amministrativa e di realizzazione difficile e rallentata. L’impianto burocratico risulta sovradimensionato sia per la cifra di finanziamento richiesta sia per la documentazione, spesso ripetitiva, a sostegno dei pagamenti effettuati.
Il finanziamento delle infrastrutture materiali, cioè due stradelli in terreno battuto e successivamente inerbiti, hanno richiesto complesse procedure documentarie come se fosse stato costruito un immobile. Ci sembra opportuno, a commento di questa attività da noi realizzata e ancora non finanziata,  che la pubblica amministrazione debba mutare il proprio “paradigma di azione” scegliendo di lavorare a stretto contatto con il Terzo settore (anche) nella redazione dei bandi (a livello centrale) e nella scrittura dei progetti (a livello locale). Solo così, infatti, possono essere individuati al meglio gli obiettivi da porre in essere e realizzare interventi che possano avere una ricaduta effettiva sui territori.

La realizzazione degli stradelli e la protezione con mancorrente

Il terreno prima della realizzazione degli stradelli

Gli stradelli tra gli alberi

Il punto più scosceso con balaustra in legno

lo stradello in terra battuta

Lo studio fenologico di venti varietà dei “frutti antichi” allevate nel Giardino della Memoria

La predisposizione, l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia nazionale per la Biodiversità, con la quale ci rapportiamo nel nostro lavoro associativo, richiedono un approccio multidisciplinare ed una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le Amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo accademico e scientifico, raccogliendo le istanze dei portatori di interesse, in modo da favorire lo sviluppo sociale culturale ed economico, conseguendo al tempo stesso gli obiettivi di conservazione della biodiversità.

La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale.

Le invasioni di specie alloctone negli ambienti naturali, agricoli e antropizzati, costituiscono attualmente un’ulteriore emergenza ambientale visti gli effetti negativi sulla biodiversità e sui processi ecologici, i danni economici a numerose attività antropiche e le rilevanti problematiche di carattere sanitario causate da questo fenomeno. I costi imputabili agli effetti della presenza delle specie alloctone invasive (Invasive Alien Species IAS) sono spesso particolarmente elevati e derivano sia dalla necessità di mettere in campo attività di eradicazione e controllo di tali specie, sia dai danni diretti provocati all’agricoltura, alle attività di pesca, alle infrastrutture ed alla salute umana oltreché alla conservazione della biodiversità delle specie autoctone e degli habitat naturali. All’interno del Giardino della Memoria sono coltivate varietà recuperate in terreni dismessi dall’agricoltura, all’interno di conventi e fornite da portatori d’interesse interessati alla conservazione delle stesse.  L’attività svolta si è inoltre, rivelata importante perchè ha interessato un ambiente  montano  particolarmente fragile e minacciato dai cambiamenti climatici come dimostrano le fluttuazioni del limite della neve perenne; le biocenosi di alta montagna sono caratterizzate da forti stress ecologici, nel senso che i fattori abiotici (in particolare il clima) prevalgono nettamente su quelli biotici;  l’elevata biodiversità e la concentrazione di endemismi presente nella maggior parte delle biocenosi montane, nonché la loro scarsa capacita di migrazione, rendono la maggior parte delle specie appenniniche altamente vulnerabile; la riduzione della copertura nevosa, generalmente in grado di isolare il suolo dall’ambiente circostante mantenendo la temperatura prossima agli 0° C e creando un ambiente favorevole all’attività microbica, aumenta la frequenza del congelamento e dei cicli di gelo e disgelo del suolo, causando un aumento della mortalità dell’apparato radicale e della biomassa microbica.

NoiXLucoli collabora con la Regione Abruzzo ad un programma di caratterizzazione delle piante originarie dell’Appennino abruzzese ed ha convogliato all’interno del progetto TOCC i costi per lo studio di venti cultivar locali. I risultati dello studio sono stati forniti alla Regione Abruzzo.

Melo Cipolla _1_ (scheda varietale format e descrizione melo cipolla)

Pietro Massimiliano Bianco e Marco Tiberti in una delle molte fasi di analisi

la misurazione delle giovani piante

Le schede varietali elaborate sono state inserite in questo sito e trasformate in QR-Code collocati sugli alberi  interessati.

C’è molto lavoro di studio ancora da realizzare caratterizzando le altre varietà da frutto che vivono nel Giardino di Lucoli, confidiamo nel sostegno degli Enti preposti per proseguire questa interessante attività di ricerca.

Ringraziamo tutti i professionisti che hanno lavorato per questo progetto e che ci hanno richiesto onorari simbolici tenendo conto degli esigui mezzi della nostra Associazione: tutti i costi sono stati anticipati da NoiXLucoli e, al momento, ancora non finanziati da Invitalia.

i Qr-Code sugli alberi

i QR-Code sugli alberi

gli alberi con le caratterizzazioni consultabili attraverso i QR-Code

25 Aprile 2025 0 comment
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ComunitàI frutti antichiIl Giardino della Memoria

IL GIARDINO DELLA MEMORIA DEL SISMA E’ UNA “BIBLIOTECA DEGLI ALBERI DA FRUTTO”

by Noi x lucoli 4 Marzo 2025

L’importanza della biodiversità, che purtroppo si erode e scompare, il rispetto dell’ambiente 
che ci circonda e del contatto con la natura si concretizzano nella “biblioteca a cielo aperto” del Giardino della Memoria di Lucoli. In essa si potranno leggere le caratteristiche delle differenti specie di alberi da frutto allevate che ci raccontano la loro storia e quella del luogo dove vivono e vegetano.

Questo progetto è un laboratorio dove biodiversità e resilienza si adattano all’ambiente che cambia.

Grazie all’instancabile e dura ricerca di aiuti e finanziamenti siamo riusciti ad investire e a studiare alcune varietà di frutti antichi che vegetano nel Giardino. Renderemo visibili a tutti, per mezzo della consultazione dei Qr-Code sugli alberi, le risultanze elaborate. Sono venti le specie caratterizzate e i loro connotati scientifici, analizzati nel corso di un anno di lavoro, saranno consultabili con il semplice telefonino.

Quest’attività non è riservata agli addetti ai lavori ma soprattutto alla comunità che potrà ritrovare, nelle notizie e le foto pubblicate, i frutti coltivati dai nonni e bisnonni e rivivere i ricordi legati all’agricoltura e all’alimentazione passata delle loro famiglie.

Ricordiamo che tutto questo lavoro appassionato è svolto dai nostri soci che hanno voluto dedicare una risorsa importante e non rigenerabile, il loro tempo, alla memoria.

Crediamo nella comunicazione con la quale avviciniamo persone di ogni età alla natura e all’ecologia, sempre più in modo interattivo e diverso. Il nostro obiettivo non è insegnare dall’alto, ma trasmettere il valore del rispetto per le tradizioni agricole e gli alberi da frutto in via di estinzione con tutti i mezzi possibili.

Vogliamo unire natura, sostenibilità, cultura e il rispetto delle memorie locali con “un approccio visionario” giudicato forse da molti. Cerchiamo di lavorare per l’inclusione sociale (gli anziani ci insegnano il loro sapere li coinvolgiamo sempre), l’aspetto educativo e la capacità di creare sinergie tra istituzioni pubbliche, università, associazioni culturali, artisti (che ci hanno donato  le loro opere) e le gente comune. Una rete collaborativa, che cerchiamo di costruire con impegno e tanta fatica, che, secondo noi aiuta a migliorare il benessere individuale e collettivo.

Il Giardino della Memoria di Lucoli, divenuto Monumento Naturale Regionale (quindi un piccolo parco) rappresenta tre valori fondamentali: verde, cultura e comunità.

Di “verde” Lucoli ne ha molto, costituisce forse un’abitudine, ma il fare “tesoro” di questa risorsa aiuta alla consapevolezza, ad essere orgogliosi di ciò che si ha. Il “fuori” cioè il territorio in cui si vive, ha bisogno del dentro. Ha bisogno del tempo, della riflessione, della rievocazione delle esperienze, del dare un nome a quanto si è percepito con i sensi per aiutare la costruzione dei ricordi. Ricordi che prima di divenire tali sono solo pensiero autobiografico. L’esperienza da sola non basta, ha bisogno della relazione, della con-divisione, della parola come delle immagini, siano essi fotografie,  o gli stessi frutti raccolti nel Giardino e più avanti, della scrittura.
Che l’uomo, per fare memoria, abbia bisogno di “fonti” lo abbiamo ben presente ogni qualvolta apriamo un album di fotografie.

Il Giardino della Memoria sta sempre più diventando una “fonte” di memoria locale.

 

4 Marzo 2025 0 comment
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Agricoltori custodiI frutti antichiIl Giardino della Memoria

II concetto di bioterritorio e di caratterizzazione e conservazione delle varietà locali

by Noi x lucoli 11 Febbraio 2025

Siamo arrivati alla conclusione di un percorso di studio e caratterizzazione di alcune varietà di “frutti antichi” che vegetano nel Giardino della Memoria di Lucoli.

Esperti agronomi si sono cimentati sul campo in un lavoro realizzato in diciotto mesi che li ha visti impegnati a studiare le diverse fasi vegetative degli alberi da frutto: il frutteto si è trasformato in un laboratorio a cielo aperto.

I Dottori Bianco e Tiberti durante il lavoro di caratterizzazione

La descrizione dell’aspetto delle piante è basata sul rilievo di caratteri morfo-fisiologici e costituisce un importante strumento di indagine della biodiversità agraria. Nel lavoro di raccolta di tutte le informazioni su di una singola varietà locale, la descrizione completa delle piante in esame (accessioni) rappresenta un passaggio fondamentale in quanto, utilizzando apposite metodologie di confronto, consente di caratterizzare, distinguere e identificare le varietà.

Gli strumenti che si sono utilizzati per realizzare tali descrizioni e, dunque, caratterizzazioni sono i descrittori relativi  alle diverse specie coltivate. Tali descrittori si riferiscono a caratteri altamente ereditabili e sono generalmente organizzati in schede composte da: una lista di descrittori, un elenco  di attributi per ciascun descrittore e fotografie che palesano il carattere osservato.

Il Piano Nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo ha posto una grande enfasi sul concetto di varietà locale intesa come “carattere prioritario e di alto valore socio-culturale”. Da ciò l’esigenza di identificare correttamente le varietà locali, a partire da un’accurata ricerca storico documentale volta a dimostrare il legame con il territorio di provenienza, ovvero con il bioterritorio, unico luogo dove può essere realizzata la loro conservazione.

Tutte le varietà allevate nel Giardino di Lucoli, ora MONUMENTO NATURALE REGIONALE, sono a rischio di estinzione per questo ci siamo posti il problema della loro corretta identificazione partendo innanzitutto da un’accurata ricerca storico-documentale volta a dimostrare il legame con il territorio di provenienza. La conservazione delle varietà locali non è realizzabile, se non nel bioterritorio, con le tecniche agronomiche dettate dalla tradizione rurale locale, in un rapporto strettissimo e di dipendenza reciproca, tra chi effettua la conservazione ex situ (banche del germoplasma) e chi salvaguarda e favorisce la conservazione on farm (NoiXLucoli è un coltivatore custode).

Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati ottenuti, pubblicati sul nostro sito web, resi disponibili alla Regione Abruzzo e, tramite la collocazione di cartellini con QrCode su quarantaquattro piante, a tutti i visitatori che liberamente consulteranno la “biblioteca a cielo aperto” del Giardino della Memoria.

L’attività è stata realizzata partecipando al progetto TOCC del Mibact, competendo per un piccolo finanziamento (tutti i costi sono stati anticipati dalla nostra Associazione che non è capitalizzata), le risorse professionali coinvolte ci hanno aiutati richiedendo dei compensi commisurati a dei volontari e le ringraziamo. In modo particolare citiamo: Il Dott. Pietro Massimiliano Bianco (Ecologo, naturalista, ricercatore, educatore ed autore dello studio sui “frutti antichi” dell’Abruzzo per conto dell’ISPRA), Il Dott. Marco Tiberti (Agrotecnico laureato e Presidente dell’Associazione European Consumers APS), Adelmo Togliani (regista, che ha realizzato il video divulgativo sul Giardino della Memoria), il Dott. Donato Domenico Silveri (già Funzionario Esperto Tecnico della Regione Abruzzo che ha realizzato le perizie sulle schede varietali).

Si allegano le schede per una più semplice consultazione.

Le schede varietali

  • Mela renetta ruggine

  • Melo zitella

  • Melo gelata

  • Melo limoncella

  • Melo della Madonna

  • Melo la brutta

  • Melo romanella

  • Melo rosa romana

  • Melo rosso d’estate

  • Melo rosso pasta gialla

  • Melo San Giovanni

  • Melo striata inverno

  • Pero spina

  • Melo cipolla

  • Melo candela

  • Melo abbondanza rosso

  • Pero d’agosto

  • Gelso nero

  • Melo bianco di Campotosto

11 Febbraio 2025 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della Memoria

IL GIARDINO DELLA MEMORIA DEL SISMA DI LUCOLI E’ DIVENTATO MONUMENTO NATURALE REGIONALE

by Noi x lucoli 29 Giugno 2024

La nostra Associazione ha presentato nel 2021 un progetto per il Giardino della Memoria di Lucoli con riferimento alla L.R. 21 giugno 1996, n. 38 ([1]) Legge-quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo per l’Appennino Parco d’Europa ([2]). ([3]).

I frutti antichi del Giardino della Memoria rappresentano di fatto un area protetta per la tutela dell’ambiente naturale regionale e la Regione Abruzzo, in ottemperanza all’art. 4 dello statuto ed in conformità ai principi stabiliti dalla legge 6 dicembre 1991 n. 394, ha previsto la salvaguardia di siti come quello di Lucoli con apposita normativa.

Alcune finalità proprie del sito Giardino della Memoria sono centrate sulla conservazione, reintegrazione, salvaguardia e sviluppo della biodiversità; sulla difesa della flora, con particolare riferimento a quella soggetta ad erosione genetica; sull’applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici, nonché delle attività agricole produttive ed agro-silvo-pastorali e di agricoltura biologica e la conservazione degli ecosistemi e lo rendono per questo motivo idoneo ad essere inserito nel Sistema integrato regionale delle aree protette.

L’Art. 3 della predetta Legge tratta del Sistema integrato delle aree protette.

  1. Il sistema integrato delle aree protette della Regione Abruzzo è costituito dalle seguenti categorie:
  2. a) Parco naturale regionale;
  3. b) Riserva naturale regionale;
  4. c) Monumento naturale regionale;
  5. d) Riserva Naturale di interesse provinciale.

Il Decreto n. 52 del 19 Giugno 2024 firmato dal Presidente della Regione Abruzzo Marsilio istituisce ai sensi del L.R. 21 Giugno 1996 n. 38 il Monumento Naturale Regionale “Giardino della Memoria del Sisma di Lucoli (AQ)”.

La nostra Associazione si ritiene “ambientalista” e per pochi che siano nel territorio gli ambientalisti,  che guardano con favore alle politiche di tutela e di valorizzazione della biodiversità, l’istituzione del Monumento Naturare Regionale Giardino della Memoria del sisma di Lucoli si pone come occasione naturale, da cogliere come un frutto maturo,  fortemente voluto e “coltivato” per tredici anni di duro lavoro: tutelando il paesaggio, riqualificando un’area incolta, applicando le tradizioni agricole locali e ricercando cultivar dimenticate in ogni luogo ci venissero segnalate.
Tutto questo lavoro è divenuto ricerca scientifica e sperimentazione in collaborazione con la Regione Abruzzo, il CREA, l’Università della Tuscia e il Parco della Maiella, ogni nostra azione è stata concepita per non essere autoreferente ma disponibile ai portatori d’interesse.
L’applicazione di queste convinzioni ci ha portato a sostenere dei costi incomprimibili, quasi totalmente autofinanziati ma siamo riusciti a non inventare improbabili autosufficienze economiche di qualsivoglia struttura chiamata a spendere cifre sostenute dalla collettività, per sostenere un lavoro forse non compreso dai residenti.

L’istituzione di una nuova area protetta forse ci porrà di fronte alle “trappole” delle troppe burocrazie (locali, regionali, forse nazionali) che in Italia si impegnano a complicare le cose semplici, basti pensare che da due anni abbiamo richiesto la concessione all’utilizzo, per soli tre mesi all’anno, dell’acqua di una sorgente locale, presentando progetti e studi di fattibilità (onerosi) e ancora non otteniamo una concessione. E l’acqua per le piante del Giardino della Memoria è vitale.

Ci sentiamo a volte come la lumaca in un percorso ad ostacoli. Ma non perdiamo la motivazione e ragioniamo pacatamente, laicamente, senza presumere di avere in tasca bacchette magiche o pietre filosofali: soprattutto non ci sentiamo estranei dalle Istituzioni. Siamo pronti per lavorare nell’ottica del Giardino Area protetta con immutata pazienza.

Ringraziamo tutti i nostri soci, il vivaista Enzo Sebastiani principale ricercatore delle varietà antiche che coltiviamo, la Regione Abruzzo, per il tramite dei suoi Dirigenti e Responsabili, che ci ha seguiti e consigliati e con la quale condividiamo progetti di studio sulla biodiversità, Regione che può contare su un laboratorio “vivo” di novanta diverse varietà coltivate.

Apprezziamo il riconoscimento del Comune di Lucoli, espresso con delibera comunale, relativo al valore del Giardino della Memoria per il Territorio.

Ringraziamo le Associazioni Ambientaliste nazionali: Pronatura l’Aquila, Touring Club Italiano, Salviamo l’Orso che hanno creduto in noi sostenendoci formalmente per l’iter richiesto dalla procedura regionale.

i fiori del melo zitella

29 Giugno 2024 0 comment
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Agricoltori custodiI frutti antichi

UN NUOVO PROGETTO DI STUDIO PER LE VARIETA’ DI FRUTTA ANTICA DEL GIARDINO DELLA MEMORIA DI LUCOLI

by Noi x lucoli 27 Febbraio 2024

NoiXLucoli è un’Associazione del territorio. Il termine “territorio” va inteso nel senso più ampio e completo, indicando sia lo spazio fisico (delimitazione geografica, orografica, geo-pedologica, climatica), sia lo spazio antropico (elementi tipici delle modalità di insediamento dell’uomo), come pure l’insieme di valori, storia e cultura che lo caratterizzano (dinamica e stratificazione nel tempo della presenza dell’uomo, incluso anche il concetto di “cultura tecnologico-produttiva e agricola”), poiché il recupero e la valorizzazione delle “valenze locali” o “territorio” è possibile solo attraverso una valutazione complessiva di tutti gli aspetti che contribuiscono alla sua definizione. L’attività per il territorio dell’Associazione è prevalentemente concentrata sull’identificazione del materiale genetico frutticolo dell’Appenino a rischio di erosione meritevole di studio e protezione. Il “laboratorio” ideale per questa attività è il Giardino della Memoria del Sisma del 2009 di Lucoli che abbiamo dedicato alle vittime del terremoto. Nel Giardino sono coltivate risorse genetiche autoctone, di ambito locale, con “probabile origine o antica diffusione secondaria”.

Nel processo di crescita e qualificazione dell’attività associativa, dopo quattordici anni, abbiamo voluto capire quali delle specie che coltiviamo appartengano a risorse che sono prettamente locali o comuni a più province limitrofe e addirittura a più regioni.  C’è da dire che, mentre è relativamente semplice studiare le varietà moderne e i sistemi sementieri formali, in cui il nome della varietà indica una ben determinata entità con diversità genetica ridotta o nulla, al contrario è più complesso analizzare quanto succede a livello di varietà locali di tipo informale, che generalmente mantengono più elevati livelli di diversità genetica. La loro stessa natura rende di fatto difficile identificare entità discrete, come testimonia il fatto che i nomi locali non sempre riflettono la storia genetica delle varietà, ma ad esempio il luogo di coltivazione. Nomi differenti possono essere attribuiti a genotipi identici o, al contrario, lo stesso nome può essere associato a materiale genetico diverso. Abbiamo deciso di iniziare dalla descrizione dell’aspetto delle piante che rappresenta uno dei più importanti strumenti d’indagine della biodiversità. Tale descrizione, basata sul rilievo di caratteri morfo-“siologici, consente di caratterizzare, distinguere e identi”care le varietà, utilizzando apposite metodologie di confronto. Le schede descrittive che produrremo relative alle diverse specie coltivate sono strumenti che permetteranno di:

  • uniformare il più possibile i rilievi anche eseguiti da operatori diversi riducendone la discrezionalità;
  • uniformare il sistema descrittivo ad altri sistemi già esistenti per quelle varietà permettendo il confronto con descrizioni di riferimento;
  • predisporre una banca dati delle varietà allevate nel Giardino della Memoria.

Con l’obiettivo di divulgare le nostre esperienze, rendendole fruibili alla Regione Abruzzo ed ai portatori d’interesse nazionali, abbiamo iniziato l’attività di caratterizzazione di 24 delle specie coltivate nel Giardino, che si unisce all’attività di studio avviata con il CREA per altre 4 varietà delle quali NoiXLucoli è Agricoltore Custode.  Ci siamo impegnati, investendo nostre risorse economiche, a promuovere un approccio integrato alla ricerca delle risorse fitogenetiche che coltiviamo e il primo passo sarà quello di descrivere in modo specifico alcune cultivar per caratterizzarle in modo esaustivo basandoci sugli indicatori proposti dall’International Union for Protection of New Varieties of Plants (UPOV) al fine di accertarne la Distinguibilità, Uniformità e Stabilità. Sono stati presi in considerazione descrittori morfologici e fenologici concordati e messi a punto a livello nazionale dal Gruppo di Lavoro sulla Biodiversità agricola del Comitato Permanente per le Risorse Genetiche in Agricoltura.

Il progetto, della durata di diversi mesi, è realizzato dal Dott. Pietro Massimiliano Bianco tecnologo e ricercatore dell’ISPRA e dal Dott. Marco Tiberti agronomo forestale.

Domenica 25 febbraio è iniziata la prima fase di acquisizione dei dati riguardante i diversi organi e parti degli alberi. Le osservazioni dovevano essere realizzate durante il periodo di riposo vegetativo.

Seguirà a breve l’osservazione dei fiori e delle foglie. Successivamente, durante la fine dell’estate sarà realizzata l’osservazione dei frutti.

Tutte le rilevazioni saranno corredate da immagini fotografiche. I risultati dello studio saranno pubblicati sul Sito Web di NoiXLucoli e anche resi fruibili tramite QRCode sugli alberi stessi.

Questa attività è volta anche a connotare Lucoli come luogo di studio della biodiversità vegetale di interesse agricolo. Le varietà locali si sono mantenute fino ad oggi grazie all’azione moltiplicatrice/conservatrice degli agricoltori e allo scambio tra di loro di seme e/o altro materiale di moltiplicazione vegetativa. Questo scambio di materiali, accompagnato anche da quello delle informazioni su usi e tradizioni (la memoria storica), non ha mai avuto una veste formale e non è mai stato regolamentato da norme scritte e ora rischia di andare perduto.

L’obiettivo delle leggi regionali è quello della tutela e valorizzazione del patrimonio delle risorse genetiche autoctone, in particolare quelle a più elevato rischio di erosione. Questo passaggio semantico sembra finalizzato ad una visione più organica delle risorse genetiche, dove la valenza economica del termine “risorsa” si unisce agli aspetti ecologici, agronomici, culturali e storici che legano il concetto di “territorio” a quello di “varietà”. Le risorse agricole connotano anche l’identità di un territorio è su questi aspetti di “riscoperta” che siamo concentrati con le nostre finalità associative anche nel voler condividere i nostri sforzi con gli obiettivi regionali, considerandoci uno strumento e un laboratorio.

E’ innegabile che queste esperienze sono opportunità di crescita per i nostri soci e per il territorio, le attività che realizziamo sono pubbliche e coinvolgiamo chiunque voglia assistere al lavoro dei ricercatori.

27 Febbraio 2024 0 comment
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Agricoltori custodiI frutti antichiIl Giardino della Memoria

SI AVVIA IL PROGETTO ASSAPORA.

by Noi x lucoli 13 Febbraio 2024

CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria - LGCA

Un’importante attività per NoiXLucoli e il Giardino della Memoria: la partecipazione al progetto ASSAPORA (del quale il CREA è capofila) per la CONSERVAZIONE DELLE RISORSE GENETICHE AUTOCTONE E TUTELA DELLA BIODIVERSITA’.
L’acronimo “ASSAPORA” significa: Analisi e Strategie per la Salvaguardia di Pomacee Autoctone della Regione Abruzzo, l’attività è svolta nell’ambito del PSR 2014 2020 Regione Abruzzo Tipologia di Intervento 10.2.1,  è volta a contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione della biodiversità frutticola della Regione Abruzzo, attraverso il reperimento e la caratterizzazione su base morfo-fisiologica, agronomica, genetica e chimico-nutrizionale di varietà autoctone di melo a rischio di erosione genetica ed estinzione.
Saremo coinvolti nello studio di quattro varietà di mele autoctone: mela zitella, mela limoncella, mela gelata, mela renetta ruggine, coltivate nel Giardino della Memoria di Lucoli.
Il progetto della durata di diciotto mesi si propone di far convergere, nelle azioni programmate, competenze in quattro campi: agronomia, genetica, nutrizione e comunicazione.

Queste le attività di studio che saranno realizzate:

1. Caratterizzazione agronomica e morfo-fisiologica delle varietà di pomacee oggetto di studio (Azione mirata 1 e 2).
2. Caratterizzazione chimico-nutrizionale delle varietà di pomacee oggetto di studio (Azione mirata 3).
3. Caratterizzazione genetico-molecolare delle varietà di pomacee oggetto di studio (Azione mirata 4).
4. Divulgazione (Azione di accompagnamento 1 e 2).

La mela renetta ruggine che sarà studiata con il progetto ASSAPORA

Le azioni di accompagnamento previste per questo progetto di studio prevedono attività rivolte alla comunità ed ai portatori d’interesse quali:

  1. Seminari, incontri tecnici e convegni diretti all’informazione e alla diffusione degli argomenti oggetto delle azioni mirate;
  2. Attività di preparazione di rapporti tecnici a supporto della documentazione storico-tecnico-scientifica necessaria per l’iscrizione di una o più RGV ai registri anagrafici delle risorse genetiche autoctone;
  3. Azioni di consulenza nell’ambito delle tecniche di coltivazione, trasformazione delle produzioni tipiche.

Con l’attività di divulgazione a livello locale vogliamo sviluppare consapevolezza sulla variabilità genetica che porta benefici alla salute umana e all’ambiente. Questo nostro sforzo vuole contribuire a diffondere una maggiore conoscenza dei piccoli tesori di Lucoli e magari favorire una nuova sensibilità che orienti le azioni dei giovani.

Questo progetto per i nostri soci rappresenta un risultato di anni di appassionato lavoro, di ricerca di nuove varietà di frutta antica da agricoltori e vivaisti, di coltivazione e apprendimento di tecniche, di custodia della memoria agricola dell’Appennino nel ricordo delle vittime del sisma.

Non saremo soli nel condurre questa attività che sarà svolta dall’Università della Tuscia: con noi tre aziende agricole abruzzesi.

Senz’altro un risultato per Lucoli il cui nome sarà citato a livello regionale e nazionale e ci auguriamo che il Giardino venga visitato da molti tecnici e studenti coinvolti nello studio.

La mela limoncella che sarà studiata con il progetto ASSAPORA

13 Febbraio 2024 0 comment
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I frutti antichi

CONSERVARE LA NATURA

by Noi x lucoli 3 Dicembre 2023

Conservare è preservare.

C’è tanta natura a Lucoli, libera, incolta, perché in pochissimi oramai coltivano la terra e le montagne la proteggono, tant’è che sembra non avere senso la parola “conservare” con la cura dell’uomo.

Come quando piantammo gli alberi del Giardino della Memoria, volendo costruire un “Monumento verde”, qualcuno disse che a Lucoli ce n’erano già tanti ed era un progetto inutile.

Eppure dopo tredici anni dalla nascita della nostra Associazione, piccola e senza “santi in Paradiso” ci sentiamo responsabili della custodia e salvezza dei nostri “frutti antichi”, dopo che ci siamo posti l’obbligo di non distruggere, ma di incrementare il “tesoro” frutticolo che vincola le generazioni.

Siamo convinti che nulla ci appartiene, tanto meno le risorse naturali, in eterno. Quel di cui godiamo e che ci rende responsabili della preservazione, oltre che del soddisfacimento naturale con l’obbligo di non distruggere, ma di incrementare, è quello che abbiamo definito “tesoro” che vincola le generazioni. Crediamo che l’uomo possa essere al centro di un ecologismo che non consideri gli esseri umani una minaccia per l’ambiente, bensì una risorsa per conservarlo e tutelarlo. Il nostro è un ambientalismo che nasce dal basso, dalle comunità, piuttosto che da imposizioni dello Stato, o, peggio ancora, di entità sovranazionali che intervengono modificando la vita dei cittadini, senza tenere in considerazione usi e costumi della gente, delle tradizioni locali. In poche parole, un ambientalismo globalista che ci vorrebbe tutti uguali dimenticando le identità locali fatte di particolarismi e di differenze.

Qualche lettore penserà che NoiXLucoli conduce delle battaglie perse, può darsi, ma nel nostro piccolo conserviamo 80 piante in via di erosione genetica. Noi facciamo questa battaglia, siamo tornati al passato per riconquistare il presente ed immaginare, non velleitariamente, un possibile futuro.

Alcuni dei nostri “frutti antichi” che vegetano nel Giardino della Memoria di Lucoli: Melo Gelata, Melo zitella, Mero renetta ruggine, Melo cipolla, Melo limoncella, Melo renetta aranciata, Melo romanella, Melo abbondanza, Melo campanina, Melo della Madonna, Melo striato inverno Poggio Santa Maria, Melo rosa di Campotosto, Melo rosso d’estate…

Pero d’agosto

Melo cipolla

3 Dicembre 2023 0 comment
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I frutti antichiIl Giardino della Memoria

LA PASSIONE SPECIALE PER RITROVARE VARIETA’ DI PIANTE CHE RISCHIANO DI SCOMPARIRE

by Noi x lucoli 9 Novembre 2023

Questo è stato un anno fortunato per il Giardino della Memoria i nostri soci hanno una passione speciale per ritrovare alberi da frutto che sembrano spariti, ricercarne il nome e la località di provenienza e trapiantarli nel terreno “archivio” di questo nostro Monumento verde, dove tornano a dare ottimi frutti. Il nostro un lavoro di tredici anni per salvare queste piante dalla loro scomparsa definitiva. Come gli archeologi ricostruiscono una civiltà da un frammento, il Giardino della Memoria dai frutti cerca di portare alla luce mondi e culture di intere comunità locali. Abbiamo cercato dagli agricoltori anziani, parlando, ma soprattutto ascoltando i loro racconti e testimonianze, abbiamo riallacciato il filo della memoria interrotto tra vecchie e nuove generazioni. La ricerca è stata fatta in antichi poderi abbandonati, nei monasteri di suore e gli alberi ritrovati e piantati nel Giardino sono oggi testimoni ormai muti della antica cultura rurale. Il grande realizzatore di questa attività di ricerca: Enzo Sebastiani.

La biodiversità, anche quella ritenuta perduta, è tra i patrimoni più preziosi da tutelare in ogni modo possibile, anche perché in quei sapori e saperi c’è un pezzo della nostra salute e della nostra economia futura. I frutti antichi, per la consuetudine comunitaria di tramandarli sono noti con almeno un nome proprio riconosciuto e usato dalla gente.  Spesso comprendono il periodo di maturazione che viene scandito dalle numerose denominazioni dialettali di natura “temporale”.  Pensiamo alla “Mela rossa d’Estate” alla “Pera Spadona Invernale” alla “Mela Zitella” che rimane sola perché matura per ultima.

La nostra Associazione ha fatto degli investimenti inserendo nel Giardino sei nuove cultivar, compresa la “Mela Campanina” ritrovata ad Acciano di cui alleghiamo una foto di repertorio. Viene raccolta all’inizio del mese di Ottobre ed era un frutto che veniva consumato a pranzo, a merenda e a cena per tutto l’inverno fino a primavera inoltrata. Una mela che si conservava benissimo per lunghissimi periodi anche senza frigoriferi. Già citata in documenti del XIX secolo, la mela campanina spesso veniva cotta al forno, per la delizia dei bambini e degli anziani. Nel modenese è la mela con la quale si facevano le mostarde. Nel dopoguerra la coltivazione di questa mela venne quasi del tutto abbandonata, perché il mercato richiedeva mele più dolci, più grandi e più economicamente vantaggiose.  E’ anche chiamata “la mela della nonna” per sottolineare i suoi legami con il mondo antico, ma è anche nota con il nome di “modenese” che sancisce in pieno l’appartenenza al territorio di origine eppure è arrivata anche in Abruzzo. L’appellativo “campanina” pare invece derivi dalla caratteristica di avere due frutti per corimbo, che assomigliano a una coppia di campanelli.

L’origine non è nota, ma potrebbe trattarsi di un semenzale individuato nel Modenese, come fa supporre l’appellativo “pomo di Modena” col quale veniva denominata nel 1815 dal pomologo Giorgio Gallesio (1772-1839).

La mela campanina - cavoloverde.it

Mela Campanina

Non ci resta che attendere che le nuove varietà attecchiscano e fruttifichino.

Quattro varietà sono già state adottate: una da nostri soci americani Nevers.

 

 

9 Novembre 2023 0 comment
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Agricoltori custodiI frutti antichi

LA NOSTRA “MANUALITA'” E’ UN’ATTIVITA’ SOCIALE…

by Noi x lucoli 12 Agosto 2023

E’ estate e l’attività agricola che svolgiamo per il Giardino della Memoria si intensifica.

Siamo impegnati nell’irrigazione degli alberi portando acqua con serbatoi mobili e nella protezione dei frutti dagli uccelli e dagli insetti.

I frutti delle varietà che proteggiamo sono destinati alla ricerca scientifica e per questo debbono essere salvaguardati.

I cambiamenti climatici sottopongono il settore frutticolo a nuove sfide che devono essere superate per mantenere le produzioni. Infatti, il cambiamento climatico, con l’estremizzazione degli eventi atmosferici e l’innalzamento delle temperature, sta mettendo in crisi tutto il comparto ortofrutticolo. Gli inverni miti e le alte temperature estive portano rispettivamente ad un anomalo ritorno a fiore in primavera e a stress fotossidativo e termico in estate riducendo la resa e peggiorando le qualità organolettiche dei frutti. Inoltre, le sempre più frequenti situazioni di carenza idrica limitano fortemente l’attività vegetativa e riproduttiva della pianta.  Siamo ad agosto e l’acqua della sorgente che utilizziamo per irrigare è scomparsa. Ogni anno il deficit idrico e la siccità si accentuano sempre di più a livello globale e in modo ancor più marcato nelle aree del bacino del Mediterraneo. Questa scarsa disponibilità idrica, insieme all’innalzamento delle temperature, favorisce l’aumento dell’evapotraspirazione nel sistema pianta-terreno, aumentando ancor di più le richieste idriche delle piante. Infatti la produttività e la qualità delle mele sono influenzate dalla disponibilità di acqua nel terreno poiché, in caso di stress idrico, avremo una riduzione di più fenomeni: la conduttanza stomatica, l’efficienza fotosintetica, l’assorbimento dei nutrienti, portando a una riduzione della pezzatura dei frutti.

La mancanza di acqua provoca la caduta dei frutti.

Il 9 agosto u.s. il Giardino della Memoria è stato visitato dal Dott. Agostino Sacchetti dell’Ufficio Tutela della Biodiversità Agraria della Regione Abruzzo al fine di verificare le condizioni delle piante appartenenti all’anagrafe regionale dell'”agrobiodiversità”.  La Regione Abruzzo salvaguarda la sua ampia e preziosa biodiversità attraverso le fasi del recupero, della conservazione, della caratterizzazione e della valorizzazione e per questo il Giardino della Memoria è stato iscritto come “agricoltore custode” di quattro risorse vegetali.

Il sopralluogo è stato positivo e sono state individuate altre varietà di frutti antichi suscettibili di protezione.

Il nostro gruppo di volontari ha visto riconosciuti tutti gli sforzi che prodiga rinunciando alle ferie e dedicandosi alla salute delle piante del Giardino che costituiscono l’unica realtà di conservazione non commerciale accentrata.

12 Agosto 2023 0 comment
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